venerdì 23 maggio 2025

Tra il Calvario e Fatima/4

Si parlava ieri con una persona della nostra comunità sul “mese di maggio”.

Vorrei invitare chi legge ad una riflessione.

Papa Leone, il 10 maggio, parlando ai cardinali, ha detto


E in proposito vorrei che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II.

In questo Concilio (iniziato nel 1962 e finito nel 1965) si parlò anche di liturgia. In uno dei documenti del Concilio (Sacrosanctum Concilium, n. 102.103) si legge così:

La santa madre Chiesa […] nel corso dell'anno poi, distribuisce tutto il mistero di Cristo dall'Incarnazione e dalla Natività fino all'Ascensione, al giorno di Pentecoste e all'attesa della beata speranza e del ritorno del Signore. […]

Nella celebrazione di questo ciclo annuale dei misteri di Cristo, la santa Chiesa venera con particolare amore la beata Maria, madre di Dio, congiunta indissolubilmente con l'opera della salvezza del Figlio suo: in Maria ammira ed esalta il frutto più eccelso della redenzione, ed in lei contempla con gioia, come in una immagine purissima, ciò che essa desidera e spera di essere nella sua interezza.

Insomma, ogni anno, grazie ai tempi della liturgia (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Ordinario), noi possiamo vivere insieme a Cristo, possiamo dire con San Paolo, nella lettera ai Galati 2, 20, “non vivo più io, ma Cristo vive in me”. La vita di Cristo è Mistero (attenzione: mistero non vuole dire una cosa incomprensibile, ma il progetto di salvezza di Dio che è troppo infinito per essere capito tutto in una volta e per realizzarsi in tutti e per sempre in un attimo). Noi celebriamo nei tempi della Liturgia questo Mistero, cioè accogliamo in noi la vita di Cristo e la salvezza di Dio.

Ora, questo lo facciamo sempre con Maria, Madre di Gesù, vero Dio che in lei diventa e nasce anche vero uomo.

In Avvento, con Maria ci prepariamo alla venuta ultima del Signore Gesù, scoprendo in Lei e nel suo sposo Giuseppe, che lo hanno accolto da genitori, come prepararci ad accogliere il Signore che viene e imparando con Maria sua Madre a contemplarLo , nei giorni del Tempo di Natale, vero Dio che è nato in mezzo a noi ed è anche vero uomo.

In Quaresima con Maria, nostra sorella che come noi ha compiuto il cammino della fede, ascoltiamo il Signore Gesù che con la Sua Parola ci invita a camminare per convertire mente e cuore, morire con Lui e risorgere con Lui, vivendo così il tempo di Pasqua fino a Pentecoste con Maria, donna della speranza che con noi e per noi prega perché lo Spirito di Suo Figlio Risorto, lo Spirito Santo, possa guidare davvero le nostre vite.

Infine, nel Tempo Ordinario, con Maria continuiamo ad ascoltare la Parola del Signore Gesù, affinché, guidati dallo Spirito Santo, ogni giorno possiamo con la vita annunciare la morte del Signore, proclamare la Sua risurrezione, attendere la Sua venuta.

Insomma, in parrocchia, se volete, la statuetta della Madonna che è stata accolta finora da quattro famiglie ed è stata richiesta da altre tre, può non fermarsi mai, a giugno, luglio, agosto…

Come dice un proverbio che ognuno modifica secondo i suoi desideri, “quello che fai a Capodanno, lo fai tutto l’anno”. Guarda caso, il 1 gennaio è la solennità di Maria Santissima Madre di Dio…

…con Maria a capodanno, con Maria tutto l’anno!

Non fermiamoci mai, allora, nell’invocare la Vergine Maria, come ci insegnano i pastorelli di Fatima, perché preghi Dio nostro Padre per la nostra conversione e di tutta l’umanità. Non fermiamoci mai nel chiedere a Maria, Madre della Chiesa, di pregare perché lo Spirito Santo possa sempre più guidare la nostra comunità ad essere sempre più come la vuole Gesù.


