"Un cavaliere è un condottiero, dalle sue azioni dipende la sorte di molti soldati. Se muore lui, il più delle volte trascina con sé anche quelli che comanda. Per questo ognuno deve tenere in conto la propria vita, perché non appartiene solo a lui ma a tutti quelli che combattono".
Ido della Terra del Fuoco, Cavaliere di Drago, a Nihal, sua allieva.
(da LICIA TROISI, Nihal della Terra del Vento, in Cronache del Mondo Emerso, I, 2006, 2011, p. 280).
L'equilibrio fragile dell'esistenza: vivere non solo per se stessi, non solo per gli altri, cercarsi per perdersi per ritrovarsi. Lasciarsi salvare, in-fine.

...e quando Hathi, l'elefante selvaggio che vive cento anni e più, vide affiorare una lunga e sottile cresta di roccia azzurrina, proprio nel bel mezzo della corrente, capì che quella era la roccia della pace ed immediatamente alzò la proboscide e proclamò la "tregua dell'acqua" [...]. Secondo la Legge della giungla è punito con la morte chi uccida ai posti d'abbeverata, una volta dichiarata la tregua dell'acqua. (dal racconto Come nacque la paura, in La giungla nel branco)
mercoledì 28 dicembre 2011
Fantasofya - 1
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sabato 24 dicembre 2011
2011
2+0+1+1=4.
Pessimo voto per il 2011. A meno che...
A meno che la sorpresa di ieri, nel freddo di un ufficio che improvvisamente è diventato una spiaggia tropicale, non sia la dimostrazione che davvero provvidenzialmente sotto la crosta arida e ingenerosa della storia che ti stringe il cuore ogni mattina (anche perché ti alzi troppo presto per il resto di vita che fai), Qualcuno rovescia i potenti e manda a mani vuote i ricchi.
E il potente da rovesciare e il ricco da svuotare, udite udite, sono tuttora io.
Degli altri, satis! (Probabilmente fino a domani mattina, ma ormai la Speranza mi ha incastrato!)
Pessimo voto per il 2011. A meno che...
A meno che la sorpresa di ieri, nel freddo di un ufficio che improvvisamente è diventato una spiaggia tropicale, non sia la dimostrazione che davvero provvidenzialmente sotto la crosta arida e ingenerosa della storia che ti stringe il cuore ogni mattina (anche perché ti alzi troppo presto per il resto di vita che fai), Qualcuno rovescia i potenti e manda a mani vuote i ricchi.
E il potente da rovesciare e il ricco da svuotare, udite udite, sono tuttora io.
Degli altri, satis! (Probabilmente fino a domani mattina, ma ormai la Speranza mi ha incastrato!)
Pancia, pancioni, pancette
Domani è Natale!
Auguri a chi passa di qua o intercetta questo post tra un'abbuffata e l'altra che riempiono lo stomaco.
Spero che questo Natale sia per tutti voi particolare, come il mio (nonostante i pensieri non mancano mai, nonostante tante cose vanno come non si desidera...), Natale particolarmente circondato da bimbi da poco usciti dalle pance delle loro mamme (quattro battesimi tra il 3 e il 27 dicembre e tra questi uno da padrino, più il quinto vissuto da lontano e nella preghiera), da un pancione particolarmente bello che indossa un fazzolettone scout amaranto e blu e che geneticamente è un quarto giallo, un quarto rosso, un quarto verde e un quarto blu, da tre sorrisi ineffabili (l'ultimo oggi visto al telefono... nessuna videochiamata, le parole a volte hanno il potere di farsi vedere) di tre donne che con quella piega indescrivibile tra labbra e guance ti rivelano che saranno ancora o per la prima volta donne con la pancia più bella che la voglia di natale procura, accompagnati dai visi di futuri padri soddisfatti di aver donato alle loro mogli l'essere mamme.
Quanta vita, quanta voglia di vita, quanto bene e quanto è vero che bonum diffusivum sui.
E tutto questo, per me, affermato e salvato grazie al Natale che spacca in due il tempo e la storia.
