Lascio a don Tonino il compito di continuare a porgerci i suoi inquietanti auguri scomodi, che proprio perché scuotono qualche macigno nascosto dentro di me condivido parola per parola.
Per quanto mi riguarda, vorrei che i miei auguri vi raggiungessero lievi.
Sì, auguri lievi, come lievi vorrei questi giorni che separano le abbuffate natalizie da quelle di capodanno, per sentire un po' la leggerezza del grembo di Maria, ormai vuoto del Figlio, ma per sempre gravido di ciascuno di noi.
Auguri lievi come lieve vorrei il velo che mi separa ormai dalle mie due care nonne, perché oltrepassarlo mi sia un giorno come uscir fuori alla luce da quella porta finalmente spalancata a Betlemme e resa accessibile a tutti tre decenni dopo circa a Gerusalemme.
Auguri lievi come lievi diventano testa e cuore quando insieme sorridono, nei momenti meno adatti, perché il Bambino di Betlemme fa pensare ai tanti bimbi di amici che ormai spingono il tempo avanti.
Auguri lievi come il lieve bacio augurale di un Panda con le macchie che ti precede negli auguri riscaldando il tuo volto con un sorriso, senza che tu sia riuscito a stupirlo giorni fa con questi auguri ritardatari.
Auguri lievi, perché ormai il Natale è passato, ma non passa l'Uomo che è nato per sol-levarci da ciò che schiaccia il nostro desiderio di amare.
Auguri lievi, perché, o siamo luridi pastori o siamo magi sapienti, c'è tanta Strada da fare, ora che nascendo si è fatto conoscere, c'è una Meta da raggiungere, ora che nascendo ha lasciato che lo intravedessimo: e io, per strada, si sa, sono già pesante di mio per portarmi dietro anche pesanti auguri.
Oggi e domani e ancora il giorno dopo, ancora dopo, buon Natale del Signore.

...e quando Hathi, l'elefante selvaggio che vive cento anni e più, vide affiorare una lunga e sottile cresta di roccia azzurrina, proprio nel bel mezzo della corrente, capì che quella era la roccia della pace ed immediatamente alzò la proboscide e proclamò la "tregua dell'acqua" [...]. Secondo la Legge della giungla è punito con la morte chi uccida ai posti d'abbeverata, una volta dichiarata la tregua dell'acqua. (dal racconto Come nacque la paura, in La giungla nel branco)
venerdì 28 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
Precedenze radicali
Tutto ciò che ci circonda, sussurrando o gridando, spesso semplicemente ammiccando, è voce di chi ci ha preceduto per aver di che sussurrarci, sorriderci, raccontarci, con gioia o soffrendo... semplicemente vivendo... Ciao, nonna, anzi, a presto in ogni cosa o persona che ha a che fare con te!
sabato 24 novembre 2012
Bilancia
Piatto positivo: pernottamento con i ministranti della Cattedrale e Conversione di San Paolo (gennaio), Rupe di Assisi (aprile), festa a sorpresa (maggio), GMG a Madrid e primo tempo guide a Soriano (agosto)...
E chissà cosa avrei messo nel piatto negativo della bilancia del 2011... Non importa (quasi, ci stiamo allenando) più, grazie a Dio!
E chissà cosa avrei messo nel piatto negativo della bilancia del 2011... Non importa (quasi, ci stiamo allenando) più, grazie a Dio!
venerdì 23 novembre 2012
Barriti nella giungla - 11 (Tinte d'alba miste a colori d'aurora)
Il cielo è delicatamente azzurro, le nuvole che lo striano sono ricche di sfumature di rosa, guido verso est con un sorriso che viene fuori regalandomi serenità e il pensiero che sto rispondendo al sorriso preparato per me dal mattino di una qualunque giornata d'autunno, anzi, dal mattino di questo giorno di novembre inoltrato. È così facile cogliere l'attimo per godersi anche le piccole cose?
Dedica alle Rose
Dedicato a tutte le Rose che si sono fidate di me. Grazie!
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.
