Morto per noi. Sì, anche se non riusciamo a capirlo e
facciamo fatica a pensare che la morte di Gesù, fatto avvenuto duemila anni fa,
sia collegata alla nostra vita.
Allora, in fretta e furia butto giù due righe.
Gesù muore perché è uomo, quindi mortale. Ma Lui è Dio
incarnato. Ogni sua azione è umana e divina: nel morire della sua umanità, Dio
è presente.
Dio non è legato al tempo. L’essere presente nella morte di
Gesù significa che quella morte ha valore per tutti gli uomini: allora, se è
morto scegliendo di perdonare i suoi assassini, vuol dire che è morto
scegliendo di perdonare tutti coloro che, in ogni attimo del tempo, hanno fatto
qualcosa contro di Lui direttamente o indirettamente attraverso ogni tipo di
colpa morale.
È morto pensando a me e perdonando tutto quello che io, nato
nel 1974, avrei fatto contro di Lui peccando in pensieri, parole, opere e
omissioni tra XX e XXI secolo.
La Sua morte mi interessa. La Sua morte è il mio perdono. La
Sua morte è la mia vita.
Buon Natale, perché nasce Chi ha deciso di farlo per morire per noi.