venerdì 13 dicembre 2013

Barriti nella giungla - 14

Vado al dunque: sono contento e ve lo voglio dire senza giri di parole.

Anche perché vado a continuare quello che abbiamo realizzato insieme, anche se in luoghi e forme diverse da quelle che abbiamo vissuto.

Ora, una cosa buona, di quegli anni, la portate ancora dentro? Ecco, se c'è qualcosa di quanto abbiamo condiviso che risuona nella vostra vita di oggi positivamente, posso contare sul vostro sostegno perché altri, un giorno, si ritrovino grati per quanto vivremo a San Luigi Gonzaga?

Cosa vi sto chiedendo? Di scegliere liberamente di pensarmi. Prima o poi, i vostri pensieri per me diventeranno ancora una volta la vostra fiducia grazie alla quale camminerò ancora un po' più in avanti.

Grazie per ciò che è stato, grazie perché siete!

mercoledì 4 dicembre 2013

Fatica


A specchiarmi
nei volti
coetanei
che di mio padre
il volto
rispecchiano
nei miei vent’anni.
Fatica
a credermi, ormai,
del passato
paterno
lo specchio.

...cchi è ca capita a Biddiu?/1

Notizie da c.da Beddio (se proprio dobbiamo scriverlo in italiano).


martedì 29 ottobre 2013

Ho visto cose che voi dormienti delle 6.30... (con aggiornamento)

...del mattino non potete immaginare.

Perché uscire di casa e trovarsi di fronte il mare di Scoglitti a quell'ora in quest'autunno al sapor di primavera inoltrata, ti rende la giornata migliore.

Anche il motore della mia Multipla suonava un allegro andante, stamattina!

Tutto questo il 29 ottobre. Ma c'è l'aggiornamento del 31 ottobre.

E stamattina mi sarei inchiodato a inventare nuovi nomi per il cangiante argento azzurro del mare sotto casa.

lunedì 28 ottobre 2013

La panza è mia e me la gestisco io - 4

Ma il problema diventa adesso la gestione del sistema complesso i cui elementi fissi sono i buchi della cintura e il diametro dei pantaloni e la variabile indipendente è il coefficiente di diminuzione delle misure di coscie, vita, fianchi.

domenica 27 ottobre 2013

C'è la mamma! - 1/I miei soliloqui hanno a volte una colonna sonora - 6 (Ora è tempo di gioia)

È da un po' che la definisco come la mamma, in contrapposizione al rapporto con una fidanzata. L'ho rifatto venerdì. Oggi si sente particolarmente felice. Beh, non si può darle torto. Le dedico una canzone per celebrare i fatti di cui si è resa protagonista a Santa Croce Camerina, stessa canzone che dedicai al suo presidente diocesano di qualche annetto fa, mentre ritornavo a casa dopo aver vissuto (con più presenza di quella odierna) fatti analoghi.

I miei soliloqui hanno a volte una colonna sonora - 5 (Una vita da mediano)

Era il 2000 (mese più, mese meno) e Luciano, fra musica e parole, evitava tutte le onomatopee che oggi rendono salata la terra e mi faceva sentire "lì, sempre lì, lì nel mezzo", perché "finché ce ne hai, finché ce ne hai, stai lì".

Ti ho preso troppo sul serio, sai? E se da un lato mi apprezzo per essere lì, "a coprire certe zone" (Ragusa, Santa Croce, Acicastello, oggi), mi sento davvero me stesso nel sentirmi dire di aver fatto il mediatore, mi ritrovo un po'... bisognoso di divano ritornato a Ragusa, dall'altro mi chiedo se non sia diventando un vezzo, una parte, se rinuncio per partito preso a quel guizzo, a quella fantasia, a quel virtuosismo che, ogni tanto, è concesso anche a chi "natura non [...] ha dato né lo spunto della punta né del dieci". Che peccato!

O no?

O è riflessione verso un nuovo equilibrio possibile?

sabato 26 ottobre 2013

"E Tu, Dio, secondo la tua volontà, disponi della vittoria"


Se è destino che si muoia, siamo già in numero più che sufficiente; e se viviamo, meno siamo e più grande sarà la nostra parte di gloria.

