P.S: mi ri-cito con Capaci di quattro anni fa.

...e quando Hathi, l'elefante selvaggio che vive cento anni e più, vide affiorare una lunga e sottile cresta di roccia azzurrina, proprio nel bel mezzo della corrente, capì che quella era la roccia della pace ed immediatamente alzò la proboscide e proclamò la "tregua dell'acqua" [...]. Secondo la Legge della giungla è punito con la morte chi uccida ai posti d'abbeverata, una volta dichiarata la tregua dell'acqua. (dal racconto Come nacque la paura, in La giungla nel branco)
lunedì 23 maggio 2016
Capaci/3
Oggi non ce la faccio a scrivere di Falcone, Borsellino, mafiosi da sconfiggere, società da aiutare a migliorare. La notizia di un suicidio, l'ennesimo in questa triste Ragusa, di una persona conosciuta e incontrata, allontana parecchio la mia attenzione dall'anniversario della strage di Capaci. Vorrei invitare chi passa di qua a farsi coraggio e a fare coraggio, più che può. La vita è bella, sempre e comunque. I martiri, laici o cristiani che siano, lo dimostrano: il loro morire per un ideale buono o per la persona di Cristo, sconfitti apparentemente da chi crede di avere il potere di infliggere la morte, ci fa riflettere su come vivere significa affermare, anche morendo, l'Infinito. Per questo è bello vivere: è continua apertura e tensione verso l'Infinito. Leggiamo pure Leopardi e lasciamoci lacerare dalle sue domande, ma esse stesse rivelano questa apertura e tensione, seppur irrisolta. E se vogliamo, proviamo a confrontarci con questo tentativo di risolverla.
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