martedì 26 aprile 2011

C'è vita e Vita

Tempo fa, Pandaconlemacchie aveva così commentato il post Barriti nella giungla - 6:


è bello scoprire come tutto ciò che ti circonda ti renda partecipe, quanto tutto accade pe(r) qualcosa, quanto tu appartenga a ogni istante di vita che è attorno a te, e quanto questa appartenga naturalmente a te. Tu sei sua..e lei, anche se non totalmente, è tua. :)


Mi aveva affascinato, di queste parole, l'avverbio "totalmente". Riesco a capire Pandaconlemacchie? Forse no, nonostante io sia famoso per le mie notevoli capacità di osservazione (questa non la capirà quasi nessuno). Quindi spiego perché sono rimasto affascinato da "totalmente" e Pandacolemacchie, se vorrà, mi dirà quanto l'ho capita.


C'è, quindi, la vita e ci sono io. Io sono totalmente della vita, ma lei no, mi supera, è più grande di me. Sono una parte di qualcosa che è più di me. Eppure, sono acqua, sono aria, sono carbonio, in me avvengono combustioni, sono, direbbero i miei amici medievali, microcosmo. Tutto è in me! Ma è vero, non tutto è totalmente in me. Sono piccolo, piccolissimo. Ma anche capace di pensare (oltrepassare la materia), di produrre cultura (oltrepassare il tempo), di interagire con l'ambiente (oltrepassare i limiti imposti dallo spazio e i condizionamenti fisici e naturali).


In uno dei suoi Pensieri (promessa: lo cito meglio in un prossimo post), così scrive Pascal:


Che cos'è in fondo l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito, un tutto rispetto al nulla; un qualcosa di mezzo tra il niente e il tutto. Infinitamente lontano dall'abbracciare gli estremi, la fine delle cose e il loro principio gli sono invincibilmente nascosti in un impenetrabile segreto, ed egli è ugualmente incapace di vedere il nulla da cui è stato tratto e l'infinito dal quale è inghiottito.


Ora, e infine: totalmente la vita non mi appartiene, ma io appartengo totalmente ad essa e in questa consapevolezza lucida di appartenergli mi scopro proiettato verso l'infinito tanto da non restare schiacciato dalla mia piccolezza. Mi viene un sospetto: forse stiamo parlando o siamo in presenza non di una vita, ma della Vita.


Così chiudo, sapendo di essere stato forse complicato e oscuro. Caso mai qualcuno si volesse avventurare, useremo i commenti per chiarire.

3 commenti:

Elefante Sapiente ha detto...

Mi pare che queste parole possano dirci ulteriormente qualcosa:

Ma invece don Julian Carron ha esortato questi settemila giovani a non rassegnarsi: “sentire urgere dentro di sé le esigenze di felicità, di bellezza, di giustizia, di amore, di verità, sentirle vibrare, ribollire in ogni fibra del nostro essere” e “prenderle sul serio è ‘la’ decisione più grande della vita”.

E’ l’avventura degli audaci: “per gente viva, libera, capace di volersi veramente bene. Per gente che vuol vivere all’altezza dell’ideale a cui il cuore spinge senza sosta”.

Da http://www.antoniosocci.com/2011/04/la-forza-di-gesu-la-vita-la-morte-quei-7-mila-ragazzi-e-caterina/

pandaconlemacchie ha detto...

Io sono della vita, ma la vita non è mia, almeno non totalmente, almeno non sempre! Tu non puoi scappare da essa, lei invece si. Nel giro di qualche secondo può anche non appartenerti più, mentre tu, qualunque cosa accada apparterrai sempre a lei.
Io non sono il nulla, e nemmeno il tutto.. Appunto, troppo grande per essere nulla e troppo così immensamente piccolo per essere la vita in sè per sè! La vita è il tutto, non io, non da solo! La
cosa importante è non sentirsi troppo piccolo, non aver paura della vita che invece è così grande! Perchè la Vita è Vita..perchè in fondo la vita sei ANCHE tu, non SOLO tu. Tu ne fai solo parte, non ne hai la proprietà privata.. la condividi insieme a chissà quante altre persone..
E’ l’avventura degli audaci: “per gente viva, libera, capace di volersi veramente bene. Per gente che vuol vivere all’altezza dell’ideale a cui il cuore spinge senza sosta”. Ecco, la vita è un'avventura e tu ne sei il protagonista! I protagoni non possono tutto, ma fanno la loro buona parte. Dipende dai protagonisti se un film riesce bene, oltre che dal Regista, naturalmente!


Quindi caro il mio Elefante Sapiente, penso che le tue osservazioni siano state ancora una volta corrette, perfette! :)

Elefante Sapiente ha detto...

Periodo di complimenti, eh? Grazie! Spero di postare presto il Pensiero di Pascal (se non per intero, perché è alquanto lungo, le parti salienti). Ma nel frattempo: hai per caso letto per intero l'articolo da cui riporto le frasi del primo commento (che pure tu hai citato)? Si trova nel link segnato alla fine del primo commento.
E cmq... buona Vita!
P.S.: a proposito, interessante questa cosa del Regista e dei protagonisti. Ti è scappata la R maiuscola o è voluta?