domenica 29 ottobre 2017

Newman e la nostra Luce gentile

Ne parlavo qualche giorno fa; poco fa sotto gli occhi è finito il file preparato qualche Natale fa e alzando lo sguardo le nuvole sfuggivano in fretta dai miei occhi, quasi a dirmi che il tempo passa in fretta e l'unica cosa che conta nella vita è proprio quella Luce gentile, già invocata in questo blog qui. Ormai è quasi novembre, forse ci fa bene invocarLa anche per il pensiero della nostra morte e per i nostri morti. 

Preghiera del B. J. H. Newman

Guidami, Luce gentile,
nel buio che mi circonda,
guidami Tu!
La notte è scura,
ed io sono lontano da casa;
guidami Tu!
Sostieni Tu i miei passi;
io non chiedo di vedere assai lontano;
mi basta un solo passo.
Io non sono stato sempre così,
né ho pregato affinché tu mi guidassi;
io ho amato scegliere e vedere
il mio cammino;
ma ora guidami Tu!
Io ho amato il giorno abbagliante,
e, nonostante le paure,
l’orgoglio dettava regole al mio volere.
Non ricordare gli anni passati!
A lungo la tua forza mi ha benedetto,
certamente mi guiderà ancora.
Oltre landa e palude,
oltre rupe e torrente,
finché la notte passi,
e con il mattino
quegli angelici volti sorridano,
che io ho amato da tanto tempo
e nel frattempo perduto!
Intanto,
lungo l’aspro sentiero stretto
che Tu stesso hai percorso,
guida, o Salvatore,
guidami verso casa nella fede del bambino,
verso casa al mio Dio.
Per riposare per sempre dopo la terrena lotta
nella tranquilla luce dell’eterna vita.

venerdì 13 ottobre 2017

Pensieri sul mistero grande (Ef. 5, 32)

Stamattina si incrociano nella mia mente l'anniversario di una bella coppia di sposi (che ha una coppia di figlie degne della passione che nelle cose ci mettono i loro genitori), con la lettura breve delle lodi di oggi. Mi ritrovo così a pensare ad altre coppie, a una frase indirizzata da un marito a una coppia che preparava il suo matrimonio (Imparate sempre a fare un passo indietro), a come tutto, nella vita, dipende davvero dal guardare le cose dalla giusta prospettiva, che si ottiene compiendo un passo indietro, quando la visione diventa confusa perché si è troppo vicini a ciò che si guarda (o, fuor di metafora, troppo emotivamente coinvolti in ciò che si sta vivendo).
Quindi?
Quindi auguri a tutte le coppie che conosco, chiedendo scusa per la mia presunzione, visto che posso solo supporre cosa significa vivere 24 ore su 24 con la stessa persona (stessa casa, stesso letto, stesso bagno, quando si esce dall'abitazione si sa già che si ritornerà insieme nella stessa casa... e magari il proprio cuore si è pure legato a quei miracoli che geneticamente per metà sono la riproduzione del tuo "sempre lo stesso" coniuge): e suppongo che significhi scoprire quanto si sia diversi, nel modo di pensare, parlare, decidere, desiderare, essere mossi dagli istinti, percepire comicità, provare sentimenti, concepire l'ordine e la pulizia, ecc. ecc. ecc. e non trovare né poesia, né fonte d'amore in questa diversità.
Auguri non nel senso di "Buona fortuna e incrocio le dita per voi per il labirinto relazionale in cui vi siete cacciati".
Ma auguri nel senso di: "Fai un passo indietro! Metti a fuoco. Guarda bene. Colei/Colui che sta provando a demolire con la sua diversità quello che sei, è la persona a cui hai detto un giorno: -Ti prometto che niente e nessuno mi impedirà di accogliere e rispettare chi sei e diventerai-. Io, don Luca, sono sicuro che vuoi ancora mantenere questa promessa".
Scusate la presunzione (vi sento già urlarmi: "Vieni qui e provaci tu a fare questo passo indietro") e ancora auguri: se poi ci provate insieme a fare un passo indietro, continuerete tutte ad essere le belle coppie che continuo a pensare che siete!

Paradiso, Paradiso.../3

Paradiso, Paradiso,
piccolino sento il cuore...
Eppur credo, anzi... io so!
In loro è Quel fulgore!

P.S.: grazie a Johnny Dorelli/San Filippo Neri e, soprattutto, a Gesù di Nazaret.

Nel cuore della Chiesa, mia madre.../2

Nel cuore della Chiesa, mia madre,
ho scoperto la tenerezza di ogni età della vita.

P. S.: grazie a santa Teresina e, naturalmente, soprattutto a Gesù di Nazaret.

...cchi è ca capita a Biddiu?/4 (continua)

Il cuore si fa piccolino, perché schiacciato da qualcosa che non ti appartiene (almeno così credi). Si restringe ad ogni frase che non può corrispondere alla realtà, si comprime per non lasciarsi sfiorare dalle parole intrise di rassegnazione, si assottiglia per schivare l'inevitabile decadimento che lì, tra gli ospiti di una residenza per anziani, è il protagonista principale. Il cuore si fa piccolino perché vorrebbe conservare intatta l'illusione di una perenne giovinezza che, già lo sperimenti - eccome! -, non ti appartiene più, anzi, non ti è mai appartenuta, perché non è mai stata perenne, ma soltanto una delle tante età di passaggio. Il cuore si fa piccolino incontrando anziani su sedie a rotelle, anziani sordi, anziani che forse tanto anziani non sono, ma il cui fisico ormai è usurato, anziani dementi, anziani smemorati... Perché ogni settimana mi sottopongo a questo strazio del cuore?

domenica 1 ottobre 2017

Nel cuore della Chiesa, mia madre.../1

Nel cuore della Chiesa, mia madre,
ho trovato la strada della mia vita.

P. S.: grazie a santa Teresina (oggi è la sua festa) e, naturalmente, soprattutto a Gesù di Nazaret.