lunedì 13 dicembre 2010

Barriti nella giungla - 6

Da ragazzino alcuni visi di ragazze mi facevano sobbalzare il cuore.

Un po' in là negli anni, oltre ai visi di ragazze si sono aggiunte le opere d'arte.

Ieri camminavo, finché guardandomi attorno mi sono ritrovato fermo, con una sensazione da ferita avvertita  dentro me stesso: il sole illuminava una piccola valle verde d'ineffabile bellezza.

Poco prima, dei gigli viola a punteggiare radi la parete della collina. Poco dopo, un ruscello d'acqua limpidissima.

È bello scoprire come la bellezza ti coinvolga, quanto ti appartenga e quanto tu appartenga ad essa.

Grazie!

Ieri avevo una voglia immensa di ringraziare tutti quelli che nella mia vita mi hanno donato sorrisi, crescita, compagnia, appoggio, amicizia, fiducia...

Lo faccio oggi, da qui: grazie a tutti! Siete stati davvero grandi!

lunedì 6 dicembre 2010

Prospettive

Da ragazzino sognavo di vincere le Olimpiadi.

Un giorno mi accorsi che avevo cambiato prospettiva.

Oggi so che in diversi momenti degli ultimi anni (non ricordo più la prima volta che mi è successo: fine 2004? Primavera 2005? Un po' più in là?) mi sono sentito così umanamente (quindi non totalmente e infinitamente) soddisfatto da pensare che la mia prospettiva esistenziale aveva davvero prodotto  "successo".

Così, sorridendo per le mie soddisfazioni, lascio qui (chissà se giungerà mai alla persona interessata!) un augurio calorosissimo e commosso a chi sempre più raggiunge successi sportivi mandando sfere arancioni dentro un cesto!

Auguri, Cespuglio! E mi raccomando, sempre con lo spirito di quelle parole pronunciate qualche anno fa: Con l'aiuto di Dio, prometto di fare del mio meglio per servire...

lunedì 29 novembre 2010

Barriti nella giungla - 5

Un progetto. Amare per sempre, vivere fieramente, costruire la propria libertà e la propria felicità, impegnarsi per il bene comune, scegliere cercando di essere se stessi fino in fondo (cioè, fino a scoprirsi legati a tutto il mondo): tutte cose per le quali serve un progetto. Ovvero una meta finale, alcuni obiettivi immediati e altri da realizzare sempre più in là nel tempo, gli strumenti giusti per raggiungere obiettivi e meta. Ma soprattutto... serve chiedersi anche con una certa violenza (per non farsi ingannare da se stessi) "ma io... chi c _ zz _ sono?".

Se l'essenziale è invisibile agli occhi, è l'invisibile che è dentro di noi con il quale dobbiamo al più presto possibile fare i conti. "Talità kum" in aramaico, "Puella, tibi dico: Surge!" in latino, traducetevelo voi in italiano, il senso è proprio quello: hai dentro il progetto giusto da scoprire e realizzare.

Nell'attesa della sua venuta

Mi chiedo se verrai. Se verrai oggi. Domani. Il 25 del mese prossimo o, davvero, come una folgore nel cielo, improvvisa e fulminea. Mi chiedo se sei già qui, accanto a me e a me intorno, a sorridere sornione dei miei pensieri affannati. Mi chiedo se non sei già passato a lasciar segni e ferite che si trasformeranno in benedizioni del cuore... e questo mio cuore che ormai sa lacrimare ma che ancora ha bisogno del Suo Maestro per diventare sempre più carne che splende innamorata, ti ha aperto?

Mi chiedo se puoi fermare i miei pensieri su di Te, perché occhi, orecchie, bocca, mani e piedi hanno tante cose da fare. Vieni... Ti aspetto nella mia mente, per aprirti il cuore, lasciar libero tutto il mio corpo per Te.

lunedì 22 novembre 2010

Per pandaconlemacchie

Ti scrivo qua, anzi nel primo commento, per continuare il dialogo iniziato in Barriti - 2.

giovedì 18 novembre 2010

Barriti nella giungla - 4

Ci sono persone che non esitiamo a definire eccezionali. Finisce che conosciamo decine di difetti in loro, ma vogliamo loro o troppo bene, e allora facciamo finta di non vedere tali difetti, o vogliamo loro veramente bene, e allora siamo felici di accettarle per quello che sono e di volerle bene proprio perchè hanno quei difetti. Ecco perchè sono eccezionali: perchè sono tanto normali da farti sentire veramente loro amico, o fratello, o, addirittura, un po' papà.

Negli ultimi cinque anni ho conosciuto quattro persone così: AA, quella del post Compiacimenti, da un po' si trova vicino alle altre tre come lo sono stato io . E mi sorprendo: sembrano cadute soggezioni, sembrano spuntati nuovi vigori, sembrano annullati timori. Ecco le mie quattro persone eccezionali: sono sicuro che se me le prendessi tutte e quattro e chiedessi loro cosa è successo, non saprebbero dirmi altro che: "Niente! Stiamo andando avanti come sempre!".