Da Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry:
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse." Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.
lunedì 19 novembre 2012
Viaggio nel tempo
Una domenica pomeriggio autunnale e il suo buio improvviso e immediato mi sorprende a casa di mia nonna, la casa dei miei primi cinque anni di vita, la casa di tanti tardi pomeriggi bui di domeniche autunnali e invernali di anni e anni fa, mentre cerco con la mente la lezione per il giorno dopo, ma mi sento più studente che docente, perché il mio prozio e mio papà decidono di insegnarmi con eleganza e noncuranza la storia più bella che c'è, quella della loro infanzia. E così, mentre un paio di stanze più in là il presente della nonna non si apre ancora all'eternità ma macina piccoli chicchi di futuro, io vago affatato tra le vicissitudini di un fanciullo della Vittoria degli anni trenta e le avventure estive di un fanciullo di trent'anni dopo lasciato dalla nonna a Valguarnera, immaginando cibi e quartare e fontane e vie e situazioni e volti di una Sicilia che, chissà perché, in testa mi appare in bianco e nero o colorata tipo vecchi film da restaurare, in base alla voce di chi racconta. E quando continuo a riprendere appunti per gli studenti dell'indomani, mi sento come se dovessi chiedere a qualcuno: "In che anno siamo?".
Adoro il lunedì
Ti prego, Gesù,
fa che con la tua grazia io non mi stanchi mai
di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.
Insegnami a conoscerti e ad amarti
per imparare da Te
ad incontrare e prendermi cura degli altri
e a vivere in pienezza la mia vita.
Fa che il mio cuore non si inorgoglisca,
non cerchi cose più grandi delle mie forze;
fa che si apra al mondo con il Tuo sguardo
di compassione e di misericordia
e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze,
le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che
sappia anche partecipare con ciò che sono
a portare un po’ di Cielo in terra.
Affido a te, Maria, tutti noi
giovanissimi e giovani
affinché ci accompagni,
ciascuno con la propria vocazione,
in un cammino che non abbia paura
di fidarsi ed affidarsi a Gesù,
ma che tenda verso l’alto
e che profumi di santità,
per la gioia del mondo intero.
Maria, Madre della Chiesa prega per noi.
Santi e Beati dell’Azione Cattolica pregate per noi.
(Iniziativa del Settore Giovani dell'Azione Cattolica Italiana)
domenica 11 novembre 2012
MiSAChe... c'è il MSAC! - 1
giovedì 4 ottobre 2012
Definizioni di stagione
L'autunno, a parte nostalgia e malinconia, e' una tenera manifestazione
di sfumature cromatiche che fanno riposare quelle accese dell'estate e
ti restano nel cuore durante l'inverno, preparandoti al risveglio
primaverile dei colori.
venerdì 13 luglio 2012
Vita da prete (forse)
In ordine sparso e non
cronologico, dal 21 giugno al 12 luglio: 3 bagni a mare, la messa alle 7 del mattino quasi tutti i giorni, rallentamento
dei ritmi giornalieri dovuto al caldo e alla messa alle 7 del mattino quasi
tutti i giorni dal 1 marzo 2011 ad oggi, visita al Vescovo ad Acireale con il
collegio assistenti A.C. e il presidente diocesano A.C., completamento dello
svuotamento della segreteria per permettere i lavori di ristrutturazione,
consegna libri di padre La Cognata ancora presenti negli armadietti
dell’Istituto, preparazione del materiale del collegio docenti, svolgimento del
collegio docenti, preparazione riunione commissione per il propedeutico,
svolgimento riunione commissione per il propedeutico, ricostruzione con Giusy
dei certificati per Danilo Verde e Alessandro Campanella, preparazione con
Giusy dei certificati per Danilo Verde e Alessandro Campanella, attenzione a
Salvo Russotto per il materiale burocratico che gli serve, cambio assegno in
banca per l’Istituto Teologico, preparazione nuovo modello di
certificato/scheda personale per gli attuali studenti, organizzazione non
finita del seminario del 29/30 settembre, rendere possibile gli esami del 10