Ogni preparativo è fatto, se il cuore è pronto a battersi.

Noi siamo guerrieri dei giorni feriali; i nostri colori e i nostri ori sono imbrattati dalle penose marce nei vostri pantani, ma per la messa i nostri cuori sono più che in forma.

E va bene, oggi è il 40esimo 26 ottobre successivo a quello fondativo del 1973 e quindi dovrei pensare a festeggiare i miei genitori e la mia famiglia piuttosto che inebriarmi di Enrico V, ma se rileggo queste frasi pensando alla coppia e alla coppia che mi porto dentro il mio dna, sotto le mie esperienze di vita in quanto radici di esse, lungo le strade della mia esistenza come compagna di viaggio in una dialettica di appartenenza e partenza che non si esaurirà mai, allora, augurar loro: "Buon anniversario!", significa riconoscere la lotta gloriosa di 2 che diventano 1 per generare ogni giorno 5.

Poco importa se la Francia da conquistare è la vita in cinque da lasciar sbocciare, maturare, fruttificare, diversificare. Anzi, proprio perché è questa vita da conquistare che in due si è già sufficienti per morire ogni giorno e ogni giorno rivivere, feria dopo feria, che diventa festa del quotidiano che sa farsi messa, sacrificio per amore, cuore che (si) batte all'infinito sovrapponendo il suo battito con il cuore dell'altra e di chi, dalla fusione dei cuori, arriva a scompaginare il ritmo col suo cuore per arricchire la sinfonia.

Va bene, auguri, mamma, auguri, papà, auguri a me stesso, auguri, Daria, auguri, Lidia e, se vi capiterà mai di leggere tutto questo, niente commenti ad alto tasso glicemico (la sinfonia della nostra famiglia pare non li regga bene!).

giovedì 24 ottobre 2013

Record (con aggiornamento)

1999 - Fine settembre (con l'aria tiepida e il mare blu che nei miei ricordi mi procurano l'effetto di piumoni che mi coprono d'inverno).

2004 - 20 ottobre (mare trasformato in uno splendido lago di acqua "frizzante", tonificante al punto giusto per preparare l'omelia per il matrimonio pomeridiano di Stefania e Gianni).

2013 - 23 ottobre (proprio perché il doc mi ha messo addosso il giorno prima il dubbio che il mare ottobrino non sia l'ideale per il mio ginocchio che sembra già scricchiolare d'artrosi, occorre spingere in avanti il record adesso che siamo solo alle prime avvisaglie di vecchiaia. Sole, aria e mare bellissimi, anche il venticello che ti fa star bene sdraiato in spiaggia a leggere Baruch Spinoza e la temperatura marina che ti pizzica bene bene).

E chissà... se è finita qua!

Aggiornamento del 30 ottobre 2013: ancora con Spinoza, ancora pizzicatissimo dalla temperatura del mare, ancora vento, ma sole, aria e mare in splendida forma tanto da non lasciarmi in pace fino a quando ieri, 30 ottobre 2013, trentanovesimo giorno d'autunno, non mi sono immerso fino al mento. Sfonderò la barriera "novembre"?

giovedì 17 ottobre 2013

Fai bei sogni...

...di quelli che ti tengono i piedi ben piantati per terra mentre ti fanno alzare il mento fino a stupirti dell'immensità del cielo e dell'infinità delle stelle.

Credo di poterlo riassumere così.


Perché SPGE è SPGE!-6

Francesca chiede su fb: "Come facciamo, di fronte a due scelte, a sapere qual è la strada giusta da prendere?". E io rispondo qui, spiegando su fb che, se la prendo alla lontana, è perché la questione ha bisogno di una base (o meglio, dobbiamo chiederci da quale punto di vista guardarla). Commenti graditi sul post per favorire la riflessione dei Giovanissimi di San Pier Giuliano.

sabato 7 settembre 2013

Siamo tutti...