Infatti, è vero: come sempre, con la semplicità di chi, persona normale, si lascia prendere dal Bene e lo vive eccezionalmente, senza accorgersi di quanto bene eccezionale sparge intorno.

Care mie amiche, sorelle e figlie eccezionali: continuate ad essere così normali. Siete una benedizione per coloro che, più piccole di voi, potranno diventare come voi.

E interrogatevi su AA, sulle sue motivazioni, su ciò che vi trasmette la sua relazione con voi. Perché è il segno di Qualcuno tanto eccezionale che ha scelto di essere normale come noi e in mezzo a noi. Per farci diventare normalmente eccezionali come Lui.

Barriti nella giungla - 3

Su Emmaus: aspettiamo l'incontro della vita? La persona che ci lascia senza fiato per il troppo sentimento d'amore che ci fa provare? L'occasione con la quale crediamo di aver risolto per sempre tutti i nostri problemi? Bene: ad Emmaus successe di più. La Persona incontrata non si offriva solo per essere amata finché le durasse il suo sentimento d'amore, ma stava dimostrando di voler amare per sempre, al di là di ogni sentimento. L'Occasione capitata non garantiva nessuna soluzione perenne, ma stava dimostrando di essere l'Occasione perenne per crescere perennemente liberi.

Ancora commozione

Ma si può? Ma è senilità precoce? O forse attuale (trentasei anni e sei mesi quasi potrebbero pure essere incipit di senilità)? Ma insomma... passo dove sono tornato, vi passo proprio perchè vi sono tornato, vi passo iniziando a pensare a ciò per cui vi sono tornato... e che mi piglia? Mi si stringe lo stomaco, mi si inumidiscono gli occhi, mi sento commosso. Per quello che c'era stato, per quello che potrà esserci. Per l'improvviso liberarsi di ricordi da una zona nascosta della coscienza. Devo imparare a fare i conti sempre più con questo mio innamoramento della vita. Perchè mi sembra proprio questo: aver imparato ad amare la vita dopo aver provato ad impegnare la vita. Che il buon Dio mi aiuti!

martedì 16 novembre 2010

Benvenuto autunno!

Oggi è finita la mia estate biologica: ho iniziato a sentire freddo e sopratutto ho accolto con pace l'autunno. Come? Guardando quella meraviglia che è Ibla, da viale Mazzini prima, dalla vecchia strada per Modica, in direzione Ragusa poi. Credo che il fascino da presepe di Ibla sia dovuto anche al buio che scende presto in autunno e alla luce autunnale del cielo ormai privo quasi del tutto di luce solare. Questo fascino mi ha fatto sentire in pace con cielo e buio autunnali. Ciao, estate! Stai tranquilla: riesco a godermi squarci di bellezza anche se tu ti riposi. E come si vivrebbe senza bellezza?

mercoledì 10 novembre 2010

Amici

Da sentire, introvabili, che senti, che ti accompagnano, che si fanno sentire, che ti ri-conoscono, che non hai il coraggio di cercare. Amici come i sentieri di campagna heideggeriani, che pare (mi perdoni Martin e i suoi studiosi) non si interrompessero nel nulla, ma nella nuova consapevolezza di una possibilità di conoscenza nuova.

lunedì 8 novembre 2010

Barriti nella giungla - 2

Sentita oggi (la do in pasto ai lettori): chi ha mani sempre impegnate a fare il bene e cuore che batte all'impazzata per la verità? Chi non è schiavo delle cose del mondo.

Prima o poi ritorno su quella faccenda di Emmaus.

giovedì 4 novembre 2010

Lacrime

Come mai nella mia vita.

16 ottobre 2005 - 26 ottobre 2010

Barriti nella giungla - 1

Mi chiedo se è possibile compiere un'operazione fondamentale. Cambiare mentalità e finirla di andare a messa la domenica. Per iniziare veramente a partecipare con tutto se stessi a quello che ai due tizi che andavano verso un villaggio chiamato Emmaus capitò quasi per caso.
A proposito, Emmaus si trovava a circa 11 km dalla città di Gerusalemme. Tanti quanto, andata e ritorno, Casa San Luca (proprio quello che parla dei discepoli di Emmaus) - Frigintini.
Passano i millenni, ma si continua a camminare. Con i piedi. Spero anche con la mente e con il cuore.

martedì 17 agosto 2010

Consapevolezze ferragostane

1. Ogni tanto occorre riposare e dormire, dormire e riposare.

2. Non è proprio bello il decadimento cerebrale (soprattutto se non tutti i figli e i nipoti sono come Elefante Sapiente).

3. Mia sorella gianduiotta (per come si abbronza e per dove lavora) è a rischio "faccia tanta" causa "ciafalata ro frati ranni".