Capaci/4

Poco prima di compiere 18 anni... bum!

Poco prima di compierne 49... bum in Ucraina, splash in Emilia-Romagna, the end di un'avventura quasi decennale (senza bombe e alluvioni, ma è stata destabilizzante).

La vita sembra sempre rivestirsi di opacità e lasciare macchie di ombre scure più forti dei raggi di sole che ci hanno riscaldato il cuore.

Oggi è festa perché la mafia può aver vinto una battaglia e dopo 31 anni aver ancora vitalità, ma il sacrifico di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, chi in ogni guerra porta più che odio la speranza di un mondo fraterno, chi si offre per risollevare le sofferenze altrui, sono il segno di ciò che è profondamente umano e muove la storia.

Ditemi che sono banale: il bene si manifesta debolmente, ma perché agisce in profondità, crea radici, dissoda il terreno, mentre il male, che è capace di fare un baccano tremendo, alla fine è stato bravo solo a increspare la superficie della storia.

Anzi banale e bigotto o creduloni...

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Era il 23 maggio 2023 e scrivevo quanto sopra, fino a creduloni (che forse doveva essere credulone), in attesa di un completamento del post che non è avvenuto e non avverrà: non ricordo minimamente come avrei voluto continuare. Non ricordavo neanche di aver iniziato questo post.

Ma mi sembra un bel post. E oggi, a due anni di distanza, lo pubblico così. Completo fino alla parola “storia”, incompleto (cioè da portare sempre avanti) come l’impegno a rendere, la nostra storia, storia del bene, nonostante tutto.

martedì 20 maggio 2025

Dall'88 al '93, come se fosse soltanto ieri, come se fu appena un giorno.../1

Ogni volta che viene a galla il ricordo di quella domenica (mattina sul tardi prima di tornare a casa a pranzo, mi sembra, oppure primo pomeriggio dopo pranzo) si colora subito di nostalgia e tristezza tenute insieme da un leggero sorriso che appare sul mio viso.

Casa in via Montebello, secondo piano, stanza col pianoforte che da tre anni praticamente era diventata la mia stanza dove studiare (poi c'era anche quella a casa mia, ma ci stavo poco), preoccupazione molto seria per il compito d'italiano, l'ultimo dell'anno, ormai vicino: stavolta avremmo dovuto per forza affrontare la traccia di storia.

Ma da quanto tempo non studiavamo storia? Quanti capitoli avevamo in arretrato? Quanto basta per metterci in agitazione...

E mentre noi, adolescenti ancora inesperti dei problemi veri della vita, ci agitavamo per così poco, il nostro insegnante di storia e filosofia, il prof. Alfieri, inaspettatamente e improvvisamente moriva.

Era il 12 maggio 1991, ad oggi sono passati trentaquattro anni e una settimana.

Sarebbe stato bello e interessante completare il liceo con lui e scoprire cosa avrebbe detto dei miei corsi di filosofia e dei miei autori... mai chiesto a lui, credo, quali fossero i suoi (ma a 16 anni che ne sai!).

E sarà bello in altro post ricordare  qualcosa di lui, del suo stile, del suo stare tra noi.


lunedì 19 maggio 2025

Dall'88 al '93, come se fosse soltanto ieri, come se fu appena un giorno.../Intro

In effetti ci penso da un po', a questa nuova serie di post che come tante altre o tanti post che aspettano una seconda parte rischia di non essere mai proseguita più di tanto. Ma vedremo...

Intanto, la chat di Whatsapp, anche quella con periodi di grande vuoto e momenti di scambi di un certo tenore, della VB, ha fatto da piccolo detonatore. E quindi lasciamo fluire i ricordi, che diventano pensieri e alla fine parole che formano altri post salvati in questo blog...

