martedì 22 gennaio 2019

Esercizi spirituali/3

Sacrificio: non mancanza di qualcosa o privazione, ma, al contrario, presenza, poter disporre di se stessi per trasformarsi in offerta gradita a Dio (eco di don Milani in questa lettera del 14 marzo 1944 alla madre: Quando uno liberamente regala la sua libertà è più libero di uno che è costretto a tenersela).

Nella lettera agli Ebrei, dall'umanità di Cristo vissuta come dono al Padre fino alla fine si giunge al fatto che Gesù è, in quanto martire-testimone perfetto di questo dono, sacerdote. Prima, il sacerdozio era ciò che ti abilitava a offrire il sacrificio. In Cristo, siamo partecipi del suo sacerdozio e possiamo offrire noi stessi a Dio.

A cosa porta la dinamica di un'esistenza sacerdotale (nel senso cristiano fondamentale, prima che nel senso dell'essere prete)? A domandarsi radicalmente se:
1. mi appartengo veramente (ho raggiunto la maturità e l'equilibrio per scegliere chi essere e come vivere);
2. sono davvero libero?

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