Gmg16/7"0
...fin qui (e così), i ritrovamenti on line su Evernote.
Cosa aggiungere dopo quasi cinque anni? I ricordi si affollano, in modo sparso... magari seguiranno altri post
...e quando Hathi, l'elefante selvaggio che vive cento anni e più, vide affiorare una lunga e sottile cresta di roccia azzurrina, proprio nel bel mezzo della corrente, capì che quella era la roccia della pace ed immediatamente alzò la proboscide e proclamò la "tregua dell'acqua" [...]. Secondo la Legge della giungla è punito con la morte chi uccida ai posti d'abbeverata, una volta dichiarata la tregua dell'acqua. (dal racconto Come nacque la paura, in La giungla nel branco)
Gmg16/7"0
...fin qui (e così), i ritrovamenti on line su Evernote.
Cosa aggiungere dopo quasi cinque anni? I ricordi si affollano, in modo sparso... magari seguiranno altri post
Che sorpresa! Mentre cancello un po' di vecchie mail, vien fuori un'etichetta Evernote e scopro che on line sono registrate le note (almeno alcune) che avevo scritto nel precedente cellulare (dove era appunto installata Evernote). E trovo i piccoli appunti dei giorni di Cracovia (non fino alla fine... alcuni si sono persi? In ogni caso ricordo che a un certo punto non riuscii più a scriverne).
Fonte amara:
arduo è raggiungerti,
dissetarsi a te
stanca.
Fonte ignara:
sollievo a te non noto
apporti
a tremenda sete.
Fonte strana:
acqua rendi,
da lontano emergendo
silente.
Fonte, comunque:
zampilla ancora
e antichi e vicini ricordi
io attinga!
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Nota: sistemando in questi giorni sacchetti mai svuotati da anni, ritrovo il foglio senza data con questa poesia, probabilmente scritta in un momento in cui forte era il mio rifugiarmi in ricordi particolari (a Roma? Dopo San Giuseppe Artigiano e prima di San Luigi? Chissà...).
Ancora sguardi, oggi, si sono ascoltati nelle chiese, ancora parole come lame affilate che diventano spartiacque nella vita di qualcuno.
E mi rivedo adolescente, trapassato da sguardi amici che rimbalzavano su di me altri occhi, occhi profondi capaci di vedere in ognuno di noi il frutto compiuto, anche quando siamo acerbi, lontani, seme confuso che non sa che direzione prendere.
Come vorrei dirti che anche sulle rive del nostro quotidiano indaffarato oggi arriva Chi sa davvero per cosa batte il nostro cuore e come prenderlo per mano.
P.S.: e se provo a dirtelo così?
Se la curia vuoi far risplendere,
p. Guastella non fare attendere:
dagli subito da lavorare,
canonici e impiegati farà filare!
Perché?
Perché tra i canonici lui è il più bello che c'è!
Tra san Michele e san Giorgio, infatti,
ha certo stimoli adatti:
la spada a destra e a sinistra il cavallo,
padre Guastella è un cancelliere da sballo!
P.S.: ritrovata il 2 gennaio di quest'anno in un sacchetto pieno di ricordi e altro da sistemare, probabilmente la scrissi per un biglietto di auguri o che accompagnava un regalo fatto a padre Guastella in qualche occasione (tipo le scampagnate a Castellana a fine anno scolastico con tutto il seminario).
"Giuro che non capisco più niente, ma come fanno le donne a cambiare umore così facilmente, prima urlava come una pazza e adesso piange".
Il mitico Ten, cugino di Lamù, episodio 11.
Oggi nelle chiese si è letto di sguardi, di incontri, di fiducia, di amicizia. O almeno così io capisco leggendo questo brano (Giovanni 1, 35-42).
Pomeriggio mi è capitato di leggere questa breve riflessione guardando questo meraviglioso Caravaggio (quante volte, studente a Roma, mi ha rapito?).
Come vorrei dirti quanto quello sguardo a Simon Pietro e quel braccio teso verso Matteo sono gli stessi che oggi sono rivolti a noi due...