venerdì 6 dicembre 2024

Care scolte, cari rover…/2

 …stasera domandona sul perché si soffre.

Non sono molto in vena né di risposte, né di lunghe discussioni.

Semplicemente, mi avete fatto venire in mente che porsi questa domanda significa, senza saperlo, chiedere a se stessi “chi sono io”?

Perché io so di soffrire, cioè do un valore particolare al dolore, senza ridurlo solo a sensazione fisica? Cosa c’è in me che distingue, fino a sentire rabbia e sconforto, l’ingiustizia dalla giustizia?

Chi sono io che rabbrividisco se penso ai miei cari in balia di malattie, come se non bastasse sapere che l’organismo umano a contatto con certi virus, batteri, materiali organici o meno reagisce deperendo e morendo?

È come se io fossi fatto di un grido, grido di vita, grido di eternità, grido di legami che desidero per sempre.

E se questo grido è vano, inutile, folle, assurdo, senza significato perché tutto muore e tutto, a volte per caso, a volte per le scelte degli uomini, sprofonda nell’ingiustizia, se questo grido resta strozzato dall’immensità di un universo sordo, allora non ha senso parlare di sofferenza. La materia ha le sue regole. Il resto (l’amore, la ricerca del bene, il voler un mondo migliore e relazioni sane, il desiderio di proteggere chi ami) è illusione.

Qualcuno può ascoltare il grido che sono?

Accidenti, ancora una domanda…


giovedì 21 novembre 2024

A novembre...

...la città si spense in un istante...

Il tempo passa, trascinandoti inesorabilmente lontano da chi hai pianto quando ti ha lasciato per sempre. Sembra che chi è morto non sia mai vissuto, a meno che non vai a frugare nei meandri più nascosti della tua coscienza e delle tue sensazioni.
Romolo Taddei, Raffaele Campailla, Giovanni Nigita sono tra coloro che sono morti in questi giorni novembrini ormai tanto da rischiare di ricordarli solo quando qualcuno ti accende la memoria.
Queste parole sono solo un tentativo di incidere meglio nella mia memoria, coscienza, cuore non il loro ricordo, ma la loro presenza.


venerdì 1 novembre 2024

Care scolte, cari rover…/1

 …stamattina alcuni di voi mi hanno ascoltato. Potremmo allora dirci davvero che è la festa del Sì!, oggi? Vedete, è un po’ come l’essere scout. Dici sì a riunioni settimanali, fine settimana fuori casa, sabati sera in mezzo ai boschi, domeniche mattina fuori dal letto, belle amicizie che nascono, esperienze particolari che solo chi è scout può capire perché le ha vissute.

Solo se questo inizia ad essere poco attraente inizi a pensare che hai detto No!  alla possibilità di altre esperienze ed amicizie, alle domeniche nel letto, ad alcuni sabato sera con la comitiva, ad alcuni fine settimana in giro come e quando e con chi vuoi tu, a non avere impegni settimanali…

E allora vai in crisi come scout e inizi a chiederti chi te lo fa fare.

La santità è la stessa cosa: quando l’essere cristiani non è più affascinante perché sembra che per esserlo bisogna essere quelli del No! a ciò che ci fa sentire liberi, allora iniziamo a dire Sì! a tutto, tranne a ciò che riguarda la fede, convinti che facendo quel tutto siamo liberi di fare quello che vogliamo.

Ma allora i santi sono quelli che hanno rinunciato ad essere liberi?

Sono sicuro che nessuno di voi si sente poco libero perché legato a una persona a cui vuol bene e perché capita di aiutarla, sostenerla, consolarla, accompagnarla… anche rinunciando a un po’ di noi stessi.

I santi hanno solo percepito con tutto se stessi che Qualcuno ha rinunciato a se stesso per loro, per noi.

È questo che crea il santo: scoprire e accettare e accogliere che Lui, per me, non si tira indietro mai.

E io per Lui?


mercoledì 23 ottobre 2024

Di bimbi e di scuole lontane dalla loro casa

Il tempo passa inesorabile... e i diari restano appena iniziati:

https://elefantesapiente.blogspot.com/2018/11/diario-dun-infiltratointro.html?m=1

Un effetto del tempo che passa è essere diventato "zio che accompagna la bimba a scuola".

