Lascio a don Tonino il compito di continuare a porgerci i suoi inquietanti auguri scomodi, che proprio perché scuotono qualche macigno nascosto dentro di me condivido parola per parola.
Per quanto mi riguarda, vorrei che i miei auguri vi raggiungessero lievi.
Sì, auguri lievi, come lievi vorrei questi giorni che separano le abbuffate natalizie da quelle di capodanno, per sentire un po' la leggerezza del grembo di Maria, ormai vuoto del Figlio, ma per sempre gravido di ciascuno di noi.
Auguri lievi come lieve vorrei il velo che mi separa ormai dalle mie due care nonne, perché oltrepassarlo mi sia un giorno come uscir fuori alla luce da quella porta finalmente spalancata a Betlemme e resa accessibile a tutti tre decenni dopo circa a Gerusalemme.
Auguri lievi come lievi diventano testa e cuore quando insieme sorridono, nei momenti meno adatti, perché il Bambino di Betlemme fa pensare ai tanti bimbi di amici che ormai spingono il tempo avanti.
Auguri lievi come il lieve bacio augurale di un Panda con le macchie che ti precede negli auguri riscaldando il tuo volto con un sorriso, senza che tu sia riuscito a stupirlo giorni fa con questi auguri ritardatari.
Auguri lievi, perché ormai il Natale è passato, ma non passa l'Uomo che è nato per sol-levarci da ciò che schiaccia il nostro desiderio di amare.
Auguri lievi, perché, o siamo luridi pastori o siamo magi sapienti, c'è tanta Strada da fare, ora che nascendo si è fatto conoscere, c'è una Meta da raggiungere, ora che nascendo ha lasciato che lo intravedessimo: e io, per strada, si sa, sono già pesante di mio per portarmi dietro anche pesanti auguri.
Oggi e domani e ancora il giorno dopo, ancora dopo, buon Natale del Signore.

...e quando Hathi, l'elefante selvaggio che vive cento anni e più, vide affiorare una lunga e sottile cresta di roccia azzurrina, proprio nel bel mezzo della corrente, capì che quella era la roccia della pace ed immediatamente alzò la proboscide e proclamò la "tregua dell'acqua" [...]. Secondo la Legge della giungla è punito con la morte chi uccida ai posti d'abbeverata, una volta dichiarata la tregua dell'acqua. (dal racconto Come nacque la paura, in La giungla nel branco)
venerdì 28 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
Precedenze radicali
Tutto ciò che ci circonda, sussurrando o gridando, spesso semplicemente ammiccando, è voce di chi ci ha preceduto per aver di che sussurrarci, sorriderci, raccontarci, con gioia o soffrendo... semplicemente vivendo... Ciao, nonna, anzi, a presto in ogni cosa o persona che ha a che fare con te!
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