mercoledì 28 novembre 2018

Diario d'un infiltrato/intro

Inizio a scrivere questo diario oggi, terzo giorno dell'operazione "Vado a prendere i bimbi a scuola". La vita dell'incontro tra i genitori dei ragazzi di scuola elementare e materna non è particolarmente dura. Ma piena di sorprese, sì... (continua).

domenica 28 ottobre 2018

Eh, già...

Eh, già, è proprio un autunno grigio, questo, odoroso per me di pellet e pile, perché umido tanto quanto basta per farmi restare a letto a causa del nervo sciatico infiammato! È pure tornata l'ora solare e io vorrei andare in letargo almeno fino a fine gennaio, quando si inizia a percepire che le ore di sole stanno aumentando.
Eh, già, è proprio l'autunno immaginato in note da Vivaldi e dipinto da tanti con sfumature così diverse dai miei autunni di sole e mare di qualche anno fa.
Eh, già, è proprio un'«immagine crepuscolare»  alla Guccini  quest'autunno in cui sembra che davvero un velo si sia posato sul sole, sulle cose, sulla vita, sullo stomaco, un velo trasparente, che non copre per nascondere, ma per farti sentire distaccato, malinconico, nostalgico... solo, nonostante chi ti vuole bene è sempre accanto a te... esausto, nonostante hai da poco iniziato le attività di sempre e in te e attorno a te vibrano le energie buone e ricche e fresche e curiose di ogni inizio...
E torno ancora una volta a te, Giuseppe, amico mio...
«Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie».
Soldati tutti noi di questo esercito chiamato umanità che lotta con se stessa creando eventi temporali nell'illusione di sopravvivvere a quello stesso tempo che la illude.
Come direbbe l'altro nostro amico, Salvatore, il mio conterraneo...
«Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera».
...
...
Diciamoci la verità, quando l'autunno fa il suo mestiere e ci permettiamo (finalmente) di non sfuggire al suo annuncio che la vita finisce, avvertiamo tutta la precarietà della nostra vita, la fragilità della nostra esistenza, l'angoscia di un orizzonte così ristretto che, se lo fissi, ti rivela di avere un solo volto, quello della morte.
Ecco perché io, giorno 1 novembre, sfiderò questo orizzonte insieme a chi l'ha già vinto e giorno 2 novembre lo sfiderò ancora, per me e per chi lotta per l'eternità.
Tu, morte, non mi avrai.
Qualcuno ha strappato ogni velo e riempito ogni oscurità di luce e in Lui non c'è più sconfitta della vita.
Sapete bene come venire con me per celebrare la Luce e la Vita e salire sulla Croce che ci fa scorgere l'Orizzonte eterno.
Vi aspetto!

lunedì 15 ottobre 2018

2005 16 ottobre 2018

Roba da non crederci (ma come faccio ancora a stupirmi per il tempo che passa)! Domani saranno tredici anni da una domenica mattina autunnale in cui fui presentato ad una comunità parrocchiale come nuovo vicario parrocchiale e che passai per buona parte a confessare (felice di essere di nuovo rinchiuso per tanto tempo in un confessionale, dopo qualche anno un po' lontano da simili momenti).Tredici anni fa... incredibile!

venerdì 12 ottobre 2018

Tre mesi fa...

...era il 12 luglio 2018. Qualcuno di chi c'era si ricorda? Bella serata estiva, io seduto e solamente seduto, Annamaria, Martina e Marco in gamba come sempre e più di trenta ragazzi contenti di aver faticato per tre giorni, mostrando il meglio di sé. Gli stessi ragazzi che hanno animato la serata con tutte le loro belle qualità e che hanno provato a confrontarsi seriamente con i loro genitori. Chissà se non è arrivato il momento a casa di rifare qualcosa di simile, stavolta proposto dai genitori...