Buon Natale del Signore!
Auguri a chi passa di qua o intercetta questo post tra un'abbuffata e l'altra che riempiono lo stomaco.
Spero che questo Natale sia per tutti voi particolare, come il mio (nonostante i pensieri non mancano mai, nonostante tante cose vanno come non si desidera...), Natale particolarmente circondato da bimbi da poco usciti dalle pance delle loro mamme (quattro battesimi tra il 3 e il 27 dicembre e tra questi uno da padrino, più il quinto vissuto da lontano e nella preghiera), da un pancione particolarmente bello che indossa un fazzolettone scout amaranto e blu e che geneticamente è un quarto giallo, un quarto rosso, un quarto verde e un quarto blu, da tre sorrisi ineffabili (l'ultimo oggi visto al telefono... nessuna videochiamata, le parole a volte hanno il potere di farsi vedere) di tre donne che con quella piega indescrivibile tra labbra e guance ti rivelano che saranno ancora o per la prima volta donne con la pancia più bella che la voglia di natale procura, accompagnati dai visi di futuri padri soddisfatti di aver donato alle loro mogli l'essere mamme.
Quanta vita, quanta voglia di vita, quanto bene e quanto è vero che bonum diffusivum sui.
E tutto questo, per me, affermato e salvato grazie al Natale che spacca in due il tempo e la storia.
Buon Natale del Signore!
lunedì 19 dicembre 2011
Il primo ban...
...non si scorda mai!
Ottobre 2005: Un austriaco felice, San Giuseppe Artigiano (RG).
19 dicembre 2011: Il cow-boy Piero, San Pier Giuliano Eymard (RG)
Ottobre 2005: Un austriaco felice, San Giuseppe Artigiano (RG).
19 dicembre 2011: Il cow-boy Piero, San Pier Giuliano Eymard (RG)
sabato 10 dicembre 2011
Narciso o Agostino?
Noli foras ire, in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas. Et si tuam naturam mutabilem inveneris, trascende et teipsum. Illuc ergo tende, unde ipsum lumen rationis accenditur. (De vera rel. 39, 72)
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JMJ2011
Perché SPGE è SPGE!-1
Se vi va, leggete quello che scrivo, ma date un'occhiata al resto: perché SPGE è SPGE!
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mercoledì 23 novembre 2011
Tempi di fine
Senti crollare certezze, per di più nei giorni in cui finisce l'anno liturgico con le sue parole di fine del tempo per dare spazio al nuovo anno con le sue parole d'Avvento anch'esse di fine del tempo.
Ma tra crolli e fine, si insinua sdentato il sorriso luminoso di una bimba dell'est che salutandoti forsennatamente ti dona il riconoscimento: e sorridi a tua volta, ancora una volta, perché crolla ciò che è vano ed effimero, ma l'essenziale non finisce mai, viene costantemente redento dal disfacimento ed eternizzato oltre il tempo.
Ma tra crolli e fine, si insinua sdentato il sorriso luminoso di una bimba dell'est che salutandoti forsennatamente ti dona il riconoscimento: e sorridi a tua volta, ancora una volta, perché crolla ciò che è vano ed effimero, ma l'essenziale non finisce mai, viene costantemente redento dal disfacimento ed eternizzato oltre il tempo.
mercoledì 16 novembre 2011
Curiosità
I post del 26 settembre, per il loro contenuto, hanno una data curiosa da un punto di vista di successioni temporali.
lunedì 26 settembre 2011
Sabato pomeriggio - 2
Certamente, un grazie pieno di meraviglia, commozione e affetto a chi la storia l'ha vissuta e la sta vivendo in quel modo che mi permette di dire che la storia già dice chi ha ragione. Grazie, amiche e amici, siete incredibilmente mitici e unici!!!
