giovedì 12 agosto 2010

La formazione perfetta

Esiste la formazione perfetta? Ma tale domanda, non presuppone un formatore perfetto, un candidato perfettamente formabile, un ambiente che influisce perfettamente sul candidato e con il quale il formatore riesce ad interagire perfettamente, degli strumenti formativi perfetti, degli obiettivi formativi perfetti, una visione dell'uomo perfetta, un uomo perfetto che ha realizzato perfettamente tale visione (pena la perfezione astratta e quindi una formazione astratta e quindi la frustrazione generale)... e per ognuna di queste perfezioni non si tornerebbe a chiedersi se esistono e in che modo porle in essere? Fatto salvo il diritto del Perfetto (o dell'Ipsum Esse Subsistens o del Totalmente Trascendente) di incarnarsi, essere quindi l'uomo perfetto, libero perfettamente da ogni condizionamento, perfetto nel gestire ogni limite e fragilità umana, perfetto nell'affrontare le imperfezioni somme (il dolore innocente e la morte insensata), fatto salvo tutto questo e il suo essere quindi modello perfetto al quale ispirare ogni formazione, non è che i tre che stamattina impostavamo cammini formativi dovremmo sempre più deplatonizzarci?

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