Post-sciatica

Quest'autunno in cui ritorno a muovermi quasi da persona normale dopo più di tre mesi d'intensa sciatalgia, mi sembra estate.

mercoledì 10 ottobre 2018

Ricordi di ordinaria vita romana

E un caro saluto a tutti gli amici ungheresi con i quali abbiamo condiviso bei momenti di fraternità e di spiritualità, non solo l'uso della lavatrice!

venerdì 5 ottobre 2018

Scorci estivi in un grigio mezzodì autunnale

Ho ritrovato questi messaggi di Whatsapp. Spero vi mettano addosso un po' di allegria estiva come quella che avevamo durante il campo quest'estate.
[07/08, 11:13] Luca Tuttobene: Primi risultati al campo estivo: tutti hanno mangiato il melone giallo e qualcuno ha finalmente scoperto che è buono!
[07/08, 19:20] Luca Tuttobene: A pranzo, lotta riuscita a favore dei ragazzi contro cipolla, mais, lattuga, chi più, chi meno. Nel frattempo, è divampato il torneo di roverino: fantastici i ragazzi nel gioco di squadra totale, anche con i meno dotati. E poi, andiamo a preparare l'ultima cena di Pasqua di Gesù, sebbene bisogna affrontare la paura di scoppiare un palloncino e di assaggiare gusti amari. Siamo felici per questi momenti di crescita!
[07/08, 21:57] Luca Tuttobene: Anche il minestrone di verdure di stasera è andato, dopo la messa
[08/08, 14:42] Luca Tuttobene: Da oggi le angurie avranno una mangiatrice in più, la rucola (ingrediente segreto) invece ha superato la prova con un po' di fatica, subito scoperta, non tanti hanno chiesto il bis d'insalata dopo il necessario assaggio iniziale. Invece, ieri sera, ci siamo ritrovati nell'orto degli ulivi, man mano che Pietro raccontava della sua stanchezza e della tristezza di Gesù la luce spariva, le tenebre vincevano. Come tornare alla luce se non chiedendo perdono al Signore? I lumini non sono bastati, qualcuno dei ragazzi ha chiesto perdono più volte; famiglia e fratelli, ma anche amici del campo, tra le relazioni che hanno avuto bisogno del perdono di Dio.

Anniversari

2018. 26 anni fa oggi la mia patente era pronta, 25 anni fa mi diplomavo, 19 anni fa diventavo prete e proprio oggi diventavo baccelliere in teologia, 13 anni fa ieri completavo gli studi di filosofia a Roma con l'esame finale orale di licenza. Il tempo passa, arrivano gli acciacchi e oggi scopri che tornare ad attraversare a piedi viale delle Americhe, partendo dal Marylin fino alla porta posteriore di San Luigi, è come una grande vittoria!

giovedì 4 ottobre 2018

Un pazzo da evitare

Francesco d’Assisi, giovane, ricco, di successo, re delle feste degli amici: la storia si ripete.
Oggi sarebbe uno di quelli che finiscono per avere un sacco di fan e “seguaci” su facebook, instagram, musically (o cmq si scriva), sarebbe un giovane di tendenza, capace di attirare su di sé l’attenzione degli adulti con i suoi gesti nobili (vorrebbe diventare cavaliere, uomo d’arme che ricerca la giustizia) e pieni di buon senso (“i lebbrosi con i lebbrosi, diamine, mica noi giovani di Assisi possiamo perdere tempo con loro, sporchi, brutti e puzzolenti”, citazione immaginaria ma possibile, visto che Francesco aveva una paura viscerale dei lebbrosi).
Poi, la guerra contro Perugia, la prigionia e la malattia: un lungo periodo di riflessione o, meglio ancora, di ricerca interiore, di ritorno in se stesso.
E, finalmente, l’incontro con Cristo. E tutto cambia, in peggio!
Da giovane pieno di vita, morirà a soli 44 o 45 anni, cieco, ridotto all’immobilità, pelle ossa, straziato dai dolori in tutto il corpo.
Da ricco mercante, sceglie di vivere la povertà, ovvero abitare in tuguri, vivere di elemosina, mangiare e bere scarsamente, dormire per terra solo con la tonaca, rifiutare tutto quello che può costituire comodità.
Dal successo tra gli amici, che aveva guidato nei loro divertimenti e che lo sceglievano come re della festa, passa a servire un Dio che gli chiede di servirlo attraverso innumerevoli tribolazioni, angustie e lotte per entrare nel Regno dei cieli.
Da possibile cavaliere acclamato per qualche nobile impresa, diventa uno straccione che si confonde tra lebbrosi e poveri per aiutarli e dar loro quello che ottiene chiedendo l’elemosina.
Povero ragazzo… chi ti ha rubato i sogni della tua giovinezza?
Perché non hai ascoltato tuo padre?
Hai perso la tua vita! Ti avremmo ammirato per la tua capacità di divertimento sfrenato, ti avremmo invidiato per la tua ricchezza, ti avremmo imitato per avere successo e amicizie importanti: hai rovinato tutto rinunciando ad ogni cosa.
E tutto questo per colpa di Cristo, che hai servito in ogni uomo e lodato per ogni creatura.
Pazzo, Francesco, sei un pazzo che ha vissuto fino alla fine come se nulla in questa vita vale senza Cristo e Cristo (solo Lui, non quello che ci si aspetta da Lui) è il tesoro della vita!

