lunedì 21 gennaio 2013

A proposito di CV2° - 2

Criteri per leggere i documenti del Concilio Vaticano II:

1. l'enciclica Ecclesiam suam di Paolo VI (ovvero, cercare nei testi conciliari il nutrimento per sviluppare la coscienza di ciò che è la Chiesa, al fine di sentire il bisogno generoso e quasi impaziente di rinnovarsi perché la Chiesa sia sempre più come la volle Cristo e capace di dialogare con il mondo moderno. Vedi i numeri 9-15 che in sintesi preparano le tre parti dell'enciclica);

2. "l'«ermeneutica della riforma», del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato" (per approfondire, cerca il brano sul Concilio in questo discorso);

3. considerare che al Concilio si confrontarono la teologia di scuola romana con quella delle scuole d'Oltralpe (semplificando, la prima "ripeteva" il Magistero corrente, per quanto banale possa essere questa semplificazione, la seconda proponeva e attuava il ritorno alle fonti patristiche e medievali), confronto che produsse documenti approvati a larghissima maggioranza proprio perché accolsero istanze e dell'una e dell'altra scuola;

4. porre le 4 costituzioni (dogmatica sulla Rivelazionedogmatica sulla Chiesasulla sacra liturgiasulla Chiesa nel mondo contemporaneo) del Concilio a fondamento di tutti gli altri documenti;

5. leggere il Concilio alla luce del Concilio, nel confronto costante dei documenti per arrivare alla mens dei padri conciliari;

6. aver ben chiare le finalità del Concilio: far crescere ogni giorno più la vita cristiana tra i fedeli;  meglio adattare alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni che sono soggette a mutamenti;  favorire ciò che può contribuire all'unione di tutti i credenti in Cristo; rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della Chiesa (come ben si legge al numero 1 della SC, o con altre parole e sfumature ai numeri 7-9 del documento che indice il Concilio e al numero 7 dell'allocuzione di Paolo VI all'apertura della seconda sessione del Concilio).

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