...che cosa? Stamattina pensavo di scrivere siriani, visto che è arrivato il 7 settembre. Poi ho pensato a cosa mi accomuna al popolo siriano, visto che godo di un sistema politico imperfetto per quanto si voglia, ma che non mi fa pensare minimamente alla possibilità che accada in Italia quanto sta succedendo in Siria, visto che difficilmente gli USA o la Russia verrebbero a bombardare la mia terra, visto che la Sicilia non confina con paesi che vivono situazioni socio-politiche complesse e instabili.

Che cosa mi accomuna ai morti tra i ribelli, tra i civili, tra i fedeli ad Assad? Che cosa mi accomuna a chi trema pregando la SS. Trinità o Allah? Che cosa mi accomuna a chi, oggi, si trova in Siria?

Siamo tutti esseri umani, protagonisti unici e irripetibili di un'esperienza storica che rende l'umanità un qui e ora che ha un nome e specifiche possibilità: la nostra vita. Viviamo tutti e da persone umane.

Quello che io sono, in modo a me impossibile, lo vive ogni persona in Siria, e nel resto del mondo, qualunque sia la sua paura o passione o idealità in questo momento. Ogni persona uccisa, ferita, derisa è la morte, la ferita, la derisione della comune umanità.

Ma così, un digiuno non basta, una preghiera è spiritualismo. Ogni attimo che io vivo, la comune umanità mi lega ad ogni altro uomo e donna reali che vivono. Ogni attimo è tempo per decidersi in favore della comune umanità. Ogni decisione è generatrice di azioni che incideranno sulla comune umanità.

Essere persone umane diventa essere memoria storicamente fissata di ogni altro uomo e donna. In me, ogni persona umana può riconoscersi e io in ogni altra.

Come vivrò, allora? Come prolungherò digiuno e preghiera di oggi perché la memoria che io sono non dimentichi nessuno e non aspetti emergenze ed appelli?

Come renderò ogni giorno la parola Dov'è Abele, tuo fratello? (Gen 4, 9), vocazione e non esame di coscienza?

La panza è mia e me la gestisco io - 3

E quindi, per non arrivare a mani vuote, prendo tre fette di porchetta (quella dolce, una alla ricotta, una panna e cioccolato, una... - gocciolina di saliva alla deriva - crema e fragoline) e con la scusa dell'educazione ne approfitto. D'altronde, non siamo fatti per appassionarci al Bene? E se non vogliamo restare astratti, non dobbiamo passare dalla scoperta delle cose buone? E se le cose buone sono di colori diversi e sapori diversi, non ci facciamo anche il favore di scoprire la ricchezza di sfumature del Bene?

P.S.: come dite? Oggi dovrei fare digiuno? Infatti questo è successo ieri sera. Per il digiuno, leggete il post sopra.

mercoledì 4 settembre 2013

La panza è mia e me la gestico io - 2

Chissà se è vero che ho mangiato più pesche dal 14 maggio 2013 a ieri sera che nel resto della mia vita precedente. Effetto die... piano alimentare personalizzato, che mi sta facendo passare dal drogato di pane a un buongustaio di frutta (come le pesche d'ieri sera all'equipe diocesana del SG di AC: grazie, Verusca!). Ad oggi, posso dire che più le pesche mi lasciano le mani unte e odorose, più sento l'acquolina in bocca e mi accorgo che sono buone. Più succo, più gusto. Hmmm, la storia si ripete, per le mie mani e altre impastate come le mie, unte (d'olio) per ungere e odorare di pecora.

La panza è mia e me la gestisco io - 1

Infatti dal 14 maggio sono a dieta, anzi, seguo un piano alimentare personalizzato. Dicono che sono dimagrito. Avverto benefici fisici. Meglio così. Ma ci sono alcuni risvolti particolarmente interessanti e gustosi...