Saremo troppo pigri almeno per iniziare a riflettere se fu davvero pazzia?

lunedì 1 ottobre 2018

Un nonno...

A Mattia e ad Anna (che stamattina, senza saperlo, ha parlato anche del mio nonno Mario).

Un nonno se ne andò, il mio,
con la sua auto e le sue carte da gioco
e tanto tempo passò, non poco,
per piangere, triste, senza più il nonno Mario.

Ma mentre un nonno se ne va,
passa il tempo coi suoi anni
e sento dire "Nonna", "Nonno", "Nonni"!
Guardo allora e vedo, un po' più vecchi, la mia mamma e il mio papà.

Il nonno Salvatore se n'è andato
e i suoi amici e il nonno Pino ora riabbraccia,
ma forse un giorno qualche nipotino correrà
verso la nonna e il nonno pronti a stringerlo tra le braccia
e voi, felici, guarderete mamma e papà
diventati nonni come i vostri, che non avete mai dimenticato.

domenica 19 agosto 2018

Buon compleanno, Lidia!

Esterno sera. Terrazza di via Rizzo, 21, Scoglitti. Tavola apparecchiata. 19 agosto (circa) 20... (10? 11? 12?)

Nonna Maria: Ma qualcunu fici u compleannu?

Io (sorridendo diabolicamente interiormente): Avà, nonna! Ma certo che qualcuno ha fatto il compleanno! Allora perché siamo tutti qua?

Nonna Maria: Ah, se? E ccu è ca fici u compleannu?

Io (col sorriso di prima un po' più evidente): Avà, nonna! In estate, chi è che fa il compleanno di noi? Solo lei lo fa d'estate, qua a mare! Una vita che festeggiamo a Scoglitti ad agosto!

Nonna Maria: Ah! E ccu ci pensa!

Io (stesso sorriso a metà strada tra dentro e fuori): Lidia, nonna! Ad agosto di noi è nata Lidia.

Nonna Maria: Ah, Lidia! (abbassando la voce, quasi con tono cospirativo): Ma cchia ciu fici u rialu?

Io (ormai diabolicamente sorridente): Certo che glielo hai fatto!

Nonna Maria: Ah, se? E cchi ci fici?

Io (lanciatissimo nella mia presa in giro): Duecento euro!

Nonna Maria: Se, rucientu euro! Mancu io ci ll'aiu, rucientu euro!

Io (degenerando nella parte del nipote degenere): Nonna, duecento euro gli hai dato!

Nonna Maria: Ma cchia, veru? E quannu ci resi?

Io (nipote degenere sivusu e rurusu): Stamattina!

Nonna Maria: Mah! Cciù, se ci resi...

Io (risolutivo): Tranquilla, nonna, 50 euro gli hai dato.

Nonna Maria: Aaaaah, a comu ci l'avia 'a ddari ducientu euro, iu...
...
Nonna Maria (dopo qualche minuto): Ma qualcunu fici u compleannu?

Io (ricominciando a sorridere diabolicamente interiormente): Avà, nonna! Ma certo...

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E così ogni tanto si scherzava con la nonna Maria (1916-2012). Si accettano correzioni del dialetto, non dell'italiano, perché non è italiano, è il mio modo di parlare con parenti e amici quando posso fare a meno di pensare che glielo, gli al posto di le, e così via, non sono esattamente lingua italiana.

domenica 11 marzo 2018

sabato 10 marzo 2018

giovedì 8 marzo 2018

Lotto nell'8

Quest'anno, sì, lotto nell'8, niente poesie, malinconie e via discorrendo. Quindi, i miei auguri vi giungono perché lotto con e per lei (purtroppo è sempre nella stessa situazione) e le vostre bellissime sorelle che il giovedì mattina mi aspettano qui. Chissà se questa lotta è pure la vostra.

P.S.: qui, gli auguri del passato.

Aggiornamenti e sintesi  al 17 settembre 2020.