luglio per gli studenti della Scuola di Teologia di Base, riunione tra
formatori dei seminaristi (Vescovo, vicario generale, rettore e padre
spirituale) e me, mia presenza alla verifica dei seminaristi con il Vescovo, il
vicario generale, il rettore e il padre spirituale, sostegno ai nuovi
assistenti per i campi diocesani giovanissimi d’A.C. e 9/11 A.C.R., visita al
campo 6/8 A.C.R., preparazione campo parrocchiale giovanissimi e giovani di San
Pier Giuliano Eymard, preparazione campo-scuola di I tempo per la branca
lupetti F.S.E., qualche momento dedicato al matrimonio del 23 giugno,
celebrazione del matrimonio del 23 giugno, preparazione con le coppie del
matrimonio del 30 giugno e del 20 luglio, preparazione personale per la
celebrazione del matrimonio del 30 giugno, celebrazione del matrimonio del 30 giugno,
celebrazione dei dieci anni di matrimonio di due coppie di amici, preparazione
di un venticinquesimo di matrimonio, celebrazione di un venticinquesimo di
matrimonio, visita a Leonardo, figlio di Melissa nato l’8 luglio, rendere
questa nascita occasione formativa, ricerca infruttuosa di preti che mi
sostituissero durante le due settimane di assenza per i campi, qualche visita a
Mattia, mio figlioccio di 11 mesi, qualche fugace passaggio a casa (uno o due
pernotti), lettura del Texone 2012, lettura dell’ultimo numero di Tex, lettura
di diverse pagine di Iota Unum, lettura di diverse pagine di Obbedienza e
libertà, lettura di alcune pagine del saggio introduttivo a Le passioni e
l’amore, doccia una o anche due volte al giorno, colazione e pranzo e cena tutti
i giorni, acquisto di tre fette di torta per il compleanno di Daniele da
mangiare durante la riunione di preparazione del campo, visite istituzionali
con il presidente diocesano d’A.C., ascolto del relatore del Convegno per
catechisti, portare la mia macchina, ormai bersaglio preferito di tutti gli
uccelli del centro storico di Ragusa, al lavaggio (non avevo il tempo di
lasciarla pure per l’interno), qualche granita qua e là, acquisti necessarii e
varii, lettura a volo d’uccello de Il volto missionario delle parrocchie in un
mondo che cambia, una messa per non far celebrare la quarta a padre La Porta
(della quale si sobbarca sempre ogni domenica, tranne quando posso celebrare
io), qualche minuto a sostenere la santa follia di mia nonna, che sta diventando
isteria di mia mamma se il Signore non provvede presto in qualche modo, ritiro
a Chiaramonte per Raffaele nel suo anniversario, riunione a Roccazzo con Nicola
e gli animatori della parrocchia per iniziare ad impostare il loro campo
parrocchiale, attesa presso il corriere dell’impiegato con il vaccino, in
ospedale dal dottore per l’inoculazione del vaccino, serata con Peppe e Simona,
rappresentanti dell’unità di pastorale giovanile di Ragusa, per mostrarci a
vicenda di non essere semplici funzionari pastorali, ma di aver voglia di
relazione grazie alla funzione pastorale, direzione di gruppo del RG3, bagno di
sudore nella sauna madre di Scoglitti per la messa di suffragio di mia nonna,
vai e vieni dalla lavanderia per alcuni capi vittime del caldo e del sudore,
lettura integrale e continuata di Lama di luce.
lunedì 11 giugno 2012
10Barriti10
Per chi ha voglia di rileggere:
Barriti nella giungla - 1
Barriti nella giungla - 2
Barriti nella giungla - 3
Barriti nella giungla - 4
Barriti nella giungla - 5
Barriti nella giungla - 6
Barriti nella giungla - 7
Barriti nella giungla - 8
Barriti nella giungla - 9
Barriti nella giungla - 10
Barriti nella giungla - 1
Barriti nella giungla - 2
Barriti nella giungla - 3
Barriti nella giungla - 4
Barriti nella giungla - 5
Barriti nella giungla - 6
Barriti nella giungla - 7
Barriti nella giungla - 8
Barriti nella giungla - 9
Barriti nella giungla - 10
Barriti nella giungla - 10
Per questo decimo barrito, mi copio perché vale la pena trasformare in barrito ciò che potete leggere qui!
Ne approfitto per augurarvi una bellissima estate!
Ne approfitto per augurarvi una bellissima estate!