Ad Armando

Vedrò di darmi da fare... il problema è una connessione mente-volontà-desiderio-passione (nell'ordine che preferisci e senza troppe complicazioni filosofiche per definire i concetti indicati da questi termini) che in questo momento c'è, ma è sempre di breve durata!

lunedì 1 luglio 2013

I miei soliloqui hanno a volte una colonna sonora - 4

E stavolta sono riusciti a trovare una via melodicamente dolce per portarmi con tenerezza a pensare alla fine di tutto ciò che finalmente in autunno non ci sarà più!

Qui il video.

Qui il testo.

Tommasiando - 1

Leggo nella Summa Theologiae, I-II, q. 26, a. 3, c:

"Pertinenti in certo qual modo alla medesima realtà si trovano quattro nomi: cioé amor, dilectio, caritas e amicitia.
Tuttavia, differiscono in questo, che amicitia, secondo il Filosofo in 8 Ethic. [c.5, lect. 5], 'è come un habitus'; invece, amor e dilectio significano l'atto o la passione; mentre caritas si può intendere in entrambi i modi.
Tuttavia, questi tre termini indicano in modo diverso l'atto.
Infatti, amor, tra essi, è il più generale: infatti, ogni atto di dilectio o di caritas è atto d'amor, ma non viceversa.
L'atto di dilectio, infatti, rispetto all'atto d'amor, ha in più la scelta previa, come fa intendere lo stesso nome. Quindi, la dilectio non è nel concupiscibile, ma soltanto nella volontà ed è nella sola natura razionale.
Caritas, invece, aggiunge all'amor una certa perfezione dell'amor, in quanto ciò che è amato si stima di gran valore, come lo stesso nome indica".

Posso dirlo a tutti i sostenitori dell'amore come scelta (l'amore è una decisione) che la Scolastica la medioevalissima elaborazione culturale di Tommaso è a loro favore?

mercoledì 26 giugno 2013

Bellezza

Sentita oggi: "C'è troppa bellezza nel mondo, per poter odiare veramente".

mercoledì 19 giugno 2013

Nostalgia da ventenne (maturità 2013 vista con gli occhi di quella del 1993)

Ho letto la prima traccia della prova di oggi. Mi ricorda certi compiti d'italiano, Interpretate e commentate, su brani mai letti di autori mai studiati. Probabilmente (ho sempre vissuto in zone di frontiera) l'avrei fatta, collegandomi non con altri testi del Magris (anche oggi, di lui avrò letto solo qualche articolo sui quotidiani), ma con Il fu Mattia Pascal di Pirandello (non viaggia attraverso la frontiera ultima?), I fiumi di Ungaretti, l'Ulisse di Joyce (non è letteratura italiana? Dite che sarebbe stato un problema?), le mie frontiere vittoriesi (quartiere san Giovanni, quartiere Fanello), il mio viaggio come educatore A.C.R. sul ponte Educazione che collega te più grande con i più piccoli della comunità, la biciclettata di agosto '92 Scoglitti-Punta Braccetto con, al ritorno, il passaggio della frontiera Ippari dopo la scalata del Papalluoss'i Cammarana con la scoperta del sole arrivato in cima (veloce collegamento con il pirandelliano viaggio di Ciaula verso la sua luna e il mondo luminoso che può rappresentare). Appena compio 75 anni, so già che finalmente andrò a studiare Lettere!

Non ho letto la traccia dei saggi brevi o degli articoli di giornale: ai miei tempi non c'erano, non trovano spazio in questa operazione nostalgia.

Ho letto la terza traccia della prova di oggi. Per me che ho vissuto Perestrojka, Glasnost, 1989, 1990, 1991 come tappe che mi riguardavano manco fossi stato un adolescente moscovita, ripercorrere il XX secolo della Russia sarebbe stato un regalo!!! Naturalmente, avrei poi ripescato dalla memoria un'antica ricerca sulla rivoluzione culturale di Mao Tse Tung e avrei esaltato all'infinito i ragazzi di piazza Tien An Men.

E' inutile dire che ho letto la quarta traccia e che, tra vita di famiglia, parrocchia, classe, equipe diocesana A.C.R., gare di karate in coppia, una traccia del genere mi avrebbe fatto venire l'acquolina in bocca.