4. Nel caos, tento di essere l'occhio del ciclone.

5. Va bene Mastercard, Visa, Poste-pay... ma il 16 agosto stare a mollo senza problemi di orologio che corre nel Mediterraneo  con tua sorella farmachimica e una tua cara amica (chiedo perdono se non riesco ad essere presente nell'amicizia)...

6. ...non ha prezzo come godersi la pineta akrillica (alberi, alberelli, sole, anatre nel cielo, aghi di pino, aria pura) con un'altra tua carissima amica il 17 agosto!

7. Passa il tempo... e mi trovo sempre a pensare a cammini formativi.

8. Voglio scendere al compleanno e alle pizze che mi aspettano.

venerdì 13 agosto 2010

Un posto

C'è un posto dal quale le forze centrifughe della vita ti allontanano, mostrandotelo tedioso, poco importante, per nulla necessario. Poi, per dovere, onore, compassione, o chissà quale spinta della tua psiche, risali la china e ritorni proprio li', al tuo posto. Improvvisamente, ti senti in pace con te stesso, esattamente al tuo posto, nonostante tutto. Sei lì dove senti che qualunque altro posto non vale alcunchè, per te. Anzi, dove senti che tu non avresti avuto alcun valore in qualunque altro posto. Oggi ho ringraziato Dio per essermi ritrovato dove un po' di minuti prima mi scocciava proprio andare. Nulla di eclatante dal punto di vista del fare; ma ho riscoperto una delle mie dimensioni profonde che spesso non curo come dovrei per non perdere contatto con me stesso.

giovedì 12 agosto 2010

Deplatonizziamoci!

1. Attingere alle relazioni in corso tra candidati e tra candidati e formatori.

2. Attingere alle relazioni in corso tra formatori.

3. Attingere alle condizioni culturali e ambientali come spinte verso l'autoformazione (consapevole o meno).

4. Chiarire nella meta finale la componente escatologica (Nietzsche mi rimprovererà?), la componente storica, il rapporto tra queste due componenti e la tensione che ne nasce.

5. Scegliere azioni umanamente praticabili (ovvero capaci di attivare intelligenza, volontà e passioni del candidato così da farlo sentire invischiato nella gestione della sua libertà) che permettano la riformulazione critica costante e comunitaria delle relazione di 1 e 2  e l'esame critico con relativa scelta personale di liberazione delle condizioni di 3.

Mi autobiasimo per il residuo di platonismo nella componente escatologica (a meno che... essa non sia vista come la dimensione del gratuito donato che ci sovrasta) che finisce per incidere come ideale da dover raggiungere (a meno che... esso sia evento che accada in una relazione pro-vocante): date queste due parentesi, occorre introdurre grazia e chiamata. Come senza banalizzare l'una a intervento meccanico di Dio e l'altra a aspirazione soggettiva mascherata?

La formazione perfetta

Esiste la formazione perfetta? Ma tale domanda, non presuppone un formatore perfetto, un candidato perfettamente formabile, un ambiente che influisce perfettamente sul candidato e con il quale il formatore riesce ad interagire perfettamente, degli strumenti formativi perfetti, degli obiettivi formativi perfetti, una visione dell'uomo perfetta, un uomo perfetto che ha realizzato perfettamente tale visione (pena la perfezione astratta e quindi una formazione astratta e quindi la frustrazione generale)... e per ognuna di queste perfezioni non si tornerebbe a chiedersi se esistono e in che modo porle in essere? Fatto salvo il diritto del Perfetto (o dell'Ipsum Esse Subsistens o del Totalmente Trascendente) di incarnarsi, essere quindi l'uomo perfetto, libero perfettamente da ogni condizionamento, perfetto nel gestire ogni limite e fragilità umana, perfetto nell'affrontare le imperfezioni somme (il dolore innocente e la morte insensata), fatto salvo tutto questo e il suo essere quindi modello perfetto al quale ispirare ogni formazione, non è che i tre che stamattina impostavamo cammini formativi dovremmo sempre più deplatonizzarci?

Fatica

Un po' di ore a letto fanno sempre bene.

mercoledì 11 agosto 2010

Tumulto

21 giugno - 8 agosto 2010: due campi parrocchiali, il volo estivo con le coccinelle, il campo estivo del Mafeking, dell'O.S.C.A.R. e del Sarin (per fortuna nello stesso tempo e nella stessa base scout), le Attività Estive in parrocchia (pseudonimo di Gr.Est.), il matrimonio di Max... e qualcos'altro ancora... Sono scombussolato, contento, perplesso, pieno di entusiasmo, stanco.

Summertime

Vorrei darmi alcune possibilità... la prima (le altre me le tengo per me), è quella di giocare un po' a nascondino (visto l'eccesso di mancanza di privato degli ultimi tempi). Complimenti fin d'ora al primo che mi sgama!