Non ricordo più quali sorprese avevo programmato di scrivere nel Diario di un infiltrato, ma fa sempre un certo effetto immergersi nel tempo preparatorio dei bambini che va dal prepararsi a casa respingendo qualunque invito a sbrigarsi, alle chiacchiere in macchina, fino al raggiungimento di un confine invisibile che tu adulto non puoi oltrepassare, oltre il quale lo zaino (quest'anno oggettivamente pesante... o sono io che invecchiando mi ammorbidisco?) diventa leggero e si materializza con facilità e leggerezza su quelle spalle che invece in ascensore un quarto d'ora prima sembrava quasi volere spezzare.

E resti imbambolato, a goderti su quel confine il fresco delle 8.20... prima campana... adesso dal lato di chi non aspetta la seconda (ma poi chi è mai arrivato a sentire la prima? Vaghi ricordi alle medie inferiori...), mentre tutti quegli esseri che in altezza non superano la metà della tua, novelli hobbit, si allontanano e spariscono dentro il loro viaggio alla scoperta di ciò che la vita (la classe, i compagni, le maestre, la scuola...) è... creando in te, senza che te ne accorgi, il desiderio di riassaporare il tuo viaggio... e così ti ritrovi in macchina con Venditti nelle orecchie, con la scusa del link, non per ricordare chissà che, ma per assaporare nella sua voce e nella sua musica il tuo sentiero di bambino, ragazzo, adolescente.

Chiudo gli occhi per riaprirli qui e sorrido a questo punto del sentiero e del viaggio che sono io e il mondo attorno a me, effetti del tempo che passa.

sabato 25 maggio 2024

Me-mo-ria-le

Cara Desirée,

scrivendo un messaggio poco fa raccontavo di te e delle scelte di fede che stai compiendo da circa due anni in piena adolescenza.

Improvvisamente un po' di commozione.

Quante volte abbiamo detto "cresima"? Un sacco.

Ma qualcuno ti ha mai chiesto: "Desirée, presto mangerai l'Eucarestia per la prima volta! Ci hai pensato? Come ti senti?".

Lo faccio adesso.

Pubblicamente, in questa chat e sul mio blog.

Non aspetto tue risposte qui.

Questa domanda mi serve per leggere meglio il Vangelo.

Per capire meglio Gesù.

Il suo dire nell'ultima cena "Fate questo in memoria di me" non a bambini preoccupati di mani giunte e ostie da non masticare, ma ad adulti dalle mani avvezze a tirare su reti pesanti di pesce o a contare denaro delle tasse o a lottare contro i romani. Adulti che stanno mangiando e bevendo in memoria di quanto il Signore fece nella notte in cui il suo angelo passò e Israele divenne popolo, nonostante Egitto e Faraone.

Desirée, che da stasera mangerai in memoria di Gesù pane e berrai vino che non hai ancora mangiato e bevuto, le tue mani ora potranno ancor di più e meglio aprirsi per donare e il tuo vivere quotidiano avrà forza per essere "memoria", un segno che tutti posso vedere e che fa dire: "Perché dove passa lei resta l'impronta di cose belle e buone?".

È l'Eucarestia, memoria di Gesù per noi, che può renderci così.

Desirée, (e tutti noi non più bambini perplessi davanti a chi ci dice qualcosa su Gesù nel cuore, mentre invece finisce in pancia) puoi mangiare l'Eucarestia!

Ci pensi?

Come ti senti?

[Scritto su Whatsapp e "copiaincollato" qui].

lunedì 22 aprile 2024

Benedetto Marcello

Sarà la frequentazione forse anche quasi compulsiva (al quarto posto delle riproduzioni del mio Itunes) nei miei brevi momenti dedicati alla musica come sfondo di qualcosa da fare al computer, ma come ti prende la tonalità in re minore dell'oboe che suona la melodia principale e dei violini (se non dico una bestialità) di sottofondo con il loro sempre più maestoso e infine solitario scandire quei tre accordi (sempre perdonatemi l'ignoranza)... ho bisogno di stare ad ascoltare certa musica più spesso.

Ora è partita Loretta Goggi con Maledetta primavera... va bene, non c'è partita... ma direi che il tono psicologico che invece di deprimermi mi dilata il petto come se sensazioni di palude trovano nella malinconia musicata una scossa è lo stesso.