E comunque, dopo vent'anni, in bocca al lupo a chi oggi ne ha venti di meno, ma sicuramente sta provando le stesse emozioni di vent'anni fa!

martedì 21 maggio 2013

Blu come le rose - Post n° 100

Per il 100esimo post pubblicato, mi regalo l'occasione di pensare un po' di più a tutte le rose blu del mondo... sperando di non fermarmi mai solo a pensarle!

La Rosa Blu (grazie all'ANFFAS di Ragusa per la condivisione di questo testo!)

Jenny è diversa
Per me, Jenny è come una Rosa Blu
Una Rosa Blu?
Avete mai visto una rosa blu?
Ci sono rose bianche
e rose rosa e rose gialle
e un'infinità di rose rosse
Ma blu?
Un giardiniere sarebbe felice
di avere una rosa blu.
La gente verrebbe da lontano per vederla
Sarebbe rara, diversa, bella.
Anche Jenny è diversa.
E' come se Jenny vivesse dietro a uno schermo
uno schermo che non riusciamo a vedere.
Forse ha colori magnifici.
Forse quei colori a volte distraggono Jenny
dal prestare attenzione a quel che le diciamo.
O Forse ascolta una musica
che noi non possiamo sentire
Jenny è come un uccellino
un uccello dalle ali molto corte.
Per un uccello così volare è difficile:
ci vuole più forza, più fatica, più tempo.
Dovrà essere più bravo degli altri
E' per questo che dobbiamo capire
che conquista è per Jenny imparare.
Non importa cosa...
Jenny è come una Rosa Blu delicata e bellissima.
Ma le Rose Blu sono così rare
che ne sappiamo poco... troppo poco.
Sappiamo solo che hanno bisogno di essere curate di più
DI ESSERE AMATE DI PIU'
(Liberamente tratto da Rosa Blu...di Gerda Klein)

sabato 18 maggio 2013

Vieni! (Barriti nella giungla - 12)

Quindi domenica verrai. Ho paura di dimenticarlo, sei sempre stato così imprevisto e fuori da certe regole, mi hai sempre lasciato così libero che... sì, lo so, è segno di poca maturità e quindi me ne vergogno un po', ma mi hai sempre lasciato così libero che potrei davvero regalarti in un angolino della mente e del cuore e domenica non riuscire ad accoglierti come si deve. Però, vieni, domenica! Te lo ripeterò ogni giorno, perché mente e cuore, stavolta, siano un po' più pronti. Grazie!

Lunedì

Impegni frenetici, tempi frenetici, un'estate che si preannuncia frenetica... e allora, come sempre, abbiamo bisogno di Chi rimette le cose a posto:


Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.



P.S.: per i palati fini, c'è una bella interpretazione di Mina di questa preghiera in latino e in gregoriano.


Martedì

E' il Consolatore, o meglio Colui che se Lo chiami brucia ogni distanza e si pone al tuo fianco, proprio perché, come dice Benigni, è Amore che unisce:

O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell'anima.

Vieni!


Mercoledì



Cala i manu, in Sicilia, per imporre distanza ed esigere rispetto e manifestarsi più forti... finché non ci si scopre bisognosi e desiderosi anche solo di un quinto di mano che non ti lasci cadere giù.



Dito della mano di Dio,

promesso dal Salvatore,

irradia i tuoi sette doni,

suscita in noi la parola.



Vieni!


Giovedì

Pronunciate ieri a Roma: -Spirito Santo fa’ che il mio cuore sia aperto alla Parola di Dio, che il mio cuore sia aperto al bene, che il mio cuore sia aperto alla bellezza di Dio tutti i giorni-. Perché è questo che fa: apre, la mente, la volontà, il dolore, per non lasciarli marcire nella muffa della solitudine dei preconcetti, degli egoismi, dello smarrimento.


Sii luce all'intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

Vieni!


Venerdì

Sempre ieri a Roma, prendendo ad esempio la "vita con tante prove" come una "battaglia campale" di san Paolo: "Il Signore sempre vuole che noi andiamo più avanti, più avanti, più avanti. Che noi non ci rifugiamo in una vita tranquilla o nelle strutture caduche".
Ecco perché il suo Spirito è difesa, pace, sicurezza: per metterci in condizioni di capirLo quando ci dice "adesso fa qualcosa che serva".


Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Vieni!


Sabato

Vicino, mi inviti a socchiudere le mie labbra per non lasciar andare troppe parole e cercare il ritmo migliore per i passi delle mie giornate.

Vieni!


Luce d'eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.

Amen.

venerdì 17 maggio 2013

Promemoria - 1

Notizie tratte da qui:

"... l'argentino Juan Carlos Scannone, anche lui gesuita inviso ai più, che era stato suo professore di greco e che aveva elaborato una teologia non della liberazione ma "del popolo", centrata sulla cultura e la religiosità della gente comune, dei poveri in primo luogo, con la loro spiritualità tradizionale e la loro sensibilità per la giustizia.

[...]

È un'offensiva che per Bergoglio porta il segno dell'Anticristo, come in un romanzo che egli ama citare: "Il signore del mondo" di Robert H. Benson, un sacerdote anglicano, figlio di un arcivescovo di Canterbury, che si convertì al cattolicesimo un secolo fa".

Quindi ricordarsi di leggere e capire sia il primo che il secondo!

mercoledì 15 maggio 2013

I miei soliloqui hanno a volte una colonna sonora - 3 (Anonimo veneziano)

Certe sere hanno tanta musica, molte canzoni, ma una sola colonna sonora.

W le mamme! (Anche dopo la loro festa)

Passo da una vetrina che ha uno schermo che trasmette anche dopo le 21.30 pubblicità (o così mi pare) e un fotogramma mi fa sorridere, anzi mi porta a ridere un po'. Quindi, la coltre dei pensieri, densa per quanto sia, riesce ad essere attraversata e a lasciare posto alla serenità di una piccola risata!
Ma l'altra sera, d'altronde, non fece lo stesso il sorriso di un pezzo di cielo creato dall'esile falce della luna crescente?
Bene, lascio qui testimonianza di questi tre sorrisi, i miei due e quello celeste: so che mia mamma ogni tanto passa da qui, prima o poi li scoverà.
Non è vero che sapermi sorridente ti fa felice più di qualunque regalo e trasforma qualunque giorno dell'anno nella festa della mamma?

martedì 19 marzo 2013

Festa del papà

Non so perché (o forse perché quando ancora si realizza la rara congiuntura -io a casa/mio padre suona la tastiera e suona proprio questo pezzo- sono sicuro, come tutte le volte che succede, che la suona per me), ma stamattina la successione mentale San Giuseppe-Festa del papà mi ha convinto, a costo di apparir un po' stucchevole, di augurare buona paternità con queste parole, che consiglio anche ai figli che vogliono fermarsi a pensare un po' ai loro papà. E per eliminare un po' di stucchevolezza, le faccio cantare da chi non vi aspettereste mai.

Auguri, papà (singolare e plurale)!

venerdì 8 marzo 2013

8 marzo 20XIII...

...perché prima che il XIII secolo finisse, care mie, qualcuno celebrò la donna con parole da Vita Nova.
Ora, cosa cogliete nel termine "angelicare"?
Repressione dei sentimenti e dei desideri e smaterializzazione delle passioni e del corpo?
Oppure riconoscimento della capacità di comunicare la propria essenza come segno e simbolo del "senso immenso della vita" (è inutile, Gazzé non mi lascia in pace, per ora)?
Vi intriga questa seconda possibilità di lettura?
(D'altronde il fiorentino, almeno scrivendo la Comedia, dimostra di essere un tomista sfegatato e i veri tomisti, seppur con tracce di dualità, non sono mai dualisti!)
Allora fra poco potrete leggere le parole di una bellissima esaltazione del microcosmo femminile.
Al quale microcosmo, in tutte le sue singole espressioni, mando il mio sincero "In bocca al lupo!" perché abbia il coraggio, sempre e comunque e profondamente, di manifestare quell'altro aspetto della nobiltà umana che noi maschi non siamo ma di cui tutti abbiamo, oggi più che mai, una nostalgia immensa.

