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sabato 25 maggio 2024

Me-mo-ria-le

Cara Desirée,

scrivendo un messaggio poco fa raccontavo di te e delle scelte di fede che stai compiendo da circa due anni in piena adolescenza.

Improvvisamente un po' di commozione.

Quante volte abbiamo detto "cresima"? Un sacco.

Ma qualcuno ti ha mai chiesto: "Desirée, presto mangerai l'Eucarestia per la prima volta! Ci hai pensato? Come ti senti?".

Lo faccio adesso.

Pubblicamente, in questa chat e sul mio blog.

Non aspetto tue risposte qui.

Questa domanda mi serve per leggere meglio il Vangelo.

Per capire meglio Gesù.

Il suo dire nell'ultima cena "Fate questo in memoria di me" non a bambini preoccupati di mani giunte e ostie da non masticare, ma ad adulti dalle mani avvezze a tirare su reti pesanti di pesce o a contare denaro delle tasse o a lottare contro i romani. Adulti che stanno mangiando e bevendo in memoria di quanto il Signore fece nella notte in cui il suo angelo passò e Israele divenne popolo, nonostante Egitto e Faraone.

Desirée, che da stasera mangerai in memoria di Gesù pane e berrai vino che non hai ancora mangiato e bevuto, le tue mani ora potranno ancor di più e meglio aprirsi per donare e il tuo vivere quotidiano avrà forza per essere "memoria", un segno che tutti posso vedere e che fa dire: "Perché dove passa lei resta l'impronta di cose belle e buone?".

È l'Eucarestia, memoria di Gesù per noi, che può renderci così.

Desirée, (e tutti noi non più bambini perplessi davanti a chi ci dice qualcosa su Gesù nel cuore, mentre invece finisce in pancia) puoi mangiare l'Eucarestia!

Ci pensi?

Come ti senti?

[Scritto su Whatsapp e "copiaincollato" qui].

giovedì 9 febbraio 2023

Di un incontro non previsto e del trasalimento generato

Chissà se vale la pena scomodare Dante e Beatrice, il loro primo e poi secondo incontro, per dire di me, del mio trasalire davanti al tuo primo sguardo di ieri. 

Chissà se ti offendi se ti scrivo qui, scomodando anche Leopardi, che il mio trasalimento è nato dallo scoprir che "beltà splendea/negli occhi tuoi" interroganti e fissi nei miei mentre ti salutavo contento di rivederti, nonostante i miei poveri e limitati occhi umani non riuscissero a veder quanto sei davvero bella.

Chissà se ti senti derisa se ti ripenso su un trono da regina, anche se le regine non hanno troni con due ruote che le tue deboli braccia non possono far avanzare.

Scusami, se ti offendo o ti derido. Ma, giovanissimo scricciolo di donna che, mi pare, la mamma o la nonna hanno chiamato Valentina, tu porti nel nome questa contraddizione: sembri non valere e, invece, sei per noi una valente benedizione.

"Perché?", leggo adesso nei tuoi occhi di stamane.

Perché ci costringi a domandarci per quale motivo non dovremmo fare come gli spartani, ci fai ritrovare all'improvviso, senza sapere come, sul limite della nostra rupe Tarpea, davanti al baratro della nostra coscienza, col cuore che ci batte all'impazzata perché cerca una luce, un lucignolo almeno per intravedere che tu sei uguale a tutti coloro che hanno gambe forti, fisico mozzafiato, occhi stupendi.

Sei tu benedizione di un Dio che in te si fa vicino, mendicante d'amore per riempirci del Suo.

Sei tu farfalla stupenda che come noi vive nel bozzolo della storia per rivelarsi un giorno in tutto il suo splendore e allora noi, che crediamo di tessere chissà quale arazzo con la nostra vita, scopriremo contemplando te e i prediletti del Signore di essere stati solo vecchi ragni incartapecoriti intrappolati nelle loro stesse tele. E solo la Misericordia che ama e siete tutti voi potrà salvarci.

Sei tu che rendi immensi e giganteschi i tuoi genitori, i tuoi nonni, coloro che di te e delle tue sorelle e dei tuoi fratelli si prendono cura, veri protagonisti e vincitori in quella storia che Dio sta scrivendo, raccogliendo anche le briciole di sudore e pazienza e amore che a voi dedicano e sorridendo sornione di tutti i potenti manipolatori delle coscienze umane che accoglieranno la salvezza grazie a te, quando torneranno come bambini. 

Sei tu che puoi renderci umani, consapevoli di essere humus, terra buona se si lascia coltivare, fecondare, aprire al dono.

Grazie, piccola e immensa Valentina!

venerdì 21 maggio 2021

Cari parrocchiani, capita a tutti...

... di leggere una frase e ritrovarsi a pensare. Ho letto che in un evento qualcuno ha detto: È bello abitare alla presenza di Dio!

E ho pensato: Abitare in senso forte, sentire cioè la propria esistenza quotidiana, momento dopo momento, non come espropriata di una casa e alla mercé di intemperie e inattese situazioni di pericolo, perché sei sempre nella casa di Dio e Lui, ospite amabile e amorevole, sa come metterti a tuo agio e quando e dove palesare la sua continua presenza.