Pentasofya
Per chi ha voglia di rileggere:
Fantasofya - 1
Fantasofya - 2
Fantasofya - 3
Fantasofya - 4
Fantasofya - 5
Fantasofya - 1
Fantasofya - 2
Fantasofya - 3
Fantasofya - 4
Fantasofya - 5
Fantasofya - 5
"-[...] sento che da questa missione non dipendono soltanto le sorti del Mondo Emerso, c'è qualcos'altro che devo ancora scoprire, e non so neppure dove cercarlo-. Nihal sospirò. -In passato sono sempre venuta qui per ritrovare lo scopo della mia vita, l'odio per il Tiranno-. Indicò la sagoma scura e inquietante della Rocca. -Adesso invece è diverso. Continuo a odiare il Tiranno, certo, ma non so più che cosa devo fare, sento che non è in quell'odio che è racchiuso il fine ultimo. Ma allora, qual è il fine ultimo?- chiese scoraggiata, mentre si voltava a guardare Sennar".
Nihal, Cavaliere di Drago, a Sennar, del Consiglio dei Maghi, consigliere della Terra del Vento.
(da LICIA TROISI, Il talismano del potere , in Cronache del Mondo Emerso, III, 2006, 2011, p. 850).
Lo Scopo, a volte, si diverte a giocare a nascondino tra mille scopi utilissimi solo per farci apprezzare meglio il momento in cui lo Scopo si lascerà trovare.
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giovedì 7 giugno 2012
Chiacchiere da faccialibro, faccialibrando con un rover.
C'è sempre un di più, l'infinito che ci attira, la quiete che ci inquieta finché non ci acquieta lasciandosi raggiungere oltre ogni orizzonte, la voglia di lasciare tracce dovunque e comunque sapendo che è l'unico modo di seguire la Traccia, il sangue che ribolle perché vuoi essere oggi migliore di ieri e pronto per il domani...
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martedì 5 giugno 2012
Ancora tu! Oh, Tu!*
Inerme resisti,
anonimo noto
al mondo
che cambia,
tuttora,
senza che nulla muti davvero.
Davvero?
Cerchiamo ancora
il vero nel fondo?
Quando ormai,
ombre silenti,
trafitte dal nulla,
creiamo cappi e grovigli
su infrangibili apparenze sottili?
Da' vero,
a noi,
immutabili fondali d'essere
incapaci di vincere il mondo con Te.
*Chi non si raccapezza leggendo, ritorni sereno al suo quotidiano. Per i più volenterosi, l'esegesi dell'esercizio ermetico di cui sopra si può fare a partire da questo link (video e testo) e dalla chiusa di questa lettera (ma perché non leggerla tutta?). A tutti chiedo un ricordo, anche silenzioso, per i giovani morti o imprigionati a Pechino, in piazza Tien An Men, esempi ai miei quindici anni di vita vissuta per un ideale.
anonimo noto
al mondo
che cambia,
tuttora,
senza che nulla muti davvero.
Davvero?
Cerchiamo ancora
il vero nel fondo?
Quando ormai,
ombre silenti,
trafitte dal nulla,
creiamo cappi e grovigli
su infrangibili apparenze sottili?
Da' vero,
a noi,
immutabili fondali d'essere
incapaci di vincere il mondo con Te.
*Chi non si raccapezza leggendo, ritorni sereno al suo quotidiano. Per i più volenterosi, l'esegesi dell'esercizio ermetico di cui sopra si può fare a partire da questo link (video e testo) e dalla chiusa di questa lettera (ma perché non leggerla tutta?). A tutti chiedo un ricordo, anche silenzioso, per i giovani morti o imprigionati a Pechino, in piazza Tien An Men, esempi ai miei quindici anni di vita vissuta per un ideale.
martedì 29 maggio 2012
Grazie!
Mi va di ringraziare per ieri, perché nulla è dato, ma tutto donato e ogni dono, per piccolo che sia, se accolto come tale ti offre più di quanto sembra essere.
Grazie!