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender non la può chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.

P.S.: Qua si approfondisce e qui e qui si pass(at)eggia.

giovedì 28 febbraio 2013

Tu seguimi

E se quelle righe, tra le ultime giovannee, ci ponessero tutti nel ruolo del discepolo che, dopo aver posato il capo sul petto del Maestro, ora Lo vede andare oltre (verso dove?) insieme alla κηφᾶς che si era scelta? Cosa provava, quell'uomo che restava indietro? Nostalgia (come me)? Senso di vuoto (come me)? Consapevolezza che, sempre e comunque, πύλαι ᾅδου οὐ κατισχύσουσιν αὐτῆς (come spero e prego di averne io)?

lunedì 21 gennaio 2013

A proposito di CV 2° - 4

L'ho sempre in fondo in fondo intuito e poi ho iniziato a dirlo e lo dico ancora senza tanti giri di parole che il primo dei problemi, risolto il problema dei problemi, è quello del metodo!

E quindi, c'è un metodo, indicato dal Concilio, eccome se c'è!

1. Stare sotto la Parola di Dio (che è più della Bibbia come raccolta di testi, ok?);

2. stare dentro la storia (e qua, il numero 4 -tutto, senza saltare la prima parte-, ci fa capire come quel stare sotto e questo stare dentro sono due innamorati che danzano meravigliosamente);

3. vivere da fratelli tra fratelli;

4. imitare il seme che muore (o, se si preferisce e se si appartiene a un certo stato di vita, essere fermento come qui dice il numero 2);

5. sondare l'esperienza umana (e se si legge bene il numero 46 in questa costituzione, si capisce che con questo punto ricominciamo la danza insieme al primo).

Buon lavoro!

A proposito di CV 2° - 3

Derivano il dovere! Derivano il diritto! Il suo, di lui, numero 3 inizia così. Sorge il diritto! Sorge il dovere! E va a concludersi così. Nel mezzo, un paio di cose, almeno del perché siamo una grande famiglia dove nessuno può fare, mai, a meno dell'altro.

A proposito di CV2° - 2

Criteri per leggere i documenti del Concilio Vaticano II:

1. l'enciclica Ecclesiam suam di Paolo VI (ovvero, cercare nei testi conciliari il nutrimento per sviluppare la coscienza di ciò che è la Chiesa, al fine di sentire il bisogno generoso e quasi impaziente di rinnovarsi perché la Chiesa sia sempre più come la volle Cristo e capace di dialogare con il mondo moderno. Vedi i numeri 9-15 che in sintesi preparano le tre parti dell'enciclica);

2. "l'«ermeneutica della riforma», del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato" (per approfondire, cerca il brano sul Concilio in questo discorso);

3. considerare che al Concilio si confrontarono la teologia di scuola romana con quella delle scuole d'Oltralpe (semplificando, la prima "ripeteva" il Magistero corrente, per quanto banale possa essere questa semplificazione, la seconda proponeva e attuava il ritorno alle fonti patristiche e medievali), confronto che produsse documenti approvati a larghissima maggioranza proprio perché accolsero istanze e dell'una e dell'altra scuola;

4. porre le 4 costituzioni (dogmatica sulla Rivelazionedogmatica sulla Chiesasulla sacra liturgiasulla Chiesa nel mondo contemporaneo) del Concilio a fondamento di tutti gli altri documenti;

5. leggere il Concilio alla luce del Concilio, nel confronto costante dei documenti per arrivare alla mens dei padri conciliari;

6. aver ben chiare le finalità del Concilio: far crescere ogni giorno più la vita cristiana tra i fedeli;  meglio adattare alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni che sono soggette a mutamenti;  favorire ciò che può contribuire all'unione di tutti i credenti in Cristo; rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della Chiesa (come ben si legge al numero 1 della SC, o con altre parole e sfumature ai numeri 7-9 del documento che indice il Concilio e al numero 7 dell'allocuzione di Paolo VI all'apertura della seconda sessione del Concilio).

