Avrei infatti voluto dire, all'omelia che è stata necessariamente breve (magari i fedeli erano più contenti così), che la Santa Trinità, pur essendo espressione nata a furia di speculazione teologica, è qualcosa che va affrontata anche (forse soprattutto) da un versante, direi, affettivo. Attenzione: lungi da me ridurre la Santa Trinità a soap opera o romanzo rosa o marmellata sentimentale. Seguitemi, per favore.
1. Vangelo secondo Giovanni 1, 18:
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Nel seno del Padre: Gesù è in relazione con l'intimità del Padre. Insomma, pensate a un bimbo durante la gravidanza, non solo è dentro la sua mamma, ma è legato ad essa dal cordone ombelicale, è in relazione di unità con essa.
2. Vangelo secondo Giovanni 13, 23:
Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.
Al fianco di Gesù: traducendo letteralmente, il discepolo era reclinato dentro il seno di Gesù. Quindi, Gesù, che gode di un'intimità tale con il Padre da essere a Lui legato, apre la sua intimità perché il discepolo possa entrarvi. Questo Gesù lo fa perché lo ama e l'amore di Cristo attira il discepolo verso di Lui.
3. Conclusione: pensare un Dio Trinità significa scoprire un Dio che è relazione d'amore e che attraverso il Figlio si apre e ci permette di entrare in tale relazione. Come possiamo entrarvi? Intanto dobbiamo volerlo. Questo è l'obiettivo, il motivo del nostro essere cristiani. Voglio accogliere l'invito di Gesù ad entrare nel suo seno, nella sua intimità, voglio sperimentare cosa Lui prova e chi è veramente, nel profondo, attaccarmi al suo cordone ombelicale per diventare anche io figlio di Suo Padre. Se, poi, pregheremo, ascolteremo la Sua Parola e ci nutriremo dell'Eucarestia, allora il nostro desiderio avrà afferrato la mano di Gesù tesa per amore verso di noi e inizierà a diventare realtà, grazie allo Spirito Santo che ci condurrà nel seno del Padre attraverso il seno di Gesù. La Trinità, per non essere un'arida formula di matematica teologica, è così questione di intimità tra Padre e Figlio e tra loro e noi grazie allo Spirito Santo.
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