Sabato pomeriggio
24 settembre 2011, sabato: la storia già dice che io ho ragione, anzi che chi mi ispira ha ragione. E dirò di più: la storia già dice (ma lo ha detto sempre) che il problema del leader o è relativo (e quindi serve un contesto che non assorbe il leader, ma che permette la valorizzazione delle capacità del leader, e serve un leader che non assorbe il contesto, ma che permette la valorizzazione delle possibilità del contesto) o diventa più che un problema, una tragedia.
En passant, il cattolicesimo, in origine: un leader, che se ne va, dopo aver creato un contesto, senza così lasciarsene assorbire, ma valorizzandolo al massimo, attraverso la valorizzazione totale di sé. Questo è il caso limite. In opposizione (caso contrario): tutte le forme cristiane (anche cattoliche: movimenti, parrocchie, gruppi...) in cui il leader dimentica di essere contesto più che leader e in questo essere leader nel contesto dimentica di non dover assorbire mai il contesto.
Ora, datemi pure del mentecatto... ma avevo bisogno di darmi pubblicamente ragione, pur dovendo scrivere cripticamente. E ricordate, 24 settembre 2011, sabato: la storia già dice chi ha ragione!
giovedì 22 settembre 2011
Vorrei sapere...
...chi è che ha fatto balzare in avanti i contatti al blog, venendo a sbirciare su queste pagine addirittura e spesso dagli Stati Uniti. Sei il benvenuto/a! Ma chi sei? Ti riveli in un commento?
giovedì 8 settembre 2011
Citazioni citabili alla chiusa di una mattina indicibile
“Ciò fu per me qualcosa di completamente nuovo. Nelle sinagoghe e nelle chiese protestanti, che ho frequentato, i credenti si recano alle funzioni. Qui però entrò una persona nella chiesa deserta, come se si recasse ad un intimo colloquio. Non ho mai potuto dimenticare l’accaduto” (Edith Stein, prima della maturazione della scelta di essere battezzata, in riferimento alla presenza dell'Eucarestia nei tabernacoli delle chiese cattoliche, al vedere, nel 1917, da ragazza, una popolana, con la cesta della spesa, entrare nel Duomo di Francoforte e fermarsi per una preghiera).
«L’esperienza del distacco, già orientato a un presente di risurrezione, rende ogni partenza provvidenziale. E la prospettiva della risurrezione ci fa capire che ogni prova è per il nostro bene e ciò che il nostro cuore trattiene ancora di terreno lo si deve orientare verso il cielo» (il cardinale Scola salutando i fedeli dopo dieci anni di servizio pastorale a Venezia).
Con dedica a chi cerca l'essenziale e a chi si domanda ancora perché nella Chiesa è così facile partire, lasciare, cambiare, andare...
Ah... nelle chiese può cambiare tutto e possono cambiare tutti, ma Qualcuno da 2000 anni (non solo dal 1917) è ancora lì! Meno male!
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lunedì 18 luglio 2011
W Harry Potter!
Piton che muore riaffermando ancora una volta e per sempre il suo amore per Lily Evans fissando gli occhi di Harry, così simili a quelli della madre, per me è il fermo immagine attorno al quale farei ruotare la mia personalissima rivisitazione di tutta la saga potteriana. Un amore oltre il tempo, oltre lo spazio, oltre il singolo legame tra due persone, oltre la presenza di altre (James Potter) persone... a pensarci mi ri-sento voluto bene da tutti coloro che almeno una volta me ne hanno voluto e desideroso di voler bene così a tutti.
Mi chiedo solo che amore è. Difficilmente, confrontandoci con questo ideale di amore, ci sentiamo a posto con la nostra coscienza. Piton stesso, per quanto ne sia l'eroe di questo amore, se ne lascia sì conquistare ma non nasconde la fatica nel viverlo. C'è qualcuno che ci insegna ad amare così?
Una risposta in un'articolo di Rocco Buttiglione su Avvenire del 14 luglio 2011, (disponibile on line qui), in questa frase a fine articolo:
"esistono strutture simboliche universali congruenti con la fede cristiana".
Ovvero, la tensione all'amore di ogni uomo trova naturalmente una sua strutturazione simbolica esprimibile in letteratura anche attraverso personaggi come Piton; tale strutturazione simbolica, confrontata con i contenuti della fede cristiana, trova una conferma ed un'esaltazione.