A proposito di CV2° - 1

Il Concilio è un atto di fede (bGV23°).

Il Concilio è un atto d'amore per l'umanità (sdDP6°).

martedì 8 gennaio 2013

Incontri mattutini

Sorrisi e saluti vicino all'asilo, attesa di chi passa sulle o attraverso le striscie: le mattine ragusane sanno offrirti finestre interessanti sulla vita.

domenica 6 gennaio 2013

2013 e 2

Il 2013 pian piano prosegue la sua (lenta?) marcia verso il 2014 e, nel giorno in cui celebriamo una manifestazione a uomini che studiavano come "vadi" il cielo e si ritrovarono a scoprire come si "vadia" in cielo, rinnovo i miei auguri con la speranza che la Luce a cui si rivolgeva il beato cardinal Newman guidi anche noi! Ah, la traduzione (scendete un po' giù) è mia, chi vi coglie difetti sarà ben accolto quando li riferirà!


B. J. H. Newman’s pray

Lead, kindly Light,
amid th’encircling gloom,
lead Thou me on!
The night is dark,
and I am far from home;
lead Thou me on!
Keep Thou my feet;
I do not ask to see
 the distant scene;
one step enough for me.
I was not ever thus,
nor prayed that Thou shouldst lead me on;

I loved to choose and see
my path;
but now lead Thou me on!
I loved the garish day,
and, spite of fears,
pride ruled my will.
Remember not past years!
So long Thy power hath blest me,
sure it still will lead me on.
O’er moor and fen,
o’er crag and torrent,
till the night is gone,

and with the morn
those angel faces smile,
which I 
have loved long since,
and lost awhile!
Meantime,
along the narrow rugged path,
Thyself hast trod,
lead, Savior,
lead me home in childlike faith,
home to my God.

To rest forever after earthly strife
in the calm light of everlasting life.


Preghiera del B. J. H. Newman

Guidami, Luce gentile,
nel buio che mi circonda,
guidami Tu!
La notte è scura,
ed io sono lontano da casa;
guidami Tu!
Sostieni Tu i miei passi;
io non chiedo di vedere assai lontano;
mi basta un solo passo.
Io non sono stato sempre così,
né ho pregato affinché tu mi guidassi;
io ho amato scegliere e vedere
il mio cammino;
ma ora guidami Tu!
Io ho amato il giorno abbagliante,
e, nonostante le paure,
l’orgoglio dettava regole al mio volere.
Non ricordare gli anni passati!
A lungo la tua forza mi ha benedetto,
certamente mi guiderà ancora.
Oltre landa e palude,
oltre rupe e torrente,
finché la notte passi,
e con il mattino
quegli angelici volti sorridano,
che io ho amato da tanto tempo
e nel frattempo perduto!
Intanto,
lungo l’aspro sentiero stretto
che Tu stesso hai percorso,
guida, o Salvatore,
guidami verso casa nella fede del bambino,
verso casa al mio Dio.
Per riposare per sempre dopo la terrena lotta
nella tranquilla luce dell’eterna vita.

mercoledì 2 gennaio 2013

2013 e 1

Sapevo che sarebbe stata l'ultima? L'ultima estate in cui giocare a nascondino, in cui passare tutte o quasi le mattine con Massimiliano, in cui fare qualche chilometro in bici, in cui mangiare al ritorno da mare l'uovo sbattuto con lo zucchero, in cui trasferirsi a Scoglitti per intere e consecutive settimane, in cui guidare la vespa, in cui sentirmi parte di una banda invincibile con Alberto, Giovannino, Carmelo e Lucia, in cui sapere di poter trovare in mente e nella realtà, la nonna Sina e la nonna Maria? Sapevo che ogni estate successiva avrebbe perso uno di questi pezzi? Cosa resterà, alla fine? O non sarebbe meglio correre alla pizza con il MSAC, sapendo che ci resta sempre il presente, attimo dopo attimo, per prepararci all'eternità? E quindi buon presente a tutti, 2013 che dir si voglia!