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giovedì 2 marzo 2023

40 passi... circa! Passo 7

Quando il silenzio di ieri cerca di non trasformarsi in disperazione frustrata e rassegnata, può chiedere aiuto alla prima lettura di oggi:


Ester ci insegna a pregare non per fuggire dalla storia, ma per vivere nella storia affrontando le nostre responsabilità, affidandoci all'Unico che è più forte e più grande di tutta la storia umana. 



martedì 28 febbraio 2023

40 passi... circa! Passo 5

Vediamo se gli amici del Classico sono d'accordo.


Anechthe (ho traslitterato bene?), oltre che "fu condotto", può essere tradotto con "fu sollevato", come se il deserto fosse in alto, su un monte.
Monte e deserto: luoghi privilegiati per incontrare Dio.
Ma Gesù li raggiunge perché lascia agire lo Spirito: il protagonista della vita cristiana è Lui, lo Spirito Santo.
Per essere chiari, vita cristiana è ciò che dice l'immenso San Paolo ai Galati, per esempio: Cristo che si forma in noi (cfr. Gal 4, 19)*.
Quindi, lo Spirito non può non essere protagonista della nostra Quaresima. Che ne dite se impariamo ad invocarLo?
Può essere utile imparare almeno un verso di questa antica preghiera:

Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.

O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell'anima.

Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.

Sii luce all'intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Luce d'eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen.**

*Offro una pizza a chi mi dice in quale testo dell'Ac questo verso biblico è usato come titolo.
** Per chi vuole sentirla cantata in gregoriano e in latino: https://youtu.be/HEKuxUOPzk8


lunedì 27 febbraio 2023

domenica 26 febbraio 2023

40 passi... circa! Passo 3

2022-24 febbraio-2023. Un anno di guerra tra russi ed ucraini. Può la nostra Quaresima non diventare un grido di pace? Signore, che sulla croce hai abbattuto l'odio che divide i popolo, donaci la pace, rendici operatori di pace!

http://www.cultura.va/content/cultura/it/organico/cardinale-presidente/texts/famiglia-cristiana-articoli0/il-muro-dell-odio-abbattuto.html

sabato 25 febbraio 2023

40 passi... circa! Passo 2

Questa foto fu fatta di domenica sera e rappresenta una sera di un giorno dopo il sabato di tanti anni fa (https://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&Citazione=Lc+24%2C13-35&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3 ). A proposito, è il tabernacolo di San Luigi. Al centro si capisce bene chi c'è, ma i due che stanno ricevendo un pezzo di pane direttamente dal Signore potremmo chiamarli con tutti i nostri nomi. Venerdì il loro maestro è morto nel modo peggiore, si sono nascosti e alla fine  hanno deciso di scappare lontano da ogni cosa o persona che ricordasse loro la tragedia di Gesù. Ma Cristo non tradisce: si accosta, cammina con loro, li ascolta, si confronta con le loro ansie e paure e disperazioni... "Resta con noi!", lo invitano alla fine. Resta con noi, Signore, in questo cammino lungo intere settimane. Resta con noi, nel dono del Tuo Corpo e Sangue offerti per noi! https://youtu.be/PUFlAzyWMY4

lunedì 12 dicembre 2022

Che belle, le mie lacrime!

https://youtube.com/clip/UgkxmX74vnydZqdcz4h7RQ7AseVYvgUro0TG

Anche mentre preparo la clip... la prima volta, anni fa, fu pianto a dirotto, la seconda pure, oggi quasi e poco fa, portando avanti e indietro Youtube per tagliare nei punti giusti le scene, anche poco fa mi si sono inumiditi gli occhi mentre incrociano quelli che, nella finzione cinematografica, corrono in fretta verso un figlio cadente.

Sarà che tutti, non solo quando cadiamo, abbiamo bisogno di sentire una voce che ci rassicura: "Sono qua!".