Grazie!
lunedì 28 maggio 2012
A due passi dai 40
C'è una bella sensazione (forse per l'ora tarda che annebbia tutto!)...
mercoledì 23 maggio 2012
Capaci
Vent'anni fa, quasi diciottenne, tornando a casa dal classico sabato pomeriggio in parrocchia (era già un classico!), con chissà quale progetto per la sera, accendo la tv e sul televideo leggo notizie ogni minuto sempre più tragiche sul giudice Falcone, sua moglie e la sua scorta.
Abitavo a Vittoria, la città dei Gallo (io so cosa significa andare alle scuole elementari e pensare, guardando i manifesti funebri sempre con lo stesso cognome, quanto sia poverina quella famiglia a cui morivamo tutti i parenti... e scoprire qualche anno dopo che si era consumata una strage di mafiosi nella tua città), dei Dominante, dei Carbonaro, anzi no... la mia città, dei miei amici, di quasi tutte le ragazze di cui mi sono innamorato, dei preti di periferia che hanno dissodato terreni e persone per creare comunità (insieme di persone che cercano di realizzare il bene di tutti e di ciascuno), dei miei professori che hanno segnato i miei orientamenti culturali con quello che hanno saputo farmi accettare o rifiutare dei loro, delle mie sorelle, di mia mamma e, d'adozione, di mio papà.
Abitavo a Gaspanella, contrada che non è più il quartiere Talafuni ed è separata da contrada Fanello e dalle sue case popolari da una strada, ma ho lasciato che mi contaminassero l'uno e l'altro, visto che, in fondo in fondo, sangiuvannaro (che a Vittoria non indica una fazione religiosa!) di nascita, la parte migliore (i miei fantastici compagni delle elementari) del quartiere poco "in" della città mi ha vaccinato dallo snobismo borghese e dall'arroganza mafiosa. Sarà per questo che avevo voglia di vivere il mio quartiere, tutto, da Gaspanella a Cius'o'nfiernu, da educatore A.C.R. che tesse relazioni con le famiglie dei ragazzi del gruppo e col territorio, per quanto fastidio la cosa potesse dare alla banda (che a Vittoria, in questo caso, non è quella che suona per la festa del patrono) di miei coetanei della zona?
Vent'anni fa credevo di aver capito che gente come Falcone è semplicemente gente che ci crede e si impegna nonostante tutto e che io dovevo continuare gli impegni presi (studio e servizio come educatore A.C.R.), sviluppandoli man mano che crescevo.
Dopo vent'anni, mi permetto di ripeterlo a me e a chi ha vent'anni meno: far camminare le idee di Falcone sulle proprie gambe, significa innanzitutto fare il proprio dovere di figli, studenti, cittadini, a partire dalle fastidiosissime cose di ogni giorno (gli orari, il casco, la raccolta differenziata, innamorarsi di una o due materie e da queste essere trascinato a studiare le altre, un piccolo impegno che ci apre agli altri) che sono le prime a creare legami di comunità, segni di civiltà e società che amano la legalità. E tutto questo è l'humus antimafia per eccellenza.
Abitavo a Vittoria, la città dei Gallo (io so cosa significa andare alle scuole elementari e pensare, guardando i manifesti funebri sempre con lo stesso cognome, quanto sia poverina quella famiglia a cui morivamo tutti i parenti... e scoprire qualche anno dopo che si era consumata una strage di mafiosi nella tua città), dei Dominante, dei Carbonaro, anzi no... la mia città, dei miei amici, di quasi tutte le ragazze di cui mi sono innamorato, dei preti di periferia che hanno dissodato terreni e persone per creare comunità (insieme di persone che cercano di realizzare il bene di tutti e di ciascuno), dei miei professori che hanno segnato i miei orientamenti culturali con quello che hanno saputo farmi accettare o rifiutare dei loro, delle mie sorelle, di mia mamma e, d'adozione, di mio papà.
Abitavo a Gaspanella, contrada che non è più il quartiere Talafuni ed è separata da contrada Fanello e dalle sue case popolari da una strada, ma ho lasciato che mi contaminassero l'uno e l'altro, visto che, in fondo in fondo, sangiuvannaro (che a Vittoria non indica una fazione religiosa!) di nascita, la parte migliore (i miei fantastici compagni delle elementari) del quartiere poco "in" della città mi ha vaccinato dallo snobismo borghese e dall'arroganza mafiosa. Sarà per questo che avevo voglia di vivere il mio quartiere, tutto, da Gaspanella a Cius'o'nfiernu, da educatore A.C.R. che tesse relazioni con le famiglie dei ragazzi del gruppo e col territorio, per quanto fastidio la cosa potesse dare alla banda (che a Vittoria, in questo caso, non è quella che suona per la festa del patrono) di miei coetanei della zona?
