sabato 24 ottobre 2015

18 novembre 2013 - Di lacrime e di tenebra

23 novembre 2013, ore 00.25

Di lunedì mattina per tanti con fatica ricomincia la settimana.

A me il 18 novembre è capitato che con fatica si rimettesse in moto una certa prospettiva esistenziale.

E questa data va fissata, come il 13 settembre 2005. Peccato non ricordare l'altra, quella delle prime lacrime improvvise, impreviste, apocalittiche perché rivelatorie di quanto vissuto nei precedenti 5 anni e perché resero umido un periodo di trasformazione sul quale ben presto calò la tenebra peggiore. Furono le lacrime di quella data ormai poco precisa, insieme a quelle di cui parlo qui e a quelle intermedie del giorno del XXXVII anniversario di matrimonio dei miei, a non permettere alla tenebra di soffocarmi.



venerdì 16 ottobre 2015

I miei soliloqui a volte hanno una colonna sonora - 7 (varie)

Sono stati giorni turbolenti, gli ultimi.
Dimentico spesso il potere di far decantare pensieri e sensazioni che certi brani musicali esercitano su di me. Stelvio Cipriani con il suo Anonimo veneziano, in questo momento, non solo mi disintossica da discussioni e ragionamenti previ e successivi, ma anche un po’ dalla stanchezza dovuta al susseguirsi continuo, senza interruzioni, di incontri, impegni, attività.
Cuore mio, hai fatto la fine di quello di santa Marta?
L’hai fatta già anni fa?
In questo momento, mentre ascolto musica, riesco a diventare un po’ Maria?
Riprendo in mano la risposta di Serena, ieri, alla domanda su cosa stesse effettivamente chiedendo.
“La misericordia di Dio”.
Prima di tutto, prima di ogni singola cosa.
Sappiamo che misericordia Dei è infinitamente più che ricevere l’assoluzione dei peccati, fare una confessione, dire un atto di dolore…
È lasciare che Dio stesso ti partorisca di nuovo, è scoprire il bisogno di essere rigenerato, è imbattersi nei propri limiti creaturali e nei propri peccati come artigli che vogliono lacerarti prima che tu riesca a nascere come uomo vero.
Misericordia di Dio: è piangere perché un soffio nuovo ti attraversa la mente e il cuore e il corpo tutto bruciando ciò che ti ha impedito di respirare il bene.
Dio Misericordia nel suo grembo mi accoglie seppur io sia deforme e mi partorisce rinnovato.
Saprò vivere confessione, atto di dolore, assoluzione e tanto altro così?

Intanto, il mio computer è passato all’adagio del Concerto per oboe in Re minore di Benedetto Marcello, poi a Mamma mia degli Abba e a Gift di Elisa.
Gift, cioè dono...

lunedì 5 ottobre 2015

I have a dream

Ieri, 4 ottobre 2015, a dieci anni da Roma, consapevolezza del pomeriggio: sto realizzando il sogno della mia vita. Beatitudine onirica con fatti reali a sostenerla. Grazie a chi lo sa e partecipa al sogno, grazie anche a chi non sa che sta partecipando a tale sogno.

martedì 22 settembre 2015

Piccole donne crescono

Alle piccole portatrici di gioia che adesso allargheranno gli occhi della mente e del cuore per imparare a custodire affetti e valori: buona strada! Sorrido ricordandovi ancora con i vostri punti neri in testa e mi rallegro per quanto di buono verrà sempre più fuori dal vostro carattere. Lasciatevi condurre da quel Signore, cantato da san Francesco, onorato da san Giorgio, amato da Santa Caterina. Una benedizione tutta per voi da qui!

venerdì 21 agosto 2015

Barriti nella giungla - 16 (Confessione di mezza estate)

Gesù è risorto: chi mi conosce sa che non sono il tipo del "credere perché è così", "credere perché è scritto", "credere perché bisogna accettarlo per fede" (ma la fede non è una luce soprannaturale che potenzia la ragione naturale?). Insomma, la fede, cattolicamente intesa, non spegne il cervello (ogni cattolico che voglia davvero esser tale non dovrebbe spegnerlo mai). Ma questo non è post per grandi argomentazioni: lascio qui il punto di partenza della mia fede e il riferimento ultimo delle mie scelte (per quanto queste abbiano sempre bisogno di essere riviste proprio a partire da quel punto di partenza e riferimento). Chi mi conosce sa che sarò sempre felice di ragionare insieme anche a partire da prospettive completamente opposte.