Sarà che inconsciamente quegli occhi sono gli occhi della madre che ci portiamo dentro e le lacrime sono la gratitudine per tutte le sue corse verso di noi, gratitudine che finalmente si esprime libera, presa in contropiede dal gioco d'immedesimazione che un film porta con sé.

Sarà... ma cosa c'è di più bello di quando allunghi una mano (fisica o meno) alla cieca e davvero qualcuno te la stringe dicendoti: "Sono qua io"?

Un genitore, se potesse, non farebbe di tutto per essere sempre, anche dopo la sua morte, quella mano e quella voce per i suoi figli?

Maria è quella Madre che non vediamo e che è sempre lì a prenderci per mano e a rassicurarci della sua presenza, anche se significa correre col cuore in subbuglio come per Gesù. Gesù è quel Figlio che non vediamo e che tiene per mano tutti gli altri figli suoi fratelli, anche se significa soffrire e morire con loro.

Un genitore non farebbe di tutto per affidare i suoi figli a questa Madre e a questo fratello maggiore?

giovedì 6 maggio 2021

Ancora Luce!

Da La Carità. Periodico del Boccone del Povero, Luglio-Settembre 2014, n. 3, p. 16-17.


Nella foto, una traduzione di parte dell'originale di cui esiste una mia integrale prova di traduzione (e che si trovano in https://elefantesapiente.blogspot.com/2013/01/2013-e-2.html).

E se gli effetti di tale Luce fossero quelli di rendere i sorrisi e gli occhi come quelli del bimbo a destra? 

Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.
Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.
Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.
Salmo 131

sabato 3 ottobre 2020

Angeli/1

 Angelo santo,

stammi vicino!

Dammi la mano perché sono piccino.

Se tu mi guidi,

col tuo sorriso,

andremo insieme

in Paradiso!

venerdì 7 giugno 2019

Perché non ci lasceranno mai!

Cara M. S.,
spero non ti dispiaceranno queste righe... sai che faccio, le mando anche a tutti coloro che si trovano come noi due, con (almeno) una nonna o un nonno in Paradiso.
Ieri c'è stato il funerale di tua nonna, l'altro ieri, quando ci siamo visti (il 5 giugno), mia nonna materna compiva 103 anni, di cui quasi sette vissuti oltre lo spazio e il tempo, in quello che i filosofi chiamiamo eternità e da bambini impariamo a chiamare, in modo più simpatico, Paradiso.
Mi ricordo uno degli ultimi dialoghi con lei, iniziato con le lamentele dovute al non voler più mangiare e con una specie di rimprovero dovuto al fatto che voleva morire (nota bene: mi sembrava che rimproverasse qualcuno perché non morisse, non che soffrisse perché non moriva). Poi, calmandosi la sua energia vitale e rilassandosi un po', mi chiedeva: "Ma io quanti anni ho?". E io: "Nonna, quanti anni hai? Fatti il conto, sei nata nel 1916, siamo nel 2012... quanti anni mancano per avere cento anni?". Non mi ricordo se riusciva davvero a fare il conto esatto, ma quando realizzava di essere arrivata a 96 anni, allora diceva speranzosa: "Allora, se campo altri quattro anni, arrivo a 100 anni?". E io, sornione: "Ma se non mangi, come fai ad arrivare a 100 anni?". Meno male che poco prima rimproverava: "Voglio morire... Perché vivo ancora?".
Ti racconto queste cose perché sono convinto che noi nipoti siamo tutti legati, qualunque età abbiamo e qualunque tipo di nonne e nonni abbiamo avuto.
Siamo legati dal loro affetto per noi, che è una specie di affetto di mamma senza le preoccupazioni che hanno le mamme...
Siamo legati dalla loro cucina buonissima, se sapevano cucinare, o sempre a disposizione, se non cucinavano loro ma non risparmiavano su quello che avevano in frigo o in dispensa quando dicevi di aver fame...
Siamo legati dal loro essere fuori dal tempo... i nostri genitori, quelli sì, vivono nel loro presente e faticano a capire tante cose e non dobbiamo mai arrenderci per capirci a vicenda... ma i nonni... piccoli come noi quando siamo piccoli, ragazzi come noi quando siamo ragazzi, giovani come noi... sembra che invece di invecchiare per i fatti loro, crescono in base alla crescita dei nipoti e ricominciano quando spunta un nuovo nipote!
Noi nipoti siamo tanto legati che quando muore un nonno o una nonna, è come se morisse il nostro.
Giorno 5 ho celebrato la messa per alcuni amici miei che stanno vivendo una situazione molto spiacevole. Ma non potevo non celebrarla anche per mia nonna e quindi per mio nonno e quindi per gli altri nonno e nonna. Ho chiesto a loro 4 di pregare per i miei amici, di vederli dal Paradiso come se fossero loro nipoti. Ho chiesto a Gesù di aiutare i miei amici, accogliere in Paradiso i miei 4 nonni e di ascoltare le loro preghiere per i miei amici. La preghiera è una specie di giro che ci avvolge tutti.
In questo giro, vuoi entrare anche tu? Non è difficile... Puoi afferrare la mano di Gesù e chiederGLi di prendere con l'altra tua nonna e poi prendere la mano di tua nonna e chiederle di tenerti legata a Gesù. Oppure, afferra quella di tua nonna e chiedile di aiutarti a trovare la mano di Gesù.
Magari, un giorno ci accorgeremo che in questi incroci di mani le preghiere ci hanno aiutato tanto e hanno permesso a tanti di trovare le mani giuste per non perdersi nella vita e trovare la strada giusta per il Paradiso.
Ti saluto!
Se serve, sai che ci sono!
don Luca
P.S.: i miei nonni sono di casa in questo blog. Le parole in rosso sono link ad alcuni post in cui essi sono protagonisti.