Vent'anni fa credevo di aver capito che gente come Falcone è semplicemente gente che ci crede e si impegna nonostante tutto e che io dovevo continuare gli impegni presi (studio e servizio come educatore A.C.R.), sviluppandoli man mano che crescevo.
Dopo vent'anni, mi permetto di ripeterlo a me e a chi ha vent'anni meno: far camminare le idee di Falcone sulle proprie gambe, significa innanzitutto fare il proprio dovere di figli, studenti, cittadini, a partire dalle fastidiosissime cose di ogni giorno (gli orari, il casco, la raccolta differenziata, innamorarsi di una o due materie e da queste essere trascinato a studiare le altre, un piccolo impegno che ci apre agli altri) che sono le prime a creare legami di comunità, segni di civiltà e società che amano la legalità. E tutto questo è l'humus antimafia per eccellenza.
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Vittoria
sabato 19 maggio 2012
C.O.S. 2012
La settimana scorsa ero al Campo di Orientamento al Servizio. Sembra che gli allievi siano tornati a casa contenti. Spero si ricorderanno sempre che a servire s'impara costantemente e senza arrivare mai a un ultimo traguardo, ascoltando umilmente se stessi, le esigenze profonde di coloro ai quali offriamo la nostra fraternità nel servizio, i silenzi di Dio che parlano attraverso noi stessi e le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi che Lui stesso ci affida.
Buona strada a tutti!
Buona strada a tutti!
venerdì 18 maggio 2012
Ma è buono!
Alla fine ho chiuso tutti i pannelli del mio browser aperti su bellissime canzoni che avrebbero dovuto descrivere o manipolare o proiettare all'esterno i miei sentimenti. Li ho chiusi perché, due settimane domani, mi sono chiesto se davvero era il caso di continuare a crogiolarmi sulle emozioni e sulle sensazioni o, piuttosto, non fosse il caso di riprendere in mano le redini del mio tempo e, umanamente, accettare e accettarmi, ancora una volta grato e felice, per quanto triste, forse di una tristezza che diverrà pian piano un indistruttibile spazio malinconico e nostalgico. Quindi: cara nonna, ancora grazie! E ora, mentre avverto gli occhi umidi, le cose più belle sono immaginarti in formissima in Paradiso davanti alla Bontà per definizione e chiederti di aiutarmi a farmi capire quanto, davvero, Lui-Uno/Loro-Trino sia Buono! E non pregare perché io non dimentichi di mangiare, ché invece devi fare l'opposto! E pace, pian piano, sia.
giovedì 26 aprile 2012
97019*
È la primavera che ormai non disdegna più di farsi sentire? È l'inizio della nuova avventura previsto per domani? È il bisogno di qualche novità che la luce dei giorni più lunghi e i prati fioriti mi mettono dentro? O, semplicemente, Vittoria non mi hai mai lasciato, mai, e da via Bixio a piazza Henriquez a Gaspanella, mi hai tenuto stretto così tanto da esserti imbacuccata di me e ora fremi perché mi senti immalinconito di te e mi sconquassi fortemente dentro, quasi mettendomi farfalle nello stomaco, quasi donandomi fremiti da adolescente sopiti da quel placido scorrere dei giorni sull'altopiano... Vittoria mia, orizzonte di una vita spericolata e senza muretti a secco che delimitano esistenze e allontanano novità, dove sei?
*Codice di Avviamento Postale che dà senso e significato a tutto il post.
*Codice di Avviamento Postale che dà senso e significato a tutto il post.
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martedì 24 aprile 2012
San Giorgio
Bosco, fraternità, tenda, fuoco, donne di carattere, cavalieri piccoli e grandi, parole forti (martirio, paure, valori, bellezza dentro e fuori, Dio Padre che vuole vederci belli e grandi), forti stanchezze, risate cristalline di neopromissate, sguardi intensi di vecchie caposquadriglie... chiedo scusa se poi non mi serve una processione! Grazie, glorioso patrono degli scout, san Giorgio martire!