E voglio scrivere: È bello vivere alla presenza di Dio!

venerdì 5 ottobre 2018

Scorci estivi in un grigio mezzodì autunnale

Ho ritrovato questi messaggi di Whatsapp. Spero vi mettano addosso un po' di allegria estiva come quella che avevamo durante il campo quest'estate.
[07/08, 11:13] Luca Tuttobene: Primi risultati al campo estivo: tutti hanno mangiato il melone giallo e qualcuno ha finalmente scoperto che è buono!
[07/08, 19:20] Luca Tuttobene: A pranzo, lotta riuscita a favore dei ragazzi contro cipolla, mais, lattuga, chi più, chi meno. Nel frattempo, è divampato il torneo di roverino: fantastici i ragazzi nel gioco di squadra totale, anche con i meno dotati. E poi, andiamo a preparare l'ultima cena di Pasqua di Gesù, sebbene bisogna affrontare la paura di scoppiare un palloncino e di assaggiare gusti amari. Siamo felici per questi momenti di crescita!
[07/08, 21:57] Luca Tuttobene: Anche il minestrone di verdure di stasera è andato, dopo la messa
[08/08, 14:42] Luca Tuttobene: Da oggi le angurie avranno una mangiatrice in più, la rucola (ingrediente segreto) invece ha superato la prova con un po' di fatica, subito scoperta, non tanti hanno chiesto il bis d'insalata dopo il necessario assaggio iniziale. Invece, ieri sera, ci siamo ritrovati nell'orto degli ulivi, man mano che Pietro raccontava della sua stanchezza e della tristezza di Gesù la luce spariva, le tenebre vincevano. Come tornare alla luce se non chiedendo perdono al Signore? I lumini non sono bastati, qualcuno dei ragazzi ha chiesto perdono più volte; famiglia e fratelli, ma anche amici del campo, tra le relazioni che hanno avuto bisogno del perdono di Dio.

venerdì 27 giugno 2014

E siamo a 15!/2

Mille giorni di te e di me... sembra chissà quanto tempo e in fin dei conti sono meno di tre anni! E allora cosa dovrei dire dei miei 1837 giorni e dieci ore circa di me e di lei? Io continuo a sorprendermi a respirare il suo odore, allontanando l'idea che sia quello mio di sempre. Eppure l'altro giorno è come se mi avessero presentato un vecchio amico mio, il me stesso dei miei 939 giorni di me e di lei, la prima. Sempre lo stesso odore... lo stesso che in questi giorni, ancora solo 195 tra me e lei, l'ultima, è così forte da mescolare tutto nella mia testa e metterle insieme tutte, come se mai ci separammo e mai fuggimmo, sempre vicini proprio perché ci si può pensare... 5479 giorni di Te e di me, insomma... ma quell'odore è nato ancora prima, nei miei 3742 circa giorni di me e di lei. Facciamo che il 30 giugno sono 40 anni di vita immersi in Te e la chiudiamo qui?

giovedì 26 giugno 2014

E siamo a 15!

Storie. Storie di tutti i giorni. Storie che ti parlano dagli occhi dei ragazzi da più di 25 anni, ormai. Storie che restano tra le quattro mura di una stanza per sempre, mentre tornano ad essere vissute oltre la porta che le custodisce. Storie che ti sfiorano, ti accarezzano a volte, altre ti tormentano, oppure ti impensieriscono. Storie che ti sfidano. Storie che ti aiutano a prendere le misure di quello che sei. E cosa sono, insomma, se non un ascoltatore di occhi e custode di parole? Occhi e parole che rivelano trame e orditi di storie da intrecciare con la mia. La mia? Beh, da 15 anni e poco più (oggi 15 anni e 3 giorni), trama e ordito della mia sono riempiti da occhi e parole di un Altro: Fate questo in memoria di me. Così divento ogni giorno custodito da uno sguardo e forgiato da una Parola che non smettono mai di rendere il mio amore grande, bello e forte... più di come io vorrei!

venerdì 18 maggio 2012

Ma è buono!

Alla fine ho chiuso tutti i pannelli del mio browser aperti su bellissime canzoni che avrebbero dovuto descrivere o manipolare o proiettare all'esterno i miei sentimenti. Li ho chiusi perché, due settimane domani, mi sono chiesto se davvero era il caso di continuare a crogiolarmi sulle emozioni e sulle sensazioni o, piuttosto, non fosse il caso di riprendere in mano le redini del mio tempo e, umanamente, accettare e accettarmi, ancora una volta grato e felice, per quanto triste, forse di una tristezza che diverrà pian piano un indistruttibile spazio malinconico e nostalgico. Quindi: cara nonna, ancora grazie! E ora, mentre avverto gli occhi umidi, le cose più belle sono immaginarti in formissima in Paradiso davanti alla Bontà per definizione e chiederti di aiutarmi a farmi capire quanto, davvero, Lui-Uno/Loro-Trino sia Buono! E non pregare perché io non dimentichi di mangiare, ché invece devi fare l'opposto! E pace, pian piano, sia.