Ancora più semplicemente, Gesù di Nazaret che muore riaffermando ancora una volta e per sempre il suo amore per ogni uomo fissando gli occhi di sua madre e del discepolo amato, così simili a quelli di tutte le madri e i padri e i figli dell'uomo, per me è il fermo immagine attorno al quale farei ruotare la mia personalissima rivisitazione di tutta la storia dell'umanità, o più semplicemente e più umilmente, della mia piccola storia vissuta dentro la storia dell'umanità.
Mi chiedo solo che amore è. Difficilmente, confrontandoci con questo ideale di amore, ci sentiamo a posto con la nostra coscienza. Piton stesso, per quanto ne sia l'eroe di questo amore, se ne lascia sì conquistare ma non nasconde la fatica nel viverlo. C'è qualcuno che ci insegna ad amare così?
Una risposta in un'articolo di Rocco Buttiglione su Avvenire del 14 luglio 2011, (disponibile on line qui), in questa frase a fine articolo:
"esistono strutture simboliche universali congruenti con la fede cristiana".
Ovvero, la tensione all'amore di ogni uomo trova naturalmente una sua strutturazione simbolica esprimibile in letteratura anche attraverso personaggi come Piton; tale strutturazione simbolica, confrontata con i contenuti della fede cristiana, trova una conferma ed un'esaltazione.
Ancora più semplicemente, Gesù di Nazaret che muore riaffermando ancora una volta e per sempre il suo amore per ogni uomo fissando gli occhi di sua madre e del discepolo amato, così simili a quelli di tutte le madri e i padri e i figli dell'uomo, per me è il fermo immagine attorno al quale farei ruotare la mia personalissima rivisitazione di tutta la storia dell'umanità, o più semplicemente e più umilmente, della mia piccola storia vissuta dentro la storia dell'umanità.
mercoledì 6 luglio 2011
Ricordi di maturità
Sembra sia tempo (ormai in verità quasi allo scadere) di esami di maturità.
Lo fu anche per me, esattamente 18 anni fa ieri per quanto riguarda l'orale.
Alcuni ricordi qui.
Lo fu anche per me, esattamente 18 anni fa ieri per quanto riguarda l'orale.
Alcuni ricordi qui.
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domenica 3 luglio 2011
Buona domenica...
...a chi passa da qui, a chi non tocca proprio il computer, a chi è a mare e a chi suda in città, a chi è in vacanza e a chi lavora, a chi fissa il sorriso per gareggiare e a chi sta per tornare da Soriano, a chi si sente leggero e a chi appesantito. Io ho immaginato il mio Capo bisognoso di una pacca sulla spalla, oggi. E anche per questo la vado a dare a mia nonna nella sua nuova casa.
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Nonna. Estate. Domenica.
Ubicazione:
Vittoria (RG), Casa di riposo valdese
domenica 26 giugno 2011
Ciao!
Mai la parola "Ciao!", di nuovo: - Ciao! -, era stata così importante per entrambi, nonna e nipote.
Tanto da diventare, "Ciao!", ripetuto: "Ciao!", il loro segreto.
Tanto da diventare, "Ciao!", ripetuto: "Ciao!", il loro segreto.
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Vita di famiglia
Ubicazione:
Ospedale di Vittoria, RG, Italia
venerdì 24 giugno 2011
Tempo che viene, tempo che va!
È ripassata la mezzanotte e pian piano mi inoltro nel tredicesimo anno di vita presbiterale. Per ricordarmi che ciò che conta è lo spirito del gioco e il gioco di squadra vissuti nella consapevolezza della propria piccolezza, mi regalo questo video bellissimo!