Dopo la Goggi, cercavo altro, è ripartito l'adagio... riascoltiamolo, è una cosa compulsiva, l'ho scritto...

domenica 31 marzo 2024

Oggi, 31 marzo 2024...

 ...buona Pasqua! - auguri semplici.

Auguri complicati - Una coppia seduta su un divano è separatamente immersa nei propri cellulari mentre il telegiornale scorre notizia dopo notizia nella tv che annuncia: Dicono  che Gesù il nazareno (quindi inutile per definizione), crocifisso (quindi maledetto da Dio per dimostrazione) è risorto!

Soggetto della coppia 1: Non c'è più religione!

Soggetto della coppia 2: Anzi, non ci sono più gli dei di una volta, utilissimi per vivere in pace vizi e virtù umani senza troppi scrupoli...

Soggetto della coppia 1: Eeeeh [sarebbe un sospiro]... e nemmeno quelli che ogni cultura riesce a crearsi per illudersi di saper superare le proprie limitazioni.

Coppia, all'unisono: Ok, aspetta... mi è arrivata una notifica...

Tv: Dal sepolcro è tutto. Ringraziamo i testimoni, se così si possono definire. In attesa di avvistamenti, buona domen... scusate, la regia... buon giorno del sole... è primavera, godiamoci la risurrez... la rinasc... i colori della natura!

Auguri letterari - "Quello che noi abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso. Lui Stesso e tutto ciò che viene da Lui, giacché noi sappiamo che in Lui dimora corporalmente tutta la pienezza della Divinità" (Solovev). Buona Pasqua di Gesù, il Signore Crocifisso e Risorto!

sabato 10 febbraio 2024

Perchè Sanremo è Sanremo...


La porta finestra, da cui si gode questo spettacolo, 50 anni fa chiudeva un salotto con un tavolo e le sue sedie indescrivibili e un mobile di una certa importanza, bellissimo, unico testimone di quando m'impaurii per i denti troppo neri riflessi nel suo specchio dopo un'abbuffata corsara ed esagerata di confetti matrimoniali. Adesso si trovano in c.da Pidocchio, fuori Canicattì, provincia d'Agrigento (i mobili, non i miei denti che lascerei volentieri a Canicattì a mangiare la buonissima salsiccia sottile di lì).

Ma dalla stessa porta finestra potevi ammirare San Giovanni, o le prime pendici dell'altopiano ibleo che sovrastano Comiso, suonando un pianoforte che è ancora qui stasera davanti a me.

Non dimentico il divano e le due poltrone grandissime per me bimbo, ragazzo, adolescente, giovane (insomma, finché non ho iniziato ad allargarmi), che ormai riempio senza fatica a Scoglitti.

Forse, però, dimentico altro di quel salotto di 50 anni fa che non aveva la televisione come è invece qui stasera davanti a me.

50 anni fa la tv, ovviamente in bianco e nero, senza telecomando, funzioni smart, canali infiniti, era nella stanza accanto, la cucinasaladapranzo (tutto unito, per risparmiare spazio perché 6 adulti, ancora oggi, hanno problemi a starci dentro insieme in movimento).

Non so se mia mamma 50 anni fa era in cucina davanti alla finale in bianco e nero di Sanremo '74 (1° classificata Iva Zanicchi con Ciao cara come stai?), come lo è ancora qui stasera in salotto due posti più in là dal mio che occupo con un vistoso giro vita.

So che 50 anni fa ero io, ad occhi chiusi, ad allargare, poco o tanto, il suo girovita da dentro, con i miei esili e brevissimi circa 6 mesi fetali.

Mentre in salotto, con i mobili attuali e il pianoforte tutti a filo di parete per renderlo sala per le feste varie di mia nipote, oggi lei con l'energia dei suoi 7 anni prende la rincorsa dalla tv, accesa su questa serata finale di Sanremo 2024, per comprimere saltando il mio giro vita.

Perché Sanremo è Sanremo e dopo non so quanti anni e anni mi ritrovo a vedere invitato a una serata Sanremo seria, per di più in famiglia (roba da preistoria)... e nella casa dove tutto è iniziato e Myriam e Ludovica continuano.