P.S.: tutto questo perché in questi giorni sono rimasto affascinato da Maria, alzatasi, da Pietro, alzatosi, dai due di Emmaus, alzatisi anche loro: in modo diretto o indiretto, tutta gente che si alza perché Gesù, dopo la crocifissione, si è "alzato". Affascinato da un verbo? Hmmm, dalla costruzione del capitolo 24 di Luca e dal fatto che in Lc 1 si annoti questo movimento di Maria proprio tra il dono dello Spirito e il partire verso la casa di Elisabetta. Come se dal testo si volesse far percepire a chi legge qualcosa del tipo: "Guarda, c'è un'azione divina che rende capaci di sollevarsi da se stessi e vivere diversamente e il prototipo di tutto ciò sta in ciò che è avvenuto nel sepolcro di Gesù di Nazaret". Cioè, mi sento stimolato a riflettere sul cambiamento di soggetti a partire da un'esperienza totale (non semplicemente psicologica, non semplicemente sensibile, non semplicemente intellettuale, non semplicemente riferita a un aspetto parziale dell'essere umano).

martedì 16 giugno 2015

Cerca la Mia stella, trova speranza/3

Aurora che strabuzza gli occhi quando diamo i punti alle squadre, gli azzurri che hanno esultato con forza dopo aver scoperto che per oggi avevano fatto più punti degli altri, l'impegno nel preparare il loro angolo di squadra: sarò stanco, ma soddisfatto!

venerdì 12 giugno 2015

Cerca la Mia stella, trova speranza/2

Flash dalla giornata di oggi: Martina che nella mischia della partita di basket prende la palla e tenta di fare canestro; il cerchio immenso dell'inizio giornata; i cornetti giganti che eruttavano nutella (grazie alle signore della parrocchia che ce li hanno regalati); Enrico che non si aspettava i complimenti di Annamaria; le due Aurore insieme in squadra a rendere il mondo più roseo; la naturalezza di tutti, ma proprio tutti, a entrare in gioco (e su questo, adesso spendiamo due parole).

Questione di stile: un bambino assorbe uno stile e se lo stile è coinvolgente, il bambino si lascia coinvolgere e diventa a sua volta testimone di tale stile. Ecco perché abbiamo perso decenni dietro a sussidi e teoria della catechesi. Ci siamo mai chiesti quale stile impregnava i nostri gruppi? Beato l'uomo di integra condotta: come dissi l'altro giorno, custodisci il metodo e il metodo custodirà te nella relazione educativa con i ragazzi. Cioè, sarai testimone e trasmettitore di uno stile di vita a misura di ragazzo.

Complimenti a Simona e Nicolas: per essere alla loro prima volta (o forse no?) sono stati egregi!

giovedì 11 giugno 2015

Cerca la Mia stella, trova speranza/1

Pomeriggio, in macchina, mi sono trovato a confidare a chi mi conosce bene: "Davvero, è bello mettersi a servizio dei ragazzi".
Forse l'espressione che ho usato, invece di "mettersi a servizio dei", è stata "lavorare per i", "programmare per i", ma di fatto, reduce dalla festa d'inizio estate di ieri sera, con in testa il pandemonio per questa nuova avventura sulle orme del Piccolo Principe, con il gruppo delle medie ancora in attività, con, all'orizzonte, i due campi elementari e medie e i tre campi scout della parrocchia, e, ancora, le cosiddette prime comunioni del 14, 20, 27 e 28 giugno e 4, 5, 11 e 26 luglio... è bello aprire mente e cuore per sintonizzarli sui più piccoli. Ci furono, ci sono e ci saranno esegeti e studiosi varii della Sacra Scrittura, ma il dono di vivere quella frasetta piccola piccola del Vangelo è il modo più bello per entrare nel Cuore di Gesù.
Grazie a chi mi sostiene in tutto questo e a chi ha accettato di donarsi in questo cammino!

sabato 23 maggio 2015

Carissimo.../1

Carissimo,
sai bene che è da tanto che penso di scriverti. Ci riesco oggi perché la spinta della felicità è stata più forte delle altre precedenti spinte pensose e inquiete. Sono sorpreso, sono testimone di qualcosa che mi supera pur appartenendomi, almeno in parte, come servo inutile che si è scommesso in un'operazione più grande di lui (e proprio per questo impossibile da fare se non insieme).
Hai visto poco fa, naturalmente. È scattato qualcosa dentro il loro vissuto, non si può dire altrimenti. Sono felice per la semplicità e la trasparenza che manifestano, per l'accoglienza che riservano a quanto compi in loro, per il desiderio che emerge di continuare così. Avrei mai immaginato qualcosa del genere? Credo di no... quindi è vero che non prendo molto sul serio quanto mi dici e mi proponi, almeno non fino a certe profondità. Grazie perché vai avanti lo stesso e sai su cosa puntare per agire.
Continua così, per favore! Oggi è stato bellissimo capire che mi hai donato d'incontrare tre persone che rivelano un desiderio forte di non trascurare la risposta agli inviti che fai loro. Continua a rafforzare la vostra unione. Domani sarai tutto per loro: grazie! Tienile sempre d'occhio: farete grandi cose insieme!