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giovedì 23 giugno 2011
Barriti nella giungla - 8
I brividi di freddo di Ciccio nell'attesa che la cena fosse finalmente pronta, le tenerezze di Federico alla fiamma, la delusione di Giulio e dei Pittori nell'aver rovesciato l'acqua della pasta sul fuoco impossibile da riaccendere, la solidarietà pronta di Igli nel venire in soccorso ai Pittori, lo stile immenso ed ineguagliabile dei Pittori, le smanie notturne di Leandro, le sfuriate con Marco, il recupero meraviglioso degli Architetti nella gara dell'angolo, il ritorno dei ragazzi da Frigintini in anticipo e con un cane, la superba organizzazione tattico-stilistica degli Iconografi a roverino, l'incontro spiazzante con Syria e i suoi genitori, la felicità delle Kitarriste impressa nel sorriso di Federica per la vittoria sugli Iconografi, la smania di vincere di Melissa nonostante la caduta e lo zoppichio, l'indignazione di Erika, gli occhi di Miriana, interrogativi in cappella ma l'ultima sera protesi ignorando tutti e tutto per concentrarsi sul grazie da comunicare, la passione di Carla ed Erika nel cantare Mistero!, la vittoria delle Scultrici, le domande delle Cantanti, le canzoni da ascoltare con capi e vice, il gioco notturno di cui non ricordo assolutamente nulla (mentre ricordo quello del 2009), l'incapacità di leggere una mappa da parte delle ragazze, i tempi saltati tutti in tutti i modi, gli anellini che non bastarono... come non basterebbe tutto il web se volessi continuare e come non bastano queste parole per ricordare tutto l'impegno di tutti quelli che c'erano e che, davvero, loro sono il più grande spettacolo dopo il Big Bang!
Ubicazione:
Campagne del modicano, RG, Italia
martedì 21 giugno 2011
Barriti nella giungla - 7
Faceva freddo, nonostante fosse il primo giorno d'estate come oggi. Esattamente un anno fa. Grazie a tutti quelli che c'erano, che vi hanno creduto, che hanno lottato, che sono tornati a casa più grandi! E allora come oggi:
"Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne [Che meraviglia! Niente e nessuno è come lei e me!]. La si chiamerà 'Isshà (Colei che può completare e arricchire l'esistenza maschile come nient'altro], perché da 'Ish [Colui che può completare e arricchire l'esistenza femminile come nient'altro] è stata tolta"!
Ovvero, Mistero!
Ovvero, Mistero!
Ubicazione:
Campagne del modicano (RG), Italia
martedì 14 giugno 2011
Riconciliazione
Il sole che tramonta mi riconcilia con il mondo tutto (cieli e terra, direbbero gli ebrei; immanente e trascendente, direbbe donna Filosofia; anche con me stesso, specifico io). Ieri il sole mi guardava, fratello maggiore poco più in alto di me, striando il cielo di tenere fiamme gialle e rosse. Le dedico come simbolo di ben altre fiamme a chi può aver bisogno di un po' di Spirito di pace.
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Buone vacanze a tutti!
Mi pare che la scuola sia finita per tutti (a parte l'occasione di dimostrare a qualcuno che si è in grado di fare qualche compito scritto e di ripetere le cose scritte nella cosiddetta tesina). E quindi: buone vacanze a chi durante gli ultimi nove mesi è stato impegnato a scoprire come la realtà è bellissima perché si rivela rispettosa della matematica e della fisica, ricca quanto tutte le lingue del mondo, profonda quanto ogni e tutte le poesie, i racconti, i romanzi e gli scritti delle letterature di ogni tempo e luogo, affascinante nei suoi dettagli chimici e biologici e astronomici, sorniona con l'uomo che la plasma con la tecnica ma l'ammira con la ragione e nelle religioni. Che bello impegnarsi in questo! Quando sarete padri e madri e gente che lavora, saprete godervi tutto, perché al Tutto la scuola vi ha avvicinato. Quale scuola? Tutte quelle che vi auguro e auguro a tutti i ragazzi e i giovani del mondo di aver frequentato e di frequentare! Buona scuola a tutti!
sabato 11 giugno 2011
Primo tramonto estivo
Anche il sole, tramontando e lasciandomi beare di tutte le sfumature di arancione tra il giallo e il rosso di cui si colora il cielo, gioca a nascondino tra le colline che mi portano a Vittoria.
