venerdì 20 marzo 2020

Cronache dalle lande sospese/2

Lunedì 9, appena 11 giorni fa, non chissà quanto la mia psiche vorrebbe, in mattinata da Ragusa sono sceso a Vittoria (si poteva, 11 giorni fa si poteva, sebbene altro già era sospeso).
Appunto dato il generale clima di sospensione, mi reco dove essa è somma e regna (almeno per me, che ancora sostengo che ci sarà la risurrezione della carne). Passeggio, prego, cerco i miei cari mai conosciuti o per poco, non trovo invece mio nonno (ma... ricordo che... chiederò). Infine...
Era da tanto che non vedevo le vostre foto, effetti luminosi che dagli occhi risalgono alla mente (oltre la foto, si che le vostre spoglie mortali sono lì) e al cuore (invecchio, mi sono emozionato parecchio).
Sarei rimasto all'infinito lì, in attesa con voi del compimento dei tempi, magari per essere il primo a riabbracciarvi, visto che in ogni caso in parrocchia è sospesa pure la messa.
Ma urge la preghiera, con voi, per le altre anime, per i vivi che non si ammalino, per i vivi ammalati che guariscono, per tutti gli uomini perché siano illuminati e non perdano umanità. Pregate per tutti noi, care nonne!
È stato un passaggio importante, questo al cimitero.
Come avvicinarsi all'orizzonte di tutto, verso ciò che sospeso non è mai, anzi, regge ogni attimo del tempo e ogni punto dello spazio.
Un riempirsi l'infinito, mentre l'Italia precipita nell'indeterminato.

lunedì 9 marzo 2020

Cronache dalle lande sospese/1

Da quanto tempo e per quante volte ho fatto questa strada?
Non saprei neanche dire un numero approssimativo.
È proprio questo il potere della bellezza: lasciarti stupito tutte le volte che vuole, all'infinito...
Oggi ha scelto l'ennesimo stuolo di margherite gialle (ti ricordi quella gita a Kamarina? Prima media, seconda? Di chi eri innamorato? Forse non lo ricordo più...) che sbucano oltre i muri a secco scendendo dai Cento Pozzi e l'ennesima combinazione blu cobalto su azzurro slavato che il mare visto dai Cinque Zucchi s'inventa.
E anche il respiro (oltre le messe, la scuola, i gruppi, le discoteche e chi più ne ha più ne metta), per qualche istante, resta sospeso...
Ma questo è il potere del Bello!
Che è appunto quello che ci serve, non solo oggi!

giovedì 5 marzo 2020

Venerdì Santo

Vociare frenetico
sotto dardi cocenti
di un mezzodì d’aprile
mentre mani
capaci callose caparbie
martellano chiodi che spezzano
e mescolano pelle
e carne e nervi e ossa.
Un grido,
infine!
Parole urlate
soffio potente
ai secoli donando se stesso.
Di Lui
osteggiato offeso oltraggiato
miserrime membra misconosciamo
noi,
oggi come allora
abbandonandolo odiato
noi,
come non avesse
mai guardato
noi
mai chiamato
noi
mai amato
noi,
sulla Sua Croce

e sui Suoi altari.