sabato 7 settembre 2013

Siamo tutti...

...che cosa? Stamattina pensavo di scrivere siriani, visto che è arrivato il 7 settembre. Poi ho pensato a cosa mi accomuna al popolo siriano, visto che godo di un sistema politico imperfetto per quanto si voglia, ma che non mi fa pensare minimamente alla possibilità che accada in Italia quanto sta succedendo in Siria, visto che difficilmente gli USA o la Russia verrebbero a bombardare la mia terra, visto che la Sicilia non confina con paesi che vivono situazioni socio-politiche complesse e instabili.

Che cosa mi accomuna ai morti tra i ribelli, tra i civili, tra i fedeli ad Assad? Che cosa mi accomuna a chi trema pregando la SS. Trinità o Allah? Che cosa mi accomuna a chi, oggi, si trova in Siria?

Siamo tutti esseri umani, protagonisti unici e irripetibili di un'esperienza storica che rende l'umanità un qui e ora che ha un nome e specifiche possibilità: la nostra vita. Viviamo tutti e da persone umane.

Quello che io sono, in modo a me impossibile, lo vive ogni persona in Siria, e nel resto del mondo, qualunque sia la sua paura o passione o idealità in questo momento. Ogni persona uccisa, ferita, derisa è la morte, la ferita, la derisione della comune umanità.

Ma così, un digiuno non basta, una preghiera è spiritualismo. Ogni attimo che io vivo, la comune umanità mi lega ad ogni altro uomo e donna reali che vivono. Ogni attimo è tempo per decidersi in favore della comune umanità. Ogni decisione è generatrice di azioni che incideranno sulla comune umanità.

Essere persone umane diventa essere memoria storicamente fissata di ogni altro uomo e donna. In me, ogni persona umana può riconoscersi e io in ogni altra.

Come vivrò, allora? Come prolungherò digiuno e preghiera di oggi perché la memoria che io sono non dimentichi nessuno e non aspetti emergenze ed appelli?

Come renderò ogni giorno la parola Dov'è Abele, tuo fratello? (Gen 4, 9), vocazione e non esame di coscienza?