Questi sono colori di pace.
Questi sono colori di pace.
martedì 7 giugno 2011
La legge di Murphy...
...non sbaglia mai!
Entri alle poste, ne hai 30 davanti, dopo 40 minuti ne hai 14, la situazione è bloccata, esci per 20 minuti esatti, torni... e sono alla quinta persona dopo di te e tu ne hai di nuovo 30 davanti!
Però qualcuno ha lasciato il suo biglietto inutilizzato e ho recuperato tre posizioni!
Entri alle poste, ne hai 30 davanti, dopo 40 minuti ne hai 14, la situazione è bloccata, esci per 20 minuti esatti, torni... e sono alla quinta persona dopo di te e tu ne hai di nuovo 30 davanti!
Però qualcuno ha lasciato il suo biglietto inutilizzato e ho recuperato tre posizioni!
lunedì 6 giugno 2011
Strada facendo...
Bene, la decisione è presa, esco fuori dall'anonimato. Da oggi chi passa da qui saprà con chi sta parlando. Il gioco a nascondino è finito!
A futura memoria, copio qui titolo e sottotitolo del blog usati fino ad adesso:
A futura memoria, copio qui titolo e sottotitolo del blog usati fino ad adesso:
Un elefante si dondolava...
Blog-esperimento: i miei parenti e amici internettari sono o no capaci di scoprirmi sul web in questo blog sulla base dell'unica informazione poco nota ancora ai più in esso presente e dei post che pubblicherò?
martedì 26 aprile 2011
C'è vita e Vita
Tempo fa, Pandaconlemacchie aveva così commentato il post Barriti nella giungla - 6:
è bello scoprire come tutto ciò che ti circonda ti renda partecipe, quanto tutto accade pe(r) qualcosa, quanto tu appartenga a ogni istante di vita che è attorno a te, e quanto questa appartenga naturalmente a te. Tu sei sua..e lei, anche se non totalmente, è tua. :)
Mi aveva affascinato, di queste parole, l'avverbio "totalmente". Riesco a capire Pandaconlemacchie? Forse no, nonostante io sia famoso per le mie notevoli capacità di osservazione (questa non la capirà quasi nessuno). Quindi spiego perché sono rimasto affascinato da "totalmente" e Pandacolemacchie, se vorrà, mi dirà quanto l'ho capita.
C'è, quindi, la vita e ci sono io. Io sono totalmente della vita, ma lei no, mi supera, è più grande di me. Sono una parte di qualcosa che è più di me. Eppure, sono acqua, sono aria, sono carbonio, in me avvengono combustioni, sono, direbbero i miei amici medievali, microcosmo. Tutto è in me! Ma è vero, non tutto è totalmente in me. Sono piccolo, piccolissimo. Ma anche capace di pensare (oltrepassare la materia), di produrre cultura (oltrepassare il tempo), di interagire con l'ambiente (oltrepassare i limiti imposti dallo spazio e i condizionamenti fisici e naturali).
In uno dei suoi Pensieri (promessa: lo cito meglio in un prossimo post), così scrive Pascal:
Che cos'è in fondo l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito, un tutto rispetto al nulla; un qualcosa di mezzo tra il niente e il tutto. Infinitamente lontano dall'abbracciare gli estremi, la fine delle cose e il loro principio gli sono invincibilmente nascosti in un impenetrabile segreto, ed egli è ugualmente incapace di vedere il nulla da cui è stato tratto e l'infinito dal quale è inghiottito.
Ora, e infine: totalmente la vita non mi appartiene, ma io appartengo totalmente ad essa e in questa consapevolezza lucida di appartenergli mi scopro proiettato verso l'infinito tanto da non restare schiacciato dalla mia piccolezza. Mi viene un sospetto: forse stiamo parlando o siamo in presenza non di una vita, ma della Vita.
Così chiudo, sapendo di essere stato forse complicato e oscuro. Caso mai qualcuno si volesse avventurare, useremo i commenti per chiarire.