San Giorgio - Flash*
Eri tu!
Colorata come un'altra,
d'improbabile uniforme vestita,
ma tu!
Malinconia,
per ciò
che sarebbe potuto essere
ma semplicemente
non sarà:
è la tua buona azione per me,
fuoco del San Giorgio,
quest'impossibile svista?
*Tributo a Emanuele Mandarà e alla sua bellissima Flash.
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martedì 20 marzo 2012
Perché SPGE è SPGE!-3
Domenica speciale, con incroci inaspettati col passato e slanci di tutti verso il futuro incredibili quanto il punto a roverino segnato da Giuseppe Cascone! Liberi per dare il massimo! Continuate così!
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mercoledì 14 marzo 2012
Fantasofya - 4
"-Non è nell'odio che troverai una risposta, Nihal. Solo un ideale dà senso al combattere: non è facile trovarlo, non è facile essere coerenti con esso e perseguirlo, ma una vita, una lotta senza ideali non hanno significato-".
Le carezzò la testa.
Ido della Terra del Fuoco, Cavaliere di Drago, a Nihal, sua allieva.
(da LICIA TROISI, Nihal della Terra del Vento, in Cronache del Mondo Emerso, I, 2006, 2011, p. 330).
Cerchiamo risposte, ma abbiamo bisogno dell'Ideale che faccia nascere in noi le domande per raggiungerLo. Chi sarà "via, verità e vita" (Gv 14, 6)?
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Barriti nella giungla - 9
I giorni sono tutti uguali? Pare di no, se i ragazzi delle medie impazziscono per il sabato pomeriggio, quelli delle superiori amano la domenica mattina, gli universitari non vedono l'ora che arrivi venerdì sera... e così discorrendo (poi ognuno sfrutta il tempo atteso in modo diverso dagli altri).
E quindi si attende un tempo che non è come gli altri, si ha bisogno di un tempo speciale che divida il tempo ordinario in due. Il tempo atteso, poi, carica di valore il tempo che lo precede, quello in cui ci prepariamo per vivere la nostra festa-uscita-dormita-serata-ecc. ecc. (pare che Leopardi lo avesse ben capito).
Il tempo scorre e siamo già a meta di un tempo di preparazione per una grande festa. Chissà chi se n'è accorto!
E quindi si attende un tempo che non è come gli altri, si ha bisogno di un tempo speciale che divida il tempo ordinario in due. Il tempo atteso, poi, carica di valore il tempo che lo precede, quello in cui ci prepariamo per vivere la nostra festa-uscita-dormita-serata-ecc. ecc. (pare che Leopardi lo avesse ben capito).
Il tempo scorre e siamo già a meta di un tempo di preparazione per una grande festa. Chissà chi se n'è accorto!
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giovedì 8 marzo 2012
8 marzo reloaded
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8 marzo 2012
Quest'anno, care donne che leggete, mi ricordo di voi mettendo insieme 8 marzo, poesia, donne fuori dal giro (una è in gestazione, l'altra frequenta la scuola materna, la terza sa già, purtroppo, che "la vita è sempre forte molto più che facile" -L. LIGABUE, Il giorno di dolore che uno ha-).
Di questi miei giorni,
ore distratte,
memoria sarà per le donne
che bimbe il mio tempo
spezzarono?
Giorgia,
presenza piccina,
E tu,
ferma e gentile,
che ridi
ma ancor tristemente.
Voi,
donne di questi miei giorni,
attese e protese,
speranza
di un oggi sereno
che attragga le ore future.
Di questi miei giorni,
ore distratte,
memoria sarà per le donne
che bimbe il mio tempo
spezzarono?
Giorgia,
presenza piccina,
che ampli
d'amore accogliente.
Anna,
ricciuta e birbante,
che parli
e mi fai sorridente.
ferma e gentile,
che ridi
ma ancor tristemente.