venerdì 1 maggio 2015

The truth is a cave in a black mountain/2

“Death waits in all our futures,” I said.
She paused, there in the highest of the high lands, where the summer winds have winter on their breath, where they howl and whip and slash the air like knives. She said, “There was a woman in a tree. There will be a man in a tree.”
I said, “Will this mean anything to me?”
“One day. Perhaps.” She said, “Beware of gold. Silver is your friend.” And then she was done with me.
To Calum MacInnes she said, “Your palm has been burned.” He said that was true. She said, “Give me your other hand, your left hand.” He did so. She gazed at it, intently. Then, “You return to where you began. You will be higher than most other men. And there is no grave waiting for you, where you are going.”
He said, “You tell me that I will not die?”
“It is a left-handed fortune. I know what I have told you, and no more.”
She knew more. I saw it in her face.
Questo passaggio lo posto perché mi piace un sacco la descrizione dei venti estivi che hanno l'inverno nel loro respiro, e ululano e sferzano e squarciano l'aria come coltelli.
E poi, la morte. Il pensare la morte. L'accettare il morire. Il rendersi conto di dover morire. Ovvero, relativizzare se stessi, tutto quello che si è, assolutamente.

1 maggio 2015

Inizia il 41esimo maggio della mia vita. Mi è sempre piaciuto questo mese: primavera piena, non le pazzie di marzo e gli accenni di aprile (è la mia testa che schematizza i mesi così, ovviamente). E ancora: trampolino di lancio verso l'estate. Insomma, evviva maggio!

(Neanche una parola sulla valenza sociale di oggi? Beh, sostanzialmente sono d'accordo con la linea di pensiero che si sviluppa da questo documento fino a quest'altro, attraversando almeno altri sei testi ancora, oltre ad avere un suo compendio. Basta?).

The truth is a cave in a black mountain/1

“I am not here asking for directions. I seek a guide. And two travel more safely than one.”

Sinceramente, non avrei mai creduto che essere il dito che indica la luna potesse essere una funzione che una frase in inglese avrebbe distrutto nei pochi secondi che occorrono per leggerla. Certo, sono in un tempo della mia vita in cui vado comprendendo sempre più come potrebbero esistere livelli di empatia più alti (forse sarebbe meglio dire più profondi) e che raggiungerli non significa necessariamente confondere ruoli e annacquare rapporti. Ma la potenza di questa frase è tale da smantellare una visione fondata sulla responsabilità del direttore/guida per lasciarne intravedere una che mette a fondamento la relazione tra i soggetti e l'obiettivo e il percorso. Alla fine, mi sembra che posso anche affermare, sulla base delle suggestioni di tale frase, come la Chiesa sia un esempio di relazione di popolo in cui tutti abbiamo la possibilità di trovare una guida che viaggia con noi, in quanto la meta è unica, chi l'ha già intravista può esserne testimone credibile continuando il suo cammino insieme agli altri che vogliono percorrerlo, scoprendo che il viaggio è più sicuro (safe), cioè dà salvezza, cioè è ben impostato e orientato, non se lo si affronta in modo autoreferenziale e da indipendenti, ma se lo si compie insieme.

Ci sarebbe, un giorno, da riflettere sui vari livelli dell'essere guida (fino a giungere al livello Magistero). 


domenica 26 aprile 2015

Primavera

Trafitto
vago stupito
squarciato alla luce.
Audace
di esser ebbro

di ogni raggio di te.

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La primavera è di una bellezza travolgente, anche nelle strade del ragusano che ti riportano a Vittoria all'ora di pranzo.

sabato 25 aprile 2015

Venditti, o della (quasi) colonna sonora della mia vita

Da quanto tempo non scrivo qui, eh? Quasi cinque mesi. Ci voleva il 25 aprile per trovare tempo e mente sgombri. Ma ci volevano pure i 10 cd di Venditti visti quasi per caso a casa: certe canzoni sono davvero parte di me.

Allora, dedico Stella a chi, in questi ultimi mesi, ha deciso che valeva la pena provare a guardare oltre, mettendosi letteralmente in gioco. I sorrisi dei figli che ci sono stati affidati sono segno di qualcosa di "grande, grande, grande". Grazie a tutti!

Poi, non posso non esclamare: Ma che bella giornata di sole, oggi, come settant'anni fa! Un pensiero e un grazie a quanti, da sempre, cercano di far bella l'Italia, nonostante sofferenze piccole o grandi, in mezzo a contraddizioni più o meno pesanti, desiderosi di pace e serenità per se stessi e i loro cari.