martedì 20 maggio 2025

Dall'88 al '93, come se fosse soltanto ieri, come se fu appena un giorno.../1

Ogni volta che viene a galla il ricordo di quella domenica (mattina sul tardi prima di tornare a casa a pranzo, mi sembra, oppure primo pomeriggio dopo pranzo) si colora subito di nostalgia e tristezza tenute insieme da un leggero sorriso che appare sul mio viso.

Casa in via Montebello, secondo piano, stanza col pianoforte che da tre anni praticamente era diventata la mia stanza dove studiare (poi c'era anche quella a casa mia, ma ci stavo poco), preoccupazione molto seria per il compito d'italiano, l'ultimo dell'anno, ormai vicino: stavolta avremmo dovuto per forza affrontare la traccia di storia.

Ma da quanto tempo non studiavamo storia? Quanti capitoli avevamo in arretrato? Quanto basta per metterci in agitazione...

E mentre noi, adolescenti ancora inesperti dei problemi veri della vita, ci agitavamo per così poco, il nostro insegnante di storia e filosofia, il prof. Alfieri, inaspettatamente e improvvisamente moriva.

Era il 12 maggio 1991, ad oggi sono passati trentaquattro anni e una settimana.

Sarebbe stato bello e interessante completare il liceo con lui e scoprire cosa avrebbe detto dei miei corsi di filosofia e dei miei autori... mai chiesto a lui, credo, quali fossero i suoi (ma a 16 anni che ne sai!).

E sarà bello in altro post ricordare  qualcosa di lui, del suo stile, del suo stare tra noi.


lunedì 19 maggio 2025

Dall'88 al '93, come se fosse soltanto ieri, come se fu appena un giorno.../Intro

In effetti ci penso da un po', a questa nuova serie di post che come tante altre o tanti post che aspettano una seconda parte rischia di non essere mai proseguita più di tanto. Ma vedremo...

Intanto, la chat di Whatsapp, anche quella con periodi di grande vuoto e momenti di scambi di un certo tenore, della VB, ha fatto da piccolo detonatore. E quindi lasciamo fluire i ricordi, che diventano pensieri e alla fine parole che formano altri post salvati in questo blog...

Fb, macchina del tempo come poche/Varie

 Alla ricerca di altro, scopro che a commento di un post del 2 dicembre 2018 avevo scritto:

La tenda è il segno concreto che una piccola e povera parrocchia come San Luigi può fare (oltre all'accoglienza prolungata in canonica e altro che lascio sottinteso). Io direi che non si può essere cristiani e non fare nulla e, per chi è iscritto a un partito, subire supinamente le direttive partitiche, Lega o altro che sia. Ho l'impressione che servirebbe un nuovo appello ai liberi e forti, ma non ci sono nuovi Sturzo all'orizzonte. Una nuova coscienza politica oggi per il cittadino medio dovrà passare per la riconsiderazione critica del passato prossimo del nostro Paese (berlusconismo e antiberlusconismo come condizionamenti reciproci e incapaci di superarsi in una sintesi diversa e nuova, renzismo come elitarismo all'interno del Pd e incapace di ascoltare, prima ancora di comunicare, la pancia dell'Italia), al fine di scoprire nuove chiavi di lettura per il momento storico che stiamo vivendo e non subire in chiave populista esigenze e bisogni popolari. Infine, resta l'incapacità ormai quarantennale della Chiesa italiana (pastori e laicato) di elaborare un percorso capace di far lavorare le coscienze, intese come luoghi personali e comunitari di ricerca del bene comune. A me, che mi sento a volte un sopravvissuto, un eretico rispetto allo stile pastorale imperante, un finto intellettuale da strapazzo (questo post lo dimostra), ormai non resta che puntare sui piccoli segni, sapendo che quei cristiani che non mi capirebbero se dicessi loro cosa votare, non mi capiscono neanche quando accogliamo Rita (pare che qualcuno ha cambiato parrocchia) e si lamentano quando chiedo mezz'ora della loro vita per stare con Destiny e Daniel. Ma le chiacchiere, le prediche, le lamentele svaniscono, il bene compiuto no. Sono posteggiato davanti casa vostra, fra poco ci vedremo.


Narcisisticamente, sono ammirato del me stesso di 6/7 anni fa: ho scritto cose che oggi non saprei riscrivere così e che rispecchiano perfettamente quello che penso ancora oggi (questo forse è un problema... o per me perché non vedo i cambiamenti avvenuti, o per la situazione perché cambiamenti effettivi non ce ne sono stati...).

martedì 13 maggio 2025

Tra il Calvario e Fatima/3

È il 13 ottobre 1917. In Portogallo, vicino al comune di Fatima, in una contrada di campagna chiamata in portoghese Cova da Iria, tre bambini incontrano per la sesta volta una Signora.

"[...] appena apparsa la Signora, Lucia domandò “Signora chi siete e cosa volete da me?”; e Lei subito rispose: “Io sono la Signora del Rosario; voglio una cappella costruita qui in mio omaggio; che continuino a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra finirà e i soldati torneranno presto alle loro case; gli uomini non devono offendere il Signore che è già troppo offeso” (da https://www.famigliacristiana.it/articolo/oggi-e-la-madonna-di-fatima-dalle-apparizioni-al-terzo-segreto.aspx).

E quindi, chiedendo ai santi fratellini Giacinta e Francesco Marto di pregare per noi, proviamo anche noi ad accogliere le parole che Maria, Madre del Signore Gesù, rivolse alla piccola Lucia.

Proviamo a non trascurare la preghiera.

Proviamo a costruire una "cappella": cioè prendiamoci cura della nostra fede (conosciamo il Vangelo? Viviamo la Messa e la confessione con consapevolezza?) e della nostra comunità parrocchiale (i piccoli, i poveri, coloro che non partecipano alla vita della parrocchia, i problemi materiali delle strutture).

Proviamo a smettere di avere qualcuno con cui fare la "guerra" e cerchiamo di non offendere il Signore con ipocrisie, maldicenze, pettegolezzi verso gli altri.

Signora del Rosario che a Fatima sei apparsa ai tre piccoli pastori, che sono tra i prediletti di tuo Figlio, prega per noi perché sappiamo onorarti veramente e con scelte di vita e comunitarie che corrispondano ai tuoi desideri!