Fb, macchina del tempo come poche/Varie

 Alla ricerca di altro, scopro che a commento di un post del 2 dicembre 2018 avevo scritto:

La tenda è il segno concreto che una piccola e povera parrocchia come San Luigi può fare (oltre all'accoglienza prolungata in canonica e altro che lascio sottinteso). Io direi che non si può essere cristiani e non fare nulla e, per chi è iscritto a un partito, subire supinamente le direttive partitiche, Lega o altro che sia. Ho l'impressione che servirebbe un nuovo appello ai liberi e forti, ma non ci sono nuovi Sturzo all'orizzonte. Una nuova coscienza politica oggi per il cittadino medio dovrà passare per la riconsiderazione critica del passato prossimo del nostro Paese (berlusconismo e antiberlusconismo come condizionamenti reciproci e incapaci di superarsi in una sintesi diversa e nuova, renzismo come elitarismo all'interno del Pd e incapace di ascoltare, prima ancora di comunicare, la pancia dell'Italia), al fine di scoprire nuove chiavi di lettura per il momento storico che stiamo vivendo e non subire in chiave populista esigenze e bisogni popolari. Infine, resta l'incapacità ormai quarantennale della Chiesa italiana (pastori e laicato) di elaborare un percorso capace di far lavorare le coscienze, intese come luoghi personali e comunitari di ricerca del bene comune. A me, che mi sento a volte un sopravvissuto, un eretico rispetto allo stile pastorale imperante, un finto intellettuale da strapazzo (questo post lo dimostra), ormai non resta che puntare sui piccoli segni, sapendo che quei cristiani che non mi capirebbero se dicessi loro cosa votare, non mi capiscono neanche quando accogliamo Rita (pare che qualcuno ha cambiato parrocchia) e si lamentano quando chiedo mezz'ora della loro vita per stare con Destiny e Daniel. Ma le chiacchiere, le prediche, le lamentele svaniscono, il bene compiuto no. Sono posteggiato davanti casa vostra, fra poco ci vedremo.


Narcisisticamente, sono ammirato del me stesso di 6/7 anni fa: ho scritto cose che oggi non saprei riscrivere così e che rispecchiano perfettamente quello che penso ancora oggi (questo forse è un problema... o per me perché non vedo i cambiamenti avvenuti, o per la situazione perché cambiamenti effettivi non ce ne sono stati...).

martedì 13 maggio 2025

Tra il Calvario e Fatima/3

È il 13 ottobre 1917. In Portogallo, vicino al comune di Fatima, in una contrada di campagna chiamata in portoghese Cova da Iria, tre bambini incontrano per la sesta volta una Signora.

"[...] appena apparsa la Signora, Lucia domandò “Signora chi siete e cosa volete da me?”; e Lei subito rispose: “Io sono la Signora del Rosario; voglio una cappella costruita qui in mio omaggio; che continuino a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra finirà e i soldati torneranno presto alle loro case; gli uomini non devono offendere il Signore che è già troppo offeso” (da https://www.famigliacristiana.it/articolo/oggi-e-la-madonna-di-fatima-dalle-apparizioni-al-terzo-segreto.aspx).

E quindi, chiedendo ai santi fratellini Giacinta e Francesco Marto di pregare per noi, proviamo anche noi ad accogliere le parole che Maria, Madre del Signore Gesù, rivolse alla piccola Lucia.

Proviamo a non trascurare la preghiera.

Proviamo a costruire una "cappella": cioè prendiamoci cura della nostra fede (conosciamo il Vangelo? Viviamo la Messa e la confessione con consapevolezza?) e della nostra comunità parrocchiale (i piccoli, i poveri, coloro che non partecipano alla vita della parrocchia, i problemi materiali delle strutture).

Proviamo a smettere di avere qualcuno con cui fare la "guerra" e cerchiamo di non offendere il Signore con ipocrisie, maldicenze, pettegolezzi verso gli altri.

Signora del Rosario che a Fatima sei apparsa ai tre piccoli pastori, che sono tra i prediletti di tuo Figlio, prega per noi perché sappiamo onorarti veramente e con scelte di vita e comunitarie che corrispondano ai tuoi desideri!