è bello scoprire come tutto ciò che ti circonda ti renda partecipe, quanto tutto accade pe(r) qualcosa, quanto tu appartenga a ogni istante di vita che è attorno a te, e quanto questa appartenga naturalmente a te. Tu sei sua..e lei, anche se non totalmente, è tua. :)
Mi aveva affascinato, di queste parole, l'avverbio "totalmente". Riesco a capire Pandaconlemacchie? Forse no, nonostante io sia famoso per le mie notevoli capacità di osservazione (questa non la capirà quasi nessuno). Quindi spiego perché sono rimasto affascinato da "totalmente" e Pandacolemacchie, se vorrà, mi dirà quanto l'ho capita.
C'è, quindi, la vita e ci sono io. Io sono totalmente della vita, ma lei no, mi supera, è più grande di me. Sono una parte di qualcosa che è più di me. Eppure, sono acqua, sono aria, sono carbonio, in me avvengono combustioni, sono, direbbero i miei amici medievali, microcosmo. Tutto è in me! Ma è vero, non tutto è totalmente in me. Sono piccolo, piccolissimo. Ma anche capace di pensare (oltrepassare la materia), di produrre cultura (oltrepassare il tempo), di interagire con l'ambiente (oltrepassare i limiti imposti dallo spazio e i condizionamenti fisici e naturali).
In uno dei suoi Pensieri (promessa: lo cito meglio in un prossimo post), così scrive Pascal:
Che cos'è in fondo l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito, un tutto rispetto al nulla; un qualcosa di mezzo tra il niente e il tutto. Infinitamente lontano dall'abbracciare gli estremi, la fine delle cose e il loro principio gli sono invincibilmente nascosti in un impenetrabile segreto, ed egli è ugualmente incapace di vedere il nulla da cui è stato tratto e l'infinito dal quale è inghiottito.
Ora, e infine: totalmente la vita non mi appartiene, ma io appartengo totalmente ad essa e in questa consapevolezza lucida di appartenergli mi scopro proiettato verso l'infinito tanto da non restare schiacciato dalla mia piccolezza. Mi viene un sospetto: forse stiamo parlando o siamo in presenza non di una vita, ma della Vita.
Così chiudo, sapendo di essere stato forse complicato e oscuro. Caso mai qualcuno si volesse avventurare, useremo i commenti per chiarire.
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venerdì 4 febbraio 2011
2 canzoni - 2
...e questa per me (1974-?).
Quando tutte le parole sai che non ti servon più
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no"
quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Tu tu tu tu tu tu...
Quando indietro non si torna quando l'hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
quando farsi una ragione vora dire vivere
te l'han detto tutti quanti che per loro è facile
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "ancora no"
quando la ferita brucia la tua pelle si farà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Tu tu tu tu tu tu tu tu tu...
Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà
quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
quando questa merda intorno sempre merda resterà
riconoscerai l'odore perché questa è la realtà
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è
che la vita è sempre forte molto più che facile
quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà
Sopra il giorno di dolore che uno ha
Tu tu tu tu tu tu tu tu tu...
Il Giorno Di Dolore Che Uno Ha
Ligabue > Secondo Tempo (2008)
Quando tutte le parole sai che non ti servon più
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no"
quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Tu tu tu tu tu tu...
Quando indietro non si torna quando l'hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
quando farsi una ragione vora dire vivere
te l'han detto tutti quanti che per loro è facile
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "ancora no"
quando la ferita brucia la tua pelle si farà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Tu tu tu tu tu tu tu tu tu...
Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà
quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
quando questa merda intorno sempre merda resterà
riconoscerai l'odore perché questa è la realtà
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è
che la vita è sempre forte molto più che facile
quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà
Sopra il giorno di dolore che uno ha
Tu tu tu tu tu tu tu tu tu...
2 Canzoni - 1
Questa per C. (1974-2011)...
La Leva Calcistica Della Classe '68
Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell'area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell'area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.
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