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lunedì 19 maggio 2025

Dall'88 al '93, come se fosse soltanto ieri, come se fu appena un giorno.../Intro

In effetti ci penso da un po', a questa nuova serie di post che come tante altre o tanti post che aspettano una seconda parte rischia di non essere mai proseguita più di tanto. Ma vedremo...

Intanto, la chat di Whatsapp, anche quella con periodi di grande vuoto e momenti di scambi di un certo tenore, della VB, ha fatto da piccolo detonatore. E quindi lasciamo fluire i ricordi, che diventano pensieri e alla fine parole che formano altri post salvati in questo blog...

domenica 24 gennaio 2021

Vivo di ricordi?

Fonte amara:

arduo è raggiungerti,

dissetarsi a te

stanca.

Fonte ignara:

sollievo a te non noto

apporti

a tremenda sete.

Fonte strana:

acqua rendi,

da lontano emergendo

silente.

Fonte, comunque:

zampilla ancora

e antichi e vicini ricordi

io attinga!

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Nota: sistemando in questi giorni sacchetti mai svuotati da anni, ritrovo il foglio senza data con questa poesia, probabilmente scritta in un momento in cui forte era il mio rifugiarmi in ricordi particolari (a Roma? Dopo San Giuseppe Artigiano e prima di San Luigi? Chissà...).

martedì 19 gennaio 2021

Ricordo affettuoso di padre Gino Guastella

Se la curia vuoi far risplendere,

p. Guastella non fare attendere:

dagli subito da lavorare,

canonici e impiegati farà filare!

Perché?

Perché tra i canonici lui è il più  bello che c'è!

Tra san Michele e san Giorgio, infatti,

ha certo stimoli adatti:

la spada a destra e a sinistra il cavallo,

padre Guastella è un cancelliere da sballo!


P.S.: ritrovata il 2 gennaio di quest'anno in un sacchetto pieno di ricordi e altro da sistemare, probabilmente la scrissi per un biglietto di auguri o che accompagnava un regalo fatto a padre Guastella in qualche occasione (tipo le scampagnate a Castellana a fine anno scolastico con tutto il seminario).

sabato 11 luglio 2020

Cose estive

Eccomi ancora una volta dalla finestra forse più bella della mia vita, dalla quale sfumature di oro, azzurro, indaco e ricordi vari mi assalgono turbolenti mescolandosi alla pace che il venticello che l'attraversa e la placidità di quanto guardo mi donano. Non riesco a non guardare, non riesco a non distogliere lo sguardo che inabissandosi sulla vita passata preferisce per qualche secondo posarsi su altro. Ma non riesco a non guardare quel mare dell'infanzia, quella spiaggia che si prolunga negli anni, quel cielo di tanti tramonti estivi e quel lungomare di sempre, sempre, che esiste perché apro la finestra, apro la porta e lui inizia la sua lenta passeggiata fino a Costa Fenicia, salutando a destra tante case amiche, ancorché oggi sconosciute, e a sinistra il mare e la spiaggia che si baciano castamente in attesa della furiosa passione che li assale nei giorni di pruvenza.
Sarebbe mancato un pezzo importante alla mia vita senza Scoglitti?

venerdì 7 giugno 2019

Perché non ci lasceranno mai!

Cara M. S.,
spero non ti dispiaceranno queste righe... sai che faccio, le mando anche a tutti coloro che si trovano come noi due, con (almeno) una nonna o un nonno in Paradiso.
Ieri c'è stato il funerale di tua nonna, l'altro ieri, quando ci siamo visti (il 5 giugno), mia nonna materna compiva 103 anni, di cui quasi sette vissuti oltre lo spazio e il tempo, in quello che i filosofi chiamiamo eternità e da bambini impariamo a chiamare, in modo più simpatico, Paradiso.
Mi ricordo uno degli ultimi dialoghi con lei, iniziato con le lamentele dovute al non voler più mangiare e con una specie di rimprovero dovuto al fatto che voleva morire (nota bene: mi sembrava che rimproverasse qualcuno perché non morisse, non che soffrisse perché non moriva). Poi, calmandosi la sua energia vitale e rilassandosi un po', mi chiedeva: "Ma io quanti anni ho?". E io: "Nonna, quanti anni hai? Fatti il conto, sei nata nel 1916, siamo nel 2012... quanti anni mancano per avere cento anni?". Non mi ricordo se riusciva davvero a fare il conto esatto, ma quando realizzava di essere arrivata a 96 anni, allora diceva speranzosa: "Allora, se campo altri quattro anni, arrivo a 100 anni?". E io, sornione: "Ma se non mangi, come fai ad arrivare a 100 anni?". Meno male che poco prima rimproverava: "Voglio morire... Perché vivo ancora?".
Ti racconto queste cose perché sono convinto che noi nipoti siamo tutti legati, qualunque età abbiamo e qualunque tipo di nonne e nonni abbiamo avuto.
Siamo legati dal loro affetto per noi, che è una specie di affetto di mamma senza le preoccupazioni che hanno le mamme...
Siamo legati dalla loro cucina buonissima, se sapevano cucinare, o sempre a disposizione, se non cucinavano loro ma non risparmiavano su quello che avevano in frigo o in dispensa quando dicevi di aver fame...
Siamo legati dal loro essere fuori dal tempo... i nostri genitori, quelli sì, vivono nel loro presente e faticano a capire tante cose e non dobbiamo mai arrenderci per capirci a vicenda... ma i nonni... piccoli come noi quando siamo piccoli, ragazzi come noi quando siamo ragazzi, giovani come noi... sembra che invece di invecchiare per i fatti loro, crescono in base alla crescita dei nipoti e ricominciano quando spunta un nuovo nipote!
Noi nipoti siamo tanto legati che quando muore un nonno o una nonna, è come se morisse il nostro.
Giorno 5 ho celebrato la messa per alcuni amici miei che stanno vivendo una situazione molto spiacevole. Ma non potevo non celebrarla anche per mia nonna e quindi per mio nonno e quindi per gli altri nonno e nonna. Ho chiesto a loro 4 di pregare per i miei amici, di vederli dal Paradiso come se fossero loro nipoti. Ho chiesto a Gesù di aiutare i miei amici, accogliere in Paradiso i miei 4 nonni e di ascoltare le loro preghiere per i miei amici. La preghiera è una specie di giro che ci avvolge tutti.
In questo giro, vuoi entrare anche tu? Non è difficile... Puoi afferrare la mano di Gesù e chiederGLi di prendere con l'altra tua nonna e poi prendere la mano di tua nonna e chiederle di tenerti legata a Gesù. Oppure, afferra quella di tua nonna e chiedile di aiutarti a trovare la mano di Gesù.
Magari, un giorno ci accorgeremo che in questi incroci di mani le preghiere ci hanno aiutato tanto e hanno permesso a tanti di trovare le mani giuste per non perdersi nella vita e trovare la strada giusta per il Paradiso.
Ti saluto!
Se serve, sai che ci sono!
don Luca
P.S.: i miei nonni sono di casa in questo blog. Le parole in rosso sono link ad alcuni post in cui essi sono protagonisti.

mercoledì 10 ottobre 2018

Ricordi di ordinaria vita romana

E un caro saluto a tutti gli amici ungheresi con i quali abbiamo condiviso bei momenti di fraternità e di spiritualità, non solo l'uso della lavatrice!