giovedì 5 marzo 2020

Venerdì Santo

Vociare frenetico
sotto dardi cocenti
di un mezzodì d’aprile
mentre mani
capaci callose caparbie
martellano chiodi che spezzano
e mescolano pelle
e carne e nervi e ossa.
Un grido,
infine!
Parole urlate
soffio potente
ai secoli donando se stesso.
Di Lui
osteggiato offeso oltraggiato
miserrime membra misconosciamo
noi,
oggi come allora
abbandonandolo odiato
noi,
come non avesse
mai guardato
noi
mai chiamato
noi
mai amato
noi,
sulla Sua Croce

e sui Suoi altari.

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