domenica 7 giugno 2020

È giunta mezzanotte...

...veramente le 00.33.05, segna l'orologio del mio computer, ma devo scrivere questo post, anche se non lo leggerà nessuno, per chi ha subito una messa un po' convulsa, ieri pomeriggio (sabato 6 alle 19.30).
Avrei infatti voluto dire, all'omelia che è stata necessariamente breve (magari i fedeli erano più contenti così), che la Santa Trinità, pur essendo espressione nata a furia di speculazione teologica, è qualcosa che va affrontata anche (forse soprattutto) da un versante, direi, affettivo. Attenzione: lungi da me ridurre la Santa Trinità a soap opera o romanzo rosa o marmellata sentimentale. Seguitemi, per favore.

1. Vangelo secondo Giovanni 1, 18:

Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.


Nel seno del Padre: Gesù è in relazione con l'intimità del Padre. Insomma, pensate a un bimbo durante la gravidanza, non solo è dentro la sua mamma, ma è legato ad essa dal cordone ombelicale, è in relazione di unità con essa.

2. Vangelo secondo Giovanni 13, 23:

Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.

Al fianco di Gesù: traducendo letteralmente, il discepolo era reclinato dentro il seno di Gesù. Quindi, Gesù, che gode di un'intimità tale con il Padre da essere a Lui legato, apre la sua intimità perché il discepolo possa entrarvi. Questo Gesù lo fa perché lo ama e l'amore di Cristo attira il discepolo verso di Lui.

3. Conclusione: pensare un Dio Trinità significa scoprire un Dio che è relazione d'amore e che attraverso il Figlio si apre e ci permette di entrare in tale relazione. Come possiamo entrarvi? Intanto dobbiamo volerlo. Questo è l'obiettivo, il motivo del nostro essere cristiani. Voglio accogliere l'invito di Gesù ad entrare nel suo seno, nella sua intimità, voglio sperimentare cosa Lui prova e chi è veramente, nel profondo, attaccarmi al suo cordone ombelicale per diventare anche io figlio di Suo Padre. Se, poi, pregheremo, ascolteremo la Sua Parola e ci nutriremo dell'Eucarestia, allora il nostro desiderio avrà afferrato la mano di Gesù tesa per amore verso di noi e inizierà a diventare realtà, grazie allo Spirito Santo che ci condurrà nel seno del Padre attraverso il seno di  Gesù. La Trinità, per non essere un'arida formula di matematica teologica, è così questione di intimità tra Padre e Figlio e tra loro e noi grazie allo Spirito Santo.

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