Voi,
donne di questi miei giorni,
attese e protese,
speranza
di un oggi sereno
che attragga le ore future.
giovedì 23 febbraio 2012
Perché SPGE è SPGE!-2
Ci sono emozioni sopite che è bello risentire affiorare timide e delicate: grazie a tutti coloro che dalla festa di carnevale dei ragazzi all'uscita dell'indomani con A.C.R. 12/14, prima e seconda media, passando per la festa della sera con la comunità, sono riusciti nell'impresa!
lunedì 20 febbraio 2012
Semel pater, semper pater
Ho visto le scene finali de La vita è bella, il film di e con Roberto Benigni, a conclusione di una serata di riflessione sul romanzo Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery. Mi sono commosso, forse perché papà non lo sono, ma padre di parecchie rose da curare anche a distanza continuo ad esserlo. Essere padre in modo tale che tuo figlio e tua figlia affrontino la vita e alla fine esclamino: -Abbiamo vinto!-, mentre felice per loro e ancora innamorata di te la madre li abbraccia e li accoglie. Cosa vuoi di più dalla vita?
Auguri, per una paternità che sia dono continuo, ai papà e ai padri che passeranno a sbirciare qui!
Auguri, per una paternità che sia dono continuo, ai papà e ai padri che passeranno a sbirciare qui!
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giovedì 16 febbraio 2012
Fantasofya - 3
"Lo gnomo scostò i capelli dal viso bagnato di Nihal. -Ascoltami. Anch'io ho visto cose terribili. Anch'io ho dovuto lottare contro l'odio che mi cresceva dentro. Poi ho capito che c'era gente che aveva bisogno di me. Per questo ho deciso di combattere. Io non so perché tu sia sopravvissuta. Ma sei qui, sei viva. Non puoi permetterti di sprecare la tua vita, perché non è solo tua, ma di tutta la tua gente-"
Ido della Terra del Fuoco, Cavaliere di Drago, a Nihal, sua allieva.
(da LICIA TROISI, Nihal della Terra del Vento, in Cronache del Mondo Emerso, I, 2006, 2011, p. 329).
La vita è nostra. L'odio corrode.
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giovedì 9 febbraio 2012
Fantasofya - 2
"Ido balzò in piedi e le puntò un dito contro. -Zitta! La differenza tra noi e loro è che noi combattiamo per la vita. La vita, Nihal! Quella che tu non conosci, che neghi con tutte le tue forze. Combattiamo perché tutti abbiano diritto a vivere la loro vita su questa terra, perché ognuno possa decidere che cosa fare della propria esistenza, perché nessuno sia schiavo, perché ci sia la pace. Combattiamo per la gente che ha ballato con noi in piazza, per il mercante che ci ha ospitato, per le ragazze che amoreggiavano con i nostri soldati. E combattiamo con la consapevolezza che la guerra è orribile, ma che se non lo facessimo il mondo che amiamo andrebbe distrutto! Non è l'odio che ci muove! È la speranza che un giorno tutto questo finisca. L'odio è quello del Tiranno!-".
Ido della Terra del Fuoco, Cavaliere di Drago, a Nihal, sua allieva.
(da LICIA TROISI, Nihal della Terra del Vento, in Cronache del Mondo Emerso, I, 2006, 2011, p. 327).
Amare la vita, per aver un motivo per essere liberi.
Ido della Terra del Fuoco, Cavaliere di Drago, a Nihal, sua allieva.
(da LICIA TROISI, Nihal della Terra del Vento, in Cronache del Mondo Emerso, I, 2006, 2011, p. 327).
Amare la vita, per aver un motivo per essere liberi.
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lunedì 16 gennaio 2012
Ingenio de la Mancha
"Ma l'amore nella maggior parte dei giovani non è che desiderio; il quale, siccome ha per suo ultimo scopo il piacere, quando arriva ad otenerlo, si soddisfa e finisce, e quel che pareva amore si travisa, perché non può andar oltre il termine che gli pose la natura, termine che invece non pose al vero amore".
Cardenio, in INGENIOSO HIDALGO DON QUIJOTE DE LA MANCHA, parte prima, capitolo xxiv, pag. 219 (Cles 1995)
Cardenio, in INGENIOSO HIDALGO DON QUIJOTE DE LA MANCHA, parte prima, capitolo xxiv, pag. 